Paradise 1×06 – You Asked For MiraclesTEMPO DI LETTURA 3 min

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Paradise 1x06 recensioneGiunti al sesto episodio (su otto totali), Paradise entra nel vivo dell’azione. Un progredire degli eventi necessario nell’economia della trama, eppure paradossalmente più scarico per quanto riguarda l’originalità. Se il pilot aveva quasi sconvolto lo spettatore proponendo un plot twist ben assestato, gli altri episodi si erano perlopiù mantenuti su un livello simile di interesse. Il tutto fino ad arrivare al nuovo colpo di scena che aveva chiuso il quarto episodio.
Con lo scoppio della guerra tra Collins e Sinatra, invece, la storia si pone su un terreno abbastanza lineare, dove il confronto tra i due mette in luce situazioni in bilico che tuttavia non producono quello stato di shock utile a mantenere alto l’entusiasmo.

FARE RUMORE


Quanto appena affermato non significa che si è assistito ad un episodio da bocciare, anzi, la dinamicità degli eventi garantisce una buona riuscita del thriller in tutte le sue componenti. A mancare è solo quel senso di sorpresa perso a favore di una storia al momento più basica. Dal punto di vista dello sviluppo narrativo, però, la trama si muove velocemente, senza inutili perdite di tempo, arrivando dritti al punto della guerra aperta tra i personaggi interpretati da Sterling K. Brown e Julianne Nicholson.
Il piano messo in scena da Collins raggiunge in parte il suo obiettivo, trainando l’episodio verso un errore di Sinatra disposta a tutto pur di mantenere segreti i retroscena del nuovo mondo e, soprattutto, ciò che lei stessa ha fatto/nascosto per crearlo. Tuttavia, è sul finale che l’intera situazione perde di potenza, con un ribaltamento di fronte necessario ai fini della trama, ma pur sempre narrativamente debole. Sinatra si ritrova nuovamente a tirare i fili per un cambio di gioco fiacco che non regala forti emozioni in chi sta guardando. Questa parte della storia, dunque, non aiuta a mantenere il livello della serie sui binari dell’incredulità, trascinandosi in situazioni ovvie e un po’ scontate.

LA FAMIGLIA COLLINS


Un altro elemento su cui pone l’attenzione questo sesto episodio è la famiglia Collins. A partire dalla figura della moglie di Xavier, finora rimasta nel mistero. I flashback sulla donna ne svelano il carattere forte e determinato, oltre che a raccontare indirettamente le modalità che le hanno impedito di salire sull’aereo. Uno sguardo indispensabile per approfondire alcuni aspetti della trama, su tutti anche il risentimento di Collins verso il Presidente, colpevole di non aver salvato la moglie come promesso.
Ma se tutti questi elementi svelano informazioni utili alla storia, ci sono altri personaggi che portano invece avanti una parte leggermente più seccante. Protagonista di questa parte è un altro membro della famiglia Collins, Presley. La ragazza aveva già mostrato il suo coinvolgimento sulla scena del crimine nei precedenti episodi, creando una sorta di sottotrama in realtà poco appetibile. Adesso, le scelte di Presley, che si rivelano le solite decisioni autonome adolescenziali, portano la situazione a prendere un’altra piega. La mossa di Jane nel puntare dritta verso Presley per arrivare al padre è ovvia ma fortemente funzionale. E mentre Xavier si ritrova a trattare con Sinatra con la “promessa” di ritrovare sua moglie, la minaccia di Jane è ancora tutta da calcolare.
Situazioni aperte che, a due episodi dal finale, lasciano ancora molte alternative per lo sviluppo della storia. Il tutto considerando che il finale non darà tutte le risposte dato che Paradise ha già ottenuto il rinnovo per una seconda stagione.

 

THUMBS UP 👍 THUMBS DOWN 👎
  • La guerra tra Collins e Sinatra 
  • Segreti ancora da scoprire, soprattutto per quanto riguarda i retroscena di Sinatra e della creazione del “Nuovo Mondo”
  • Le decisioni di Presley che portano ad inevitabili risvolti
  • Un episodio molto più scontato e lineare

 

Un episodio più lineare che non regala sussulti di shock come i precedenti. Tuttavia, la storia procede spedita e tra una guerra aperta e misteri ancora tutti da scoprire la visione resta decisamente piacevole.

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Nata con la passione per telefilm e libri, cresciuta con quella per la scrittura. Unirle è sembrata la cosa più naturale. Allegra e socievole finché non trova qualcosa fuori posto, il disordine non è infatti contemplato.
Tra una mania e l'altra, si fa carico di un'estenuante sensibilità che la porta a tifare per lo sfigato di turno tra i personaggi cui si appassiona: per dirla alla Tyrion Lannister, ha un debole per “cripples, bastards and broken things”.

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