New Girl 3×11 – Clavado En Un BarTEMPO DI LETTURA 4