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Shonda Rhimes è un genio. Potrà essere attaccata (spesso a ragione, anche noi abbiamo spesso sparato a zero sulla sceneggiatrice americana) ed odiata, ma è sicuramente una persona capace di anticipare tempi, temi e sdoganare tabù.
Lo ha fatto con Scandal, con How To Get Away With Murder e con Grey’s Anatomy. Ed è proprio con la sua creatura prima che continua a farlo.
Dopo l’introduzione irruenta del padre di DeLuca e della sua avveniristica nonché sperimentale ricerca riguardante la possibilità di far sviluppare, crescere e nascere un bambino al di fuori della propria mamma, la serie tv di casa ABC decide di portare in scena un primo (si preannunciano ulteriori dibattiti in merito) approccio ad una problematica tanto attuale come la lotta tra etica e ricerca scientifica.
In tempi non recenti The X-Files aveva già affrontato una tematica molto similare a questo tipo ma la caratura fantascientifica della serie tv (e la connotazione extraterrestre della tematica) avevano alleggerito forse il colpo sul pubblico.
Grey’s Anatomy non vuole colpire in modo leggero e nemmeno ci prova: la possibilità per salvare il bambino potrebbe (condizionale d’obbligo valutata la non perfettibilità della terapia) esserci, ma Karev e ogni altro medico che è entrato in contatto con il caso dell’episodio risulta contrario. A voler fare da bastian contrario c’è il padre di DeLuca che sul finire dell’episodio verrà allontanato (o si allontanerà di sua spontanea volontà dopo l’ennesimo “Cretini” gridato per i corridoi).
Shonda riesce a presentare la problematica senza schierarsi in alcun modo ed è questa la cosa che più si vuole evidenziare: etica e ricerca scientifica non vengono accantonati nello schieramento “giusto” o “sbagliato” e la serie non cerca di pilotare il proprio pubblico, ma tenta solamente di porre domande e quesiti sfruttando un caso medico tanto interessante (come non se ne vedevano da parecchio in Grey’s Anatomy) quanto breve e circoscritto.
Se l’intera puntata si fosse concentrata su questa annosa battaglia tra etica e ricerca scientifica, a “And Dream Of Sheep” spetterebbe una valutazione ben superiore rispetto alla consueta sufficienza.
Ma purtroppo quaranta minuti sono forse troppi ed ecco quindi che si trova spazio sia per l’inusuale terapia creata da Jackson, sia per una parentesi non necessaria riguardante Link ed Amelia, due personaggi abbandonati a se stessi in tempi diversi.
Link sembrava essere scomparso di scena dopo che Andrew era riuscito a surclassarlo riuscendo a conquistare Meredith. Amelia, in tempi più recenti (lo scorso episodio), era riuscita finalmente a staccarsi da quello scoglio (rappresentato da Owen) a cui era rimasta attaccata da tantissimo tempo.
Quale brillante idea poteva arrivare se non quella di far sbocciare una piccola storia tra i due, quindi?
Oltre a risultare una discutibilissima scelta, sia per quanto riguarda le tempistiche (Owen ed Amelia si sono allontanati letteralmente un episodio fa), sia per quanto riguarda la logistica (una convention dal discutibile valore scientifico) risulta abbastanza forzata: Grey’s Anatomy sembra incapace di concedere ad un personaggio di riuscire effettivamente a stare bene con se stesso, in solitudine, volendo a tutti i costi cercare di porre rimedio creando flirt dopo flirt. I pochi personaggi rimasti da soli, solitamente, vengono poi tagliati dalla serie tv infatti.
Considerata la tematica sollevata durante l’episodio, però, c’è da sperare che la strada venga seguita nei successivi episodi e che non sia stata utilizzata come puro e semplice pretesto per creare i primi screzi all’interno della coppia Meredith-Andrew che ancor prima di riuscire a definirsi tale sembrerebbe già predisposta al proprio primo momento di crisi.
Dio ce ne scampi.
