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“Duty is the cure for weakness.”
Valor è il terzo military drama trasmesso in questa affollata stagione autunnale 2017, dopo The Brave di NBC e SEAL Team di CBS: evidentemente il genere militare statunitense, che in questi ultimi anni ha donato al mondo “perle” come Six e The Last Ship, sta diventando sempre più di moda in televisione e i grandi canali nazionali vogliono approfittarne.
Se non sorprende più di tanto la scelta di NBC e CBS, ben diverso è il discorso per The CW (che trasmette Valor), trattandosi di un canale che trova negli adolescenti e nei giovani il suo pubblico di riferimento e che non a caso ha tra i suoi show di punta i prodotti dell’Arrowverse, Riverdale e The 100, mentre in passato ha trasmesso roba come Gossip Girl, Smallville e The Vampire Diaries; un military drama, apparentemente, sarebbe quanto di più lontano da un palinsesto del genere, a meno che non lo si renda esso stesso un teen drama mascherato da military, che è proprio ciò che è stato fatto con Valor. È un vero peccato, perché probabilmente su un altro canale la storia avrebbe funzionato, mentre su The CW è solo la scusa per una soap opera in uniforme tra soldati più arrapati di quindicenni in calore, con dialoghi ridicoli e scene d’azione scadenti (cosa che in una serie che parla di militari è inaccettabile).
La trama di Valor ruota attorno a tre militari, membri dello squadrone Shadow Raiders del 160° Reggimento Operazioni Speciali dell’Aviazione coinvolti in una missione in Somalia: il capitano Leland Gallo, belloccio dal fisico scolpito e l’aria da playboy a cui nessuna donna può dire di no; il sergente maggiore Nora Madani, la classica donna bella e tosta che deve farsi largo in un mondo prettamente maschile e che nell’operazione rimedia una bella ferita alla gamba e un accenno di PTSD che fa sempre figo (con questo non si vuole sminuire un serio problema dei militari al fronte, ma far notare come sia ormai diventato un fastidioso stereotipo); il sergente di squadra Jimmy Kam, padre di famiglia che nella suddetta missione finisce per essere fatto prigioniero. Rispetto ai pilots di The Brave e SEAL Team, che suggeriscono uno sviluppo per episodi auto-conclusivi con una trama orizzontale in secondo piano, qui appare fin da subito evidente la volontà opposta, ossia di concentrarsi su un’unica, grossa trama complottista, in cui Leland e Nora hanno fiutato che c’è qualcosa che non va (il loro prigioniero in Somalia risulterebbe morto nel 2014) e investigheranno per scoprire la verità, mentre Jimmy è alle prese con la progettata evasione.
Su un altro network questa trama avrebbe potuto funzionare e offrire un intrattenimento godibile, ma The CW è, come si è già detto, un canale che si rivolge a teenagers e ventenni pieni di desideri pruriginosi e poco interessati alle storie di eroi patriottici: così Valor mette in campo una serie di scelte indirizzate spudoratamente ad avvicinare la materia trattata al suddetto pubblico, dalla giovane agente della CIA che sembra appena uscita dal college (e tuttavia è mandata a occuparsi di un caso che coinvolge l’ISIS e che richiederebbe gente con molta più esperienza) alla moglie di Kam che in ogni scena in cui compare non fa che lamentarsi di quanto sia dura essere sposata a un militare (ma non ci pensava quando si è messa con lui?), fino ai discorsi piccanti del capitano Gallo sulla sua nuova fidanzata amante delle manette fra le lenzuola. Proprio Gallo e Madani sono protagonisti dell’immancabile, becero triangolo amoroso e fanno faville già in questo primo episodio, limonando alla grande come due adolescenti in preda agli ormoni, così, di botto, almeno finché non è Nora a fermarsi facendo notare che potrebbero essere puniti con la corte marziale, essendo lui il suo superiore. E’ ovvio che la serie vuole giocarsi anche la carta dell’amore (ma è davvero amore o semplicemente voglia di infilare l’arnese nel primo buco a portata dipene mano?) drammatico e osteggiato, reso impossibile dall’ambiente in cui sboccia e per questo costretto a essere vissuto nella clandestinità.
La scelta di una protagonista femminile, interpretata da una splendida ma anche fin troppo curata Christina Ochoa (da quando in una base militare ci sono centri estetici in cui farsi fare sopracciglia perfette?), offrirebbe la possibilità di indagare la vita militare delle donne e le loro difficoltà nel farsi largo in un ambiente prettamente maschile (un po’ come fanno Mad Men per l’ambito pubblicitario e Halt and Catch Fire per il mondo dell’informatica, seppur in periodi storici differenti), ma per ora tutto si riduce a qualche lagna di Nora sulla fatica fatta per arrivare dov’è ora e nient’altro, niente scene di emarginazione o di sessismo da parte dei suoi colleghi maschi per esempio. Nulla vieta di pensare che nei prossimi episodi questo aspetto possa essere approfondito; dopotutto, nel pilot era più importante mettere in luce quanto muoia dalla voglia difarsi sbattere sulla prima superficie libera finire a letto col suo superiore dagli addominali scolpiti, tematica di certo più interessante per il giovane pubblico rispetto alla discriminazione femminile. In compenso non mancano i soliti luoghi comuni dei military dramas, dal personaggio che scalpita per tornare in azione ma deve scontrarsi col rifiuto dei piani alti alla scena colma di esasperato patriottismo, in questo caso il saluto alla bandiera.
L’unica cosa che avrebbe potuto salvare questo pattume dalla bocciatura totale erano le scene d’azione, qui limitate al solo flashback in Somalia (ma sicuramente le hanno girate nella pineta dietro la casa del regista, altro che Corno d’Africa!), ma purtroppo Valor toppa alla grande anche in questo campo: non c’è pathos, non c’è tensione, non c’è adrenalina, in poche parole non c’è azione vera e propria, solo qualche sparo, qualche manovra concitata e tanta confusione per nascondere la povertà di mezzi. Almeno SEAL Team da questo punto di vista offriva uno spettacolo migliore!
Se non sorprende più di tanto la scelta di NBC e CBS, ben diverso è il discorso per The CW (che trasmette Valor), trattandosi di un canale che trova negli adolescenti e nei giovani il suo pubblico di riferimento e che non a caso ha tra i suoi show di punta i prodotti dell’Arrowverse, Riverdale e The 100, mentre in passato ha trasmesso roba come Gossip Girl, Smallville e The Vampire Diaries; un military drama, apparentemente, sarebbe quanto di più lontano da un palinsesto del genere, a meno che non lo si renda esso stesso un teen drama mascherato da military, che è proprio ciò che è stato fatto con Valor. È un vero peccato, perché probabilmente su un altro canale la storia avrebbe funzionato, mentre su The CW è solo la scusa per una soap opera in uniforme tra soldati più arrapati di quindicenni in calore, con dialoghi ridicoli e scene d’azione scadenti (cosa che in una serie che parla di militari è inaccettabile).
La trama di Valor ruota attorno a tre militari, membri dello squadrone Shadow Raiders del 160° Reggimento Operazioni Speciali dell’Aviazione coinvolti in una missione in Somalia: il capitano Leland Gallo, belloccio dal fisico scolpito e l’aria da playboy a cui nessuna donna può dire di no; il sergente maggiore Nora Madani, la classica donna bella e tosta che deve farsi largo in un mondo prettamente maschile e che nell’operazione rimedia una bella ferita alla gamba e un accenno di PTSD che fa sempre figo (con questo non si vuole sminuire un serio problema dei militari al fronte, ma far notare come sia ormai diventato un fastidioso stereotipo); il sergente di squadra Jimmy Kam, padre di famiglia che nella suddetta missione finisce per essere fatto prigioniero. Rispetto ai pilots di The Brave e SEAL Team, che suggeriscono uno sviluppo per episodi auto-conclusivi con una trama orizzontale in secondo piano, qui appare fin da subito evidente la volontà opposta, ossia di concentrarsi su un’unica, grossa trama complottista, in cui Leland e Nora hanno fiutato che c’è qualcosa che non va (il loro prigioniero in Somalia risulterebbe morto nel 2014) e investigheranno per scoprire la verità, mentre Jimmy è alle prese con la progettata evasione.
Su un altro network questa trama avrebbe potuto funzionare e offrire un intrattenimento godibile, ma The CW è, come si è già detto, un canale che si rivolge a teenagers e ventenni pieni di desideri pruriginosi e poco interessati alle storie di eroi patriottici: così Valor mette in campo una serie di scelte indirizzate spudoratamente ad avvicinare la materia trattata al suddetto pubblico, dalla giovane agente della CIA che sembra appena uscita dal college (e tuttavia è mandata a occuparsi di un caso che coinvolge l’ISIS e che richiederebbe gente con molta più esperienza) alla moglie di Kam che in ogni scena in cui compare non fa che lamentarsi di quanto sia dura essere sposata a un militare (ma non ci pensava quando si è messa con lui?), fino ai discorsi piccanti del capitano Gallo sulla sua nuova fidanzata amante delle manette fra le lenzuola. Proprio Gallo e Madani sono protagonisti dell’immancabile, becero triangolo amoroso e fanno faville già in questo primo episodio, limonando alla grande come due adolescenti in preda agli ormoni, così, di botto, almeno finché non è Nora a fermarsi facendo notare che potrebbero essere puniti con la corte marziale, essendo lui il suo superiore. E’ ovvio che la serie vuole giocarsi anche la carta dell’amore (ma è davvero amore o semplicemente voglia di infilare l’arnese nel primo buco a portata di
La scelta di una protagonista femminile, interpretata da una splendida ma anche fin troppo curata Christina Ochoa (da quando in una base militare ci sono centri estetici in cui farsi fare sopracciglia perfette?), offrirebbe la possibilità di indagare la vita militare delle donne e le loro difficoltà nel farsi largo in un ambiente prettamente maschile (un po’ come fanno Mad Men per l’ambito pubblicitario e Halt and Catch Fire per il mondo dell’informatica, seppur in periodi storici differenti), ma per ora tutto si riduce a qualche lagna di Nora sulla fatica fatta per arrivare dov’è ora e nient’altro, niente scene di emarginazione o di sessismo da parte dei suoi colleghi maschi per esempio. Nulla vieta di pensare che nei prossimi episodi questo aspetto possa essere approfondito; dopotutto, nel pilot era più importante mettere in luce quanto muoia dalla voglia di
L’unica cosa che avrebbe potuto salvare questo pattume dalla bocciatura totale erano le scene d’azione, qui limitate al solo flashback in Somalia (ma sicuramente le hanno girate nella pineta dietro la casa del regista, altro che Corno d’Africa!), ma purtroppo Valor toppa alla grande anche in questo campo: non c’è pathos, non c’è tensione, non c’è adrenalina, in poche parole non c’è azione vera e propria, solo qualche sparo, qualche manovra concitata e tanta confusione per nascondere la povertà di mezzi. Almeno SEAL Team da questo punto di vista offriva uno spettacolo migliore!
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Il dovere è la cura per la debolezza, già, ma Valor è la cura per la stitichezza. Col suo misero rating di esordio, il military drama di The CW fa peggio di altre serie recentemente cancellate come Frequency e No Tomorrow: in pratica è spacciata già in partenza.
Pilot 1×01 | 1.2 milioni – 0.4 rating |
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Divoratore onnivoro di serie televisive e di anime giapponesi, predilige i period drama e le serie storiche, le commedie demenziali e le buone opere di fantascienza, ma ha anche un lato oscuro fatto di trash, guilty pleasures e immondi abomini come Zoo e Salem (la serie che gli ha fatto scoprire questo sito). Si vocifera che fuori dalla redazione di RecenSerie sia una persona seria, un dottore di ricerca e un insegnante di lettere, ma non è stato ancora confermato.