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Com’è il detto? “Morto un Profeta se ne fa un altro”?
Anche nel caso non fosse così a quanto pare è un nuovo motto inventato da Carver e soci. Come era presumibile, ogni midseason finale viene caricato di aspettative e colpi di scena degni di catalizzare l’attenzione dello spettatore fino alla fine della pausa invernale e “Holy Terror” non si discosta da questo filone (al contrario del suo predecessore “Citizen Fangs” della scorsa stagione). Per l’occasione viene riportato sul piccolo schermo anche l’angelo più odiato attualmente, Methatron, e con lui emergono importanti novità.
Innanzitutto “Holy Terror” segna la fine della storyline di Castiel in versione umana visto e considerato che ha rubato la Grazia ad un altro angelo. La cosa shockante, oltre a questo repentino cambio di status quo che si poteva posticipare, è la crudeltà con la quale Castiel si è riguadagnato il titolo di angelo, una crudeltà che c’è sempre stata (solo nella 6° stagione ha fatto fuori metà Paradiso da solo, giusto se ve eravate dimenticati) ma che ai nostri occhi appare diversa e ancor più sanguinolenta perché alla figura di Castiel, umano o angelo che sia, associamo una figura bonaria ed ingenua che difficilmente può accostarsi alla versione “squarciagolediangeli”. Però la situazione è quella che è e contro fazioni di angeli incazzati a morte con lui, due Winchester ed un ex KOH (King Of Hell) rinchiuso nello scantinato non sono sufficienti a garantire la sopravvivenza.
A mali estremi, estremi rimedi quindi, soprattutto se alla già ristretta schiera di persone pro Castiel si sottrae nientepopodimenoche Sam Winchester. In un turbinio di credo e non credo veniamo a scoprire da fonti attendibili che Ezekiel in realtà è morto nella caduta angelica e che a spacciarsi per lui c’è invece tale Gadreel, il responsabile dei Giardini dell’Eden che non doveva far entrare il serpente dentro e che ha toppato clamorosamente. Il vero problema ora è che a fronteggiare una schiera di angeli, una rivolta degli Inferi più i vari casi della settimana ci sono solo Dean e Castiel, niente più Kevin e niente più Sam ora posseduto da Gadreel. E proprio su di Sam volevo spendere due parole perchè, se morto un Profeta se ne fa un altro e quindi sicuramente vedremo Castiel e Dean alla ricerca del successore di Kevin, di Sam ce n’è uno e la scelta di farlo possedere dall’ennesima entità sovrannaturale è un’arma a doppio taglio.
Se gli effetti positivi si riflettono sia sulla trama che sulla personalità del personaggio, sempre più in declino negli ultimi tempi, dall’altra si rischia di ripetere la storia dato che non è la prima volta che Sam non è Sam e che al suo posto c’è qualcun altro tipo Lucifero. Quindi questa scelta è rischiosa ma se viene gestita saggiamente può essere la svolta di questa nona stagione che si è adagiata un po’ sugli allori ultimamente. Solo il nuovo anno ce lo potrà dire.
Anche nel caso non fosse così a quanto pare è un nuovo motto inventato da Carver e soci. Come era presumibile, ogni midseason finale viene caricato di aspettative e colpi di scena degni di catalizzare l’attenzione dello spettatore fino alla fine della pausa invernale e “Holy Terror” non si discosta da questo filone (al contrario del suo predecessore “Citizen Fangs” della scorsa stagione). Per l’occasione viene riportato sul piccolo schermo anche l’angelo più odiato attualmente, Methatron, e con lui emergono importanti novità.
Innanzitutto “Holy Terror” segna la fine della storyline di Castiel in versione umana visto e considerato che ha rubato la Grazia ad un altro angelo. La cosa shockante, oltre a questo repentino cambio di status quo che si poteva posticipare, è la crudeltà con la quale Castiel si è riguadagnato il titolo di angelo, una crudeltà che c’è sempre stata (solo nella 6° stagione ha fatto fuori metà Paradiso da solo, giusto se ve eravate dimenticati) ma che ai nostri occhi appare diversa e ancor più sanguinolenta perché alla figura di Castiel, umano o angelo che sia, associamo una figura bonaria ed ingenua che difficilmente può accostarsi alla versione “squarciagolediangeli”. Però la situazione è quella che è e contro fazioni di angeli incazzati a morte con lui, due Winchester ed un ex KOH (King Of Hell) rinchiuso nello scantinato non sono sufficienti a garantire la sopravvivenza.
A mali estremi, estremi rimedi quindi, soprattutto se alla già ristretta schiera di persone pro Castiel si sottrae nientepopodimenoche Sam Winchester. In un turbinio di credo e non credo veniamo a scoprire da fonti attendibili che Ezekiel in realtà è morto nella caduta angelica e che a spacciarsi per lui c’è invece tale Gadreel, il responsabile dei Giardini dell’Eden che non doveva far entrare il serpente dentro e che ha toppato clamorosamente. Il vero problema ora è che a fronteggiare una schiera di angeli, una rivolta degli Inferi più i vari casi della settimana ci sono solo Dean e Castiel, niente più Kevin e niente più Sam ora posseduto da Gadreel. E proprio su di Sam volevo spendere due parole perchè, se morto un Profeta se ne fa un altro e quindi sicuramente vedremo Castiel e Dean alla ricerca del successore di Kevin, di Sam ce n’è uno e la scelta di farlo possedere dall’ennesima entità sovrannaturale è un’arma a doppio taglio.
Se gli effetti positivi si riflettono sia sulla trama che sulla personalità del personaggio, sempre più in declino negli ultimi tempi, dall’altra si rischia di ripetere la storia dato che non è la prima volta che Sam non è Sam e che al suo posto c’è qualcun altro tipo Lucifero. Quindi questa scelta è rischiosa ma se viene gestita saggiamente può essere la svolta di questa nona stagione che si è adagiata un po’ sugli allori ultimamente. Solo il nuovo anno ce lo potrà dire.
PRO:
- Sviluppi interessanti che servono a movimentare la serie come Sam/Gadreel o la morte di Kevin possono essere una carta vincente
- Notare come l’assenza di Crowley non pesi sulla puntata è una cosa che fa ben sperare
- Stranamente l’interpretazione di Jared Padalecki è molto buona
CONTRO:
- Rischio di ripetitività altissimo
- Addio Kevin
- Castiel già tornato alla versione angelica
Con un paio di mosse a sorpresa Supernatural si crea nuova linfa vitale autoalimentando problematiche a livello di trama sia positive che negative ma arrivati al nono anno e vedendo ancora certi capovolgimenti di fronte inattesi non si può rimanere impassibili non premiando la bravura degli sceneggiatori. È ancora presto per vedere se è un fuoco di paglia o meno, noi intanto diamo fiducia.
VOTO EMMY
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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.