For All Mankind 1×01 – Red MoonTEMPO DI LETTURA 3 min

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A partire dal mese di Novembre il colosso tecnologico Apple ha lanciato il proprio servizio streaming Apple TV+, il quale è partito con l’uscita di 5 nuove serie tv: Servant, See, Truth Be Told, The Morning Show e appunto For All Mankind.
La showrunner della serie è un volto noto e un nome importante del mondo seriale, Ronald D. Moore, già deus ex machina di Battlestar Galactica, produttore di Outlander e sceneggiatore di punta del settore fantascientifico, tanto che nel suo curriculum può annoverare show come Star Trek: The Next Generation, Deep Space NIne, Voyager ed Electric Dreams.
Lo show si basa su un’ucronia, una versione alternativa della storia come già visto ad esempio in Watchmen e The Man In The High Castle dove rispetto alla realtà è l’Unione Sovietica a conquistare per prima lo spazio, proprio in quel 26 Giugno del 1969, passato alla storia per l’impresa degli astronauti americani, recentemente raccontata in Moondust di The Crown, show della rivale Netflix.
La serie porta sul piccolo schermo, oltre ai consueti character inventati, anche personaggi reali che hanno veramente partecipato, in diversi modi, all’allunaggio; Neil Armstrong (Jeff Branson), Buzz Aldrin (Chris Agos), Mike Collins (Ryan Kennedy), il capo degli astronauti Deke Slayton (Chris Bauer) e il direttore del centro spaziale Wernher Von Braun (Colm Feore).
Nel mondo creato da Ronald D. Moore, Matt Wolpert e Ben Nedivi, Edward Baldwin (Joel Kinnaman, già protagonista di Altered Carbon) è il pilota dell’Apollo 10 che è appena tornato da una missione di preparazione intorno alla Luna, fallendo solo a causa del mission control, dando vita a un senso di colpa misto a rimorso che lo sta letteralmente distruggendo, mentre Margo Madison è un’amica di famiglia dello scienziato Wernher von Braun ,ex-nazista e ora direttore della NASA.
Senza introduzioni di sorta, la storia entra subito nel vivo e ci viene mostrato come tutto il mondo sia davanti alla televisione a seguire una delle prime dirette tv della storia, condita da un particolare difficile da non notare: la Bandiera Rossa che sventola sulla Luna.
Nella nostra realtà i russi, dopo aver mandato per primi un satellite nello spazio intorno alla terra, lo Sputnik, mandarono il primo uomo nello spazio, l’astronauta Juriij Gagarin, già nel 1961, scatenando negli Stati Uniti  una profonda crisi, la quale venne affrontata con un ingente investimento economico, tecnologico e propagandistico, che sarebbe terminato con l’allunaggio del 1969.
Da qui il primo grande interrogativo della serie : cosa sarebbe successo se gli americani avessero perso la corsa allo spazio?
Questo è il primo argomento interessante che lo show affronta, con un abile mix di personaggi realmente esistiti e che hanno realmente detto alcune delle cose citate, con i personaggi della serie che invece vengono influenzati dal contesto storico ucronico della show, con gli Stati Uniti completamente in balia dei rivali sovietici.
Nella storia racconta dal prodotto seriale di casa Apple è Alexei Leonov a conquistare per primo la Luna, evento il quale chiarisce fin da subito quanto sia importante l’aspetto fanta-politico della show, vero cardine della narrazione e punto che caratterizzerà l’evoluzione della trama orizzontale.
Senza dubbio è da lodare l’eccellente ricostruzione storica, con i costumi e la scenografica che balzano subito all’occhio, corroborati da momenti documentaristici veramente degni di nota, per un comparto tecnico oggettivamente di alto livello.
Nonostante sia presto per giudicare, la sensazione è che manchi qualcosa visto che i personaggi non riescono a conquistare lo spettatore, per un mancanza di empatia evidente, forse dettata dalla volontà di Moore di privilegiare altri aspetti della trama, come quelli politici e scientifici a scapito della tridimensionalità dei character.

La serie, che globalmente non sfigura, non entrerà nell’eccellenza dei prodotto seriali, ma ha sicuramente il merito di porre degli interrogativi molto affascinanti, degni di ogni buon prodotto ucronico, risultando piacevole alla visione soprattutto per gli appassionati del genere.

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • L’impeccabile ricostruzione storica
  • Scenografia e costumi
  • I momenti documentaristici
  • L’aspetto fanta-politico
 

  • I personaggi non convincono a pieno

 

“I take this step for my country, for my people, and for the Marxist-Leninist way of life”.

 

Red Moon 1×01 ND milioni – ND rating

 

 

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Venera due antiche divinità: Sergio Leone e Gian Maria Volontè.
Lostiano intransigente, zerocalcariano, il suo spirito guida è un mix tra Alessandro Barbero e Franco Battiato.

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