Nove stagioni e non sentirle? Quasi.
La cura Jeremy Carver che si è fatta sentire pesantemente nel corso della scorsa stagione sta funzionando più che bene avendo portato una ventata d’aria fresca ed innumerevoli cambiamenti nel sottobosco narrativo dei Winchester. Per fare questo Carver ha spesso giocato con il passato di Sam e Dean e questa premiere è quasi un omaggio a quel “In My Time Of Dying” che fungeva da premiere per la seconda stagione di Supernatural. “In My Time Of Dying” si apriva con un Dean in punto di morte che girava come fantasma in un ospedale, “I Think I’m Gonna Like It Here” omaggia quel primo episodio del secondo anno dell’era Kripke mostrando un Sam prossimo alla morte sempre in un ospedale, come a sancire che questo è il primo episodio del secondo anno dell’era Carver. E ciò che c’è stato nel mezzo è meglio dimenticarlo.
“I Think I’m Gonna Like It Here” ha l’impossibile compito di presentarci un mondo decisamente diverso dopo la caduta degli angeli e al contempo di affrontare la probabile prematura dipartita di Sam ed un Castiel in versione umana. E qual’è il miglior modo di fare tutto questo se non utilizzando una parata di guest star? Da un Julian Richings sempre perfetto quando interpreta Morte ad un Jim Beaver che non ne vuole sapere di abbandonare lo show, il tutto passando per l’introduzione di Ezekiel e qualche altro angelo.
Tra tutti questi mi voglio soffermare sull’aggiunta nel reparto angelico perchè anche se non ha fatto breccia carismaticamente risulta un acquisto decisamente importante sia a livello di trama orizzontale sia nel cast. Forse non tutti si ricordano che Castiel agli esordi era esattamente freddo come Ezekiel e solo in un secondo momento, dopo che si è instaurato un certo legame, è esploso facendo breccia nel cuore di tutti. Secondo la gerarchia angelica comune è identificabile come un Arcangelo Minore ma in Supernatural pare sia un angelo comune che sta dalla parte di Castiel o per meglio dire non identifica quest’ultimo come la causa della caduta degli angeli. Sicuramente ora che possiede il corpo di Sam non lo rivedremo per un bel po’ di puntate ma nel futuro a mio modesto parere diventerà un recurring della serie, specialmente visto il tasso di mortalità che hanno gli alleati dei fratelli.
E propio Castiel è una delle maggiori e più piacevoli sorprese della puntata. Misha Collins è stato infatti riportato al rango di regular character e quindi d’ora in poi ritornerà a vestire i panni di Castiel per ogni puntata, un po’ come ai tempi delle stagioni d’oro. La scoperta della sua umanità è un qualcosa di commuovente e Collins è stato particolarmente bravo nel rendere il più strano possibile questa nuova vita. E’ tutto nuovo ora per Castiel e la scelta di abbandonare la sua “divisa angelica” fatta di trench e completo per qualcosa alle macchinette è più che emblematica. Siamo di fronte ad un Castiel rinnovato che saprà sorprenderci, non che quello precedente ci avesse stancato, sia chiaro.
A tal proposito sembra che sia stato delineato il nuovo status quo per le puntate a venire di Sam. Il nuovo step della vita dell’Alce Winchester è quello di venire posseduto da un angelo, una news rispetto alla versione senz’anima e alla modalità Lucifero. Che piaccia o meno Sam è destinato a non avere mai pieno possesso del suo corpo ed il tormento di questo personaggio è un fattore che comunque non è mai mancato alla serie, segno che evidentemente le torture degli sceneggiatori piacciono e non devono finire. Touchè.
Il tempo è quello che è e quindi in 40 minuti non possono starci tutte le guest star che potremmo aspettarci. Le partecipazioni di Crowley, Metatron e Kevin sono state posticipate a data da destinarsi e, se ci pensate bene, questo è un azzardo che possono compiere solo certi show, Supernatural a quanto pare è tra questi perchè è talmente ricco di materiale a disposizione da potersi permettere di rimandare questioni importantissime per presentare qualcosa di nuovo che evolva ulteriormente la già complicata trama. Questo azzardo funziona quasi sempre molto bene tuttavia è percepibile una certa forzatura nel complesso perchè tenere l’ex Re dell’Inferno nel bagagliaio tutta una puntata o sbattersene altamente del Profeta e dello scriba doppiogiochista per un’intera puntata è una forzatura grande come una casa anche se al centro dell’episodio c’è la dipartita di Sam Winchester. Riassumendo il concetto: ok bell’episodio ma certi argomenti non si può non trattarli guardando da un’altra parte.
In tutto ciò a gioire della situazione di rinnovata freschezza non è solo la trama orizzontale ma anche i ratings che con i 2.59 milioni di spettatori di questa premiere segnano il miglior risultato dai tempi della 6×01. Come può uno show migliorare gli ascolti dopo 3 anni? Chiedetelo a Carver, lui può spiegarvelo.
PRO:
- Crowley abbandonato nel portabagagli
- Castiel umano alla riscoperta di sè stesso
- Guest star a iosa
- Piacevole dualismo tra questa premiere e quella della seconda stagione
- Sam in modalità possessione angelica
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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.