Gli anni ‘2o di questo secolo passeranno alla storia – dal punto di vista dell’intrattenimento mediatico – come il decennio che ha posto al centro della narrazione le comunità degli Asian Americans.
Dal punto di vista demografico si tratta da tempo di uno dei gruppi più numerosi e in costante crescita all’interno degli USA. Stando al censimento del 2020, negli paese sono presenti circa 24 milioni di cittadini asiatico-americani, pari al 7,2% della popolazione. In particolare, la comunità più numerosa è quella dei Chinese Americans, con più di 5 milioni di abitanti. Secondo il prestigioso istituto Pew Research – specializzato in sondaggi e analisi sociali – gli Asian Americans sono il gruppo etnico con il più alto reddito pro-capite e il più alto tasso di laureati negli Stati Uniti. Nonostante questi dati raccontino una storia di successo, la storia degli Asian Americans è stata caratterizzata da discriminazioni e una rappresentazione limitata sul grande e piccolo schermo. Quest’ultimo punto è cambiato repentinamente nel recente passato.
L’apice dell’accresciuto potere mediatico della comunità è rappresentato dall’acclamato Everything Everywhere All At Once, vincitore di 7 Premi Oscar. A livello televisivo, similmente, si segnala un aumento dei prodotti con protagonisti asiatico-americani. Si pensi, ad esempio, all’apprezzato Beef. Sulla scia di questo trend, il 24 Maggio Disney+ ha rilasciato la prima stagione di American Born Chinese, composta da 8 episodi. Basato sull’omonimo fumetto del 2006 scritto da Gene Luen Yang, l’adattamento televisivo è stato realizzato da Kelvin Yu (Bob’s Burgers). Inoltre, Yu si è anche occupato – assieme al fratello Charles (Legion) – della sceneggiatura del pilot.
IDENTITÀ IN UN LIMBO
Il protagonista dello show è Jin Wang (Ben Wang: MacGyver), un adolescente figlio di immigrati taiwanesi stabilitisi in California. Come molti ragazzi di seconda generazione, Jin cerca di condurre un’esistenza tranquilla e simile a quella dei suoi coetanei ma – al tempo stesso – avverte la propria identità come se fosse intrappolata in un limbo.
Da un lato, infatti, i compagni di Jin non lo considerano appieno un loro pari, e lo dimostrano in modi più o meno sottili. Dall’altro lato, invece, Jin fatica anche a riconnettersi con le proprie origini e si sente poco compreso dai genitori. Alcune preoccupazioni di Jin – come comprare un giubbetto all’ultima moda per fare colpo su una ragazza – sono infatti poco comprensibili per sua madre e suo padre, i quali hanno vissuto la loro vita con il solo pensiero di lavorare duramente e provvedere alla famiglia.
Non essendo accettato come pienamente americano e – al tempo stesso – sentendosi lontano dalla cultura taiwanese, Jin è irrequieto e alla ricerca di un’identità definita nella quale riconoscersi.
LA COMPONENTE SOVRANNATURALE
La vita di Jin cambia radicalmente quando nella sua scuola arriva un nuovo alunno. Si tratta di Wei-Chen (Jimmy Liu), uno studente proveniente dalla Cina. Dato che Jin è uno dei pochi studenti asiatici nella scuola, la vice-preside gli chiede di aiutare Wei-Chen ad ambientarsi.
Questa richiesta conferma l’incomprensione perenne nella quale vive il protagonista. Jin è infatti un ragazzo americano, con abitudini e modi di pensare molto diversi da quelli di Wei-Chen.
Le differenze tra i due ragazzi non terminano qui. Wei-Chen, infatti, ha un’identità chiara e ben definita, ed è orgoglioso di essa. Wei-Chen sa chiaramente chi è e non ha bisogno dell’approvazione dei ragazzi americani.
Fino a questo momento, l’idea è che lo show sia un classico teen drama, con un focus particolare sulla vita di un ragazzo di seconda generazione. Tuttavia, ciò è ben lontano dalla realtà. La componente teen, infatti, si unisce a sorpresa con una forte storyline sovrannaturale. Wei-Chen proviene da un’altra dimensione ed è figlio di Sun Wukong. Anche noto come Monkey King, Sun Wukong è una popolare figura mitologica cinese.
UNO SHOW CULTURALMENTE SIGNIFICATIVO
Nel Maggio 2023, la serie è stata trasmessa in anteprima alla Casa Bianca – alla presenza di Joe Biden – in occasione delle celebrazioni per l’Asian American and Pacific Islander Heritage Month. Alla cerimonia hanno partecipato anche Ke Huy Quan e Michelle Yeoh, rispettivamente marito e moglie in Everything Everywhere All At Once.
I due attori, infatti, sono presenti nello show. Quan interpreta Jamie Yao, un attore noto per aver interpretato un personaggio stereotipato in una sitcom degli anni ’90. Yeoh, invece, interpreta Guanyin, la Dea della Misericordia in molte culture del Sud-Est Asiatico.
La decisione di trasmettere gli episodi alla Casa Bianca testimonia la rilevanza culturale dello show per le comunità asiatico-americane. Inoltre, la presenza delle figure tipiche della mitologia cinese (e di altri paesi della regione) permetterà di valorizzare e far conoscere al grande pubblico aspetti culturali importanti ma poco celebrati.
Infine, è necessario sottolineare come il prodotto sia anche oggetto di una forte critica politica. Nel fumetto del 2006, infatti, Wei-Chen e la sua famiglia sono taiwanesi. Nello show, invece, sono descritti come cinesi. Trattandosi di una questione molto rilevante, tale scelta è stata fortemente criticata dai cittadini taiwanesi.
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Uno show altamente significativo dal punto di vista culturale per la comunità di Asian Americans. E, per quello che si è visto nel corso del pilot, un prodotto televisivo assolutamente più che sufficiente.
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Romano, studente di scienze politiche, appassionato di serie tv crime. Più il mistero è intricato, meglio è. Cerco di dimenticare di essere anche tifoso della Roma.