Non si vuole fare paragoni ma il nuovo mistery drama di produzione tedesca, disponibile dall’1 Agosto su Sky e NOW TV, ha così tanti rimandi a Dark che risulta impossibile guardarla con il cuore aperto verso qualche novità, almeno in questo primo episodio.
Eppure il lavoro del regista Alex Eslam è un continuo cesellare con cura una materia prima fatta di angoscia e suspense. Un lavoro pulito e ordinato che trova il suo picco espressivo nella scelta dei colori pastello e di una colonna sonora (Dascha Dauenhauer) oppressiva ma che mai prende il sopravvento sui protagonisti.
Questo è il suo punto forte ma anche il suo debole. Sembra che il regista non voglia spaventare troppo. Tutta questa eleganza, a volte quasi asettica, rende il prodotto così pulito che, a tratti, ci si dimentica di provare inquietudine.
EVERY END IS A NEW BEGINNING
I piani temporali della storia sono due.
Nel presente un incidente in macchina. L’auto cade nell’acqua ma gli occupanti riescono a salvarsi grazie a Jacob (Aaron Kissiov) il figlio poco più che adolescente di Hannah (Brigitte Hobmeier) che ruiscirà, in qualche modo, a trarre in salvo se stesso e la madre.
Nel passato (quindici anni prima) un incidente aereo. Il velivolo viene dirottato e cade in mare uccidendo tutti gli occupanti tra i quali anche Leo, il pilota (Laurence Rupp).
La trama parte da questi due episodi a prima vista scollegati ma già alla fine del pilot si capirà che i piani temporali sono separati ma i protagonisti non lo sono.
“Io non credo nei miracoli, ma come suo figlio sia riuscito a salvare lei e gli altri dall’acqua è del tutto inspiegabile.“
Nel presente Hannah dovrà capire come ha fatto Leo, che dopo l’incidente ha cominciato a comportarsi in modo strano, a mettere in salvo gli occupati dell’auto mentre nel passato Allie (Julia Koschitz), la moglie del pilota dell’aereo, vivrà in un eterno loop l’ultimo giorno prima del disastro e tenterà in tutti i modi di non far salire sull’aereo il marito.
TALETE E IL PRINCIPIO DI TUTTE LE COSE
Due sono le donne protagoniste e due sono le madri perchè Allie aspetta un bambino. Ma la vera madre di tutte le cose, in questo pilot, è l’acqua.
Piove nella scena d’apertura, quando Hanna si ritroverà in ospedale dopo l’incidente in macchina, ma piove anche quindici anni prima, quando Allie si sveglierà per rivivere il giorno del disastro aereo in loop infinito. Ed è ancora l’acqua di una piscina che farà da trigger al primo episodio di depersonalizzazione di Leo. E sia l’aereo che l’auto cadranno in mare. Ed ancora l’acqua che esce da una doccia concluderà l’ultima scena del pilot.
E sembra che tutto il resto segua l’acqua stessa. Dalla colonna sonora, minacciosa come gli abissi, agli abiti dei protagonisti che richiamano nei colori tutte le sfumature possibili del mare.
Nel complesso è un prodotto più che onesto che forse ha il difetto di seguire un filone che già è stato sviscerato da prodotti simili ma che possedendo un’eleganza non comune potrebbe diventare una versione di Dark tenera e cucciolosa.
La prova attoriale è coerente con un prodotta di qualità ma su tutti spicca l’interpretazione di Julia Koschitz che regala ad Allie uno sguardo allucinato dal loop temporale che rimane impresso nello spettatore.
Ottima la scelta di accennare la scena dell’incidente aereo nel primo episodio senza entrare nei dettagli e senza far vedere l’impatto, spingendo quindi lo spettatore al binge watching.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Complessivamente un pilot ben costruito che, se anche non ci farà gridare al capolavoro, potrà comunque far sentire meno soli tutti gli orfani di Dark e 1899.
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Membro Onorario della Generazione X. Dal 1994 si aggira nei corridoi dell'archivio degli X-Files senza trovare l'uscita. Da piccola fingeva di avere la febbre per rimanere a casa da scuola a guardare gli episodi di Hazzard. Capisce poco di Cinema ma ci prova.