Lo ha fatto con Scandal, con How To Get Away With Murder e con Grey’s Anatomy. Ed è proprio con la sua creatura prima che continua a farlo.
Dopo l’introduzione irruenta del padre di DeLuca e della sua avveniristica nonché sperimentale ricerca riguardante la possibilità di far sviluppare, crescere e nascere un bambino al di fuori della propria mamma, la serie tv di casa ABC decide di portare in scena un primo (si preannunciano ulteriori dibattiti in merito) approccio ad una problematica tanto attuale come la lotta tra etica e ricerca scientifica.
In tempi non recenti The X-Files aveva già affrontato una tematica molto similare a questo tipo ma la caratura fantascientifica della serie tv (e la connotazione extraterrestre della tematica) avevano alleggerito forse il colpo sul pubblico.
Grey’s Anatomy non vuole colpire in modo leggero e nemmeno ci prova: la possibilità per salvare il bambino potrebbe (condizionale d’obbligo valutata la non perfettibilità della terapia) esserci, ma Karev e ogni altro medico che è entrato in contatto con il caso dell’episodio risulta contrario. A voler fare da bastian contrario c’è il padre di DeLuca che sul finire dell’episodio verrà allontanato (o si allontanerà di sua spontanea volontà dopo l’ennesimo “Cretini” gridato per i corridoi).
Shonda riesce a presentare la problematica senza schierarsi in alcun modo ed è questa la cosa che più si vuole evidenziare: etica e ricerca scientifica non vengono accantonati nello schieramento “giusto” o “sbagliato” e la serie non cerca di pilotare il proprio pubblico, ma tenta solamente di porre domande e quesiti sfruttando un caso medico tanto interessante (come non se ne vedevano da parecchio in Grey’s Anatomy) quanto breve e circoscritto.
Se l’intera puntata si fosse concentrata su questa annosa battaglia tra etica e ricerca scientifica, a “And Dream Of Sheep” spetterebbe una valutazione ben superiore rispetto alla consueta sufficienza.
Ma purtroppo quaranta minuti sono forse troppi ed ecco quindi che si trova spazio sia per l’inusuale terapia creata da Jackson, sia per una parentesi non necessaria riguardante Link ed Amelia, due personaggi abbandonati a se stessi in tempi diversi.
Link sembrava essere scomparso di scena dopo che Andrew era riuscito a surclassarlo riuscendo a conquistare Meredith. Amelia, in tempi più recenti (lo scorso episodio), era riuscita finalmente a staccarsi da quello scoglio (rappresentato da Owen) a cui era rimasta attaccata da tantissimo tempo.
Quale brillante idea poteva arrivare se non quella di far sbocciare una piccola storia tra i due, quindi?
Oltre a risultare una discutibilissima scelta, sia per quanto riguarda le tempistiche (Owen ed Amelia si sono allontanati letteralmente un episodio fa), sia per quanto riguarda la logistica (una convention dal discutibile valore scientifico) risulta abbastanza forzata: Grey’s Anatomy sembra incapace di concedere ad un personaggio di riuscire effettivamente a stare bene con se stesso, in solitudine, volendo a tutti i costi cercare di porre rimedio creando flirt dopo flirt. I pochi personaggi rimasti da soli, solitamente, vengono poi tagliati dalla serie tv infatti.
Considerata la tematica sollevata durante l’episodio, però, c’è da sperare che la strada venga seguita nei successivi episodi e che non sia stata utilizzata come puro e semplice pretesto per creare i primi screzi all’interno della coppia Meredith-Andrew che ancor prima di riuscire a definirsi tale sembrerebbe già predisposta al proprio primo momento di crisi.
Dio ce ne scampi.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Una quindicesima stagione che si sta rivelando, episodio dopo episodio, una delle migliori da diversi anni a questa parte. E riconferma, se ce ne fosse il bisogno, del genio di Shonda.
Blood And Water 15×16 | 6.55 milioni – 1.5 rating |
And Dream Of Sheep 15×17 | 6.57 milioni – 1.5 rating |
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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.