Marvel’s Agents Of S.H.I.E.L.D. 1×05 – Girl In The Flower DressTEMPO DI LETTURA 7 min

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Noi di RecenSerie, quando scriviamo la recensione, diamo per scontato che il nostro adoratissimo pubblico abbia già visto la puntata della quale stanno leggendo le righe, quindi, se qualcuno di voi s’è chiesto perchè ci azzardiamo a fare degli spoiler, è proprio per questo motivo. Chiarito questo punto, mi permetto di aprire la recensione prendendo come esempio una scena di questo episodio, così, visto che tutti voi che leggete avete visto l’episodio, potete capire dove voglio arrivare; avete presente l’inizio della puntata? Quando Ward e Skye giocano a Battaglia Navale? Ecco, prendiamo questo gioco da tavolo come metro d’esempio per l’andazzo dell’intera serie finora.
Nonostante Marvel’s Agents Of S.H.I.E.L.D. non sia una vera e propria trasposizione fumettistica, perchè non c’è un altro media che di preciso si chiama così, prende comunque le vicende di un’organizzazione di fantasia nata dai fumetti per presentarla in un media totalmente nuovo, un po’ come il suo collega The Walking Dead; nonostante TWD sia una trasposizione fumettistica a tutti gli effetti, il telefilm sulla cumpa di Rick sta prendendo così tanto le distanze dalla sua opera originale da esser ormai diventato uno show a parte con una vita propria, ma cosa c’entrano una spy story e un survival horror? C’entrano. Se dovessimo paragonare TWD ad un gioco da tavolo, sarebbero gli Scacchi, perchè nonostante il prodotto prenda le distanze da quello originale, le trame sono comunque ben studiate, i personaggi molto caratterizzati, gli effetti speciali curati e nonostante un survival horror non abbia bisogno di sta gran filosofia, i pipponi mentali sulle peggio cose che gli esseri umani sono chiamati a fare, sulla sopravvivenza, su quanto l’umanità faccia schifo hanno reso il serial sopraffino e accattivante anche grazie alle grandi macchinazioni della trama.
Marvel’s Agents Of S.H.I.E.L.D. invece? Beh, è veramente Battaglia Navale, perchè dietro questo gioco ha (purtroppo) ragione quello che sostiene Skye: non c’è una vera e propria logica, è solo tirare a caso e andare per esclusione, cosa che, se ci pensate bene, ha fatto lo show della Marvel fino ad oggi, e la cosa ha del paradossale perchè una trama spionistica dovrebbe avere più macchinazione di quella horror, a rigor di logica. Eeeeh, come vorrei essere come l’Agente Ward e capire come ragionano i produttori e gli sceneggiatori di questa serie solo mentre li osserva giocare a questo gioco insulso.
Forse complice il fatto che, finora, il telefilm non ha avuto una serie completa commissionata dalla ABC, ha fatto brancolare nel buio tutto il team incaricato di sviluppare il serial che non è riuscito a pensare ad una mini-trama da sviluppare in pochi episodi e che quindi ha cercato di giocarsela meglio che poteva, forse per non confondere troppo lo spettatore, ma così facendo, a volte ha generato l’effetto contrario e solo in poche occasioni è riuscito veramente ad affondare qualche nave (tanto per rimanere nell’esempio); dopo il discreto e mediocre buco nell’acqua di “Eye Spy”, nonostante quanto detto finora, “Girl In The Flower Dress” riesce miracolosamente a dare qualche segnale di miglioramento, anche se ha fatto di tutto per nasconderlo bene. Ora abbiamo finalmente una parvenza di trama precisa che sembra essere connessa in qualche modo con il Centipiede visto nel primo episodio e con questa ragazza dal vestito fiorato che sembra essere piuttosto immanicata nella questione; è bello vedere che lo show abbia una propria continuità e che finalmente si decida a sfruttarla, anche se alcune cose sono ancora tenute volutamente nascoste (come la loro identità), mentre altre sono ben poco chiare, per esempio: lo spettatore potrebbe facilmente confondersi sulle loro intenzioni, questa organizzazione usa Extremis per perfezionare il Siero Del Super-Soldato o viceversa? A volte la cosa non è così lampante.
Altro merito che bisogna riconoscergli è il coraggio che, in punta di piedi, sta avendo nel sviluppare toni, temi, risvolti e scene piuttosto dark e violente; seppur prendendosela con calma, meglio in questo episodio che in altri si può notare come MAOS non abbia alcun problema ad osare in certi discorsi e siparietti. Qui, addirittura, oltre ai nuovi e non molto onorevoli altarini oscuri dello S.H.I.E.L.D. possiamo vedere due brutali morti orchestrate dal villain di turno e, a sua volta, la sua altrettanto brutale dipartita per mano del Team Coulson messa a segno senza apparente rimorso. Quest’ultima, unita poi alla scoperta del doppio gioco di Skye (che ha ingannato pure Coulson stesso), danno allo spettatore uno specchietto di come sia davvero il mondo delle spie, un mondo pericoloso, pieno zeppo di gente pericolosa dove non ti puoi fidare veramente di nessuno. Pregevole anche la scena dopo i titoli di coda che ricorda un po’ le conversazioni telefoniche tipiche del videogame Metal Gear Solid.
“Ma allora, se ci sono tutte queste belle cose, perchè il tono con cui ne parlo sembra piuttosto negativo?” vi starete chiedendo voi, gentil pubblico di RecenSerie.
Perchè tutti questi miglioramenti vengono oscurati da vecchi difetti che la serie si porta dietro praticamente dall’episodio pilota e, un conto era la prima o la seconda volta che comparivano, ci si poteva chiudere un occhio, ma essendo tipo la quinta, allora la cosa comincia veramente ma veramente a stancare. Primo problema: nonostante abbia fatto piacere che il blando doppio/triplo gioco di Skye sia stato scoperto (e che questo abbia creato una situazione di sfiducia generale molto accattivante), nonostante abbia fatto piacere che gli sceneggiatori abbiano cercato di renderla più tridimensionale, più drammatica e meno assillante, questo è nuovamente l’episodio della hacktivista dal bel faccino, resa protagonista grazie ad una centralità insistente, in una serie dove dovrebbe essere UNO dei protagonisti e non LA protagonista.
Il personaggio è gestito male e farlo apparire al centro di ogni cazzo di episodio non fa che peggiorare le cose, ora la gente vorrebbe sapere di più su gli altri agenti; come se non bastasse, la rivelazioni delle sue origini sono buttate li, e ok che potrebbe essere una scusa per non essere buttata fuori dal team e rimanere per carpire informazioni, però anche le motivazioni dello stesso Coulson nel tenerla sono deboli, quindi, tutti ci chiediamo: “Skye, perchè sei ancora qui?”. Secondo problema: nonostante rientri nella continuità, questo episodio è nuovamente costruito come una sorta di mini-film a parte; se infatti prendete il primo episodio della serie, e poi guardate subito questo, noterete che tutti gli altri possono anche passare tranquillamente inosservati.
Questo, se hai dei grandi piani alla spalle, è una grande pecca perchè dovrebbe esserci come minimo qualcosina di trainante per tutti gli episodi, anche se è vero che molte stagioni ci mettono tanto a partire ma così si esagera. Terzo problema: non c’è ancora stato dato quello che ci è stato promesso, sempre di meno, Marvel’s Agents Of S.H.I.E.L.D. sembra sempre meno ambientato nell’Univeso Marvel. Dove sono finiti episodi come “The Asset”?
L’angolo del Nerd della fumetteria all’angolo
  1. Nonostante il nome “Scorch” corrisponda ad altri due personaggi di serie Z di poca importanza apparsi nella originale continuità Marvel, il personaggio di Chan Ho Yin prende largamente le distanze da quest’ultimi, finendo per avere in comune solo il codename e presentandosi come ennesimo personaggio ex-novo creato per lo show. Il suo potere è la pirocinesi, cioè, la capacità di creare e controllare il fuoco; tale abilità ricorda molto vagamente quella del mutante ed eroe nazionale Giapponese Shiro Yoshida, altrimenti conosciuto con il nome di Sole Ardente.
  2. Anche all’altro nuovo personaggio (e sicuramente, nuovo e ricorrente villain) dello show, la donna con il vestito fiorato chiamata Raina, condivide lo stesso codename con un altro personaggio parecchio distante dall’originale Universo Marvel. I due personaggi, però, hanno origini e funzioni diverse, per tanto, non sono da considerarsi come trasposizione fumettistica ma come personaggio ex-novo creato appositamente per il telefilm.
PRO:
  • Episodio molto dark che mostra nuovi lati oscuri dello S.H.I.E.L.D.
  • Anche Coulson può sbagliare
  • Skye messa a nudo (nel senso che si apre moralmente, sporcaccioni)
  • Scena dopo i titoli di coda
CONTRO:
  • Skye nuovamente al centro dell’attenzione
  • Ennesima costruzione episodi a mini-film
  • Più episodi come “The Asset”, per favore
Il quinto episodio di Marvel’s Agents Of S.H.I.E.L.D. strappa una sufficienza per il rotto della cuffia. Avrebbe potuto essere una sufficienza piena dato che, forse grazie al desiderio di ABC di avere una stagione completa, la serie ha dimostrato che il telefilm sugli agenti segreti della Marvel ha effettivamente qualcosa da dire e che effettivamente vuole arrivare da qualche parte ma, forse, stava solo aspettando la decisione di ABC per poterlo dimostrare. Purtroppo, complice alcuni grandissimi difetti e scelte narrative impopolari che si sta portando dietro dal primo episodio, lo scontento è del tutto formato e i fan ora chiedono vendetta. Le premesse promesse nella presentazione del serial vengono presentate con il contagocce, ora è tempo di cambiare registro.

VOTO EMMY

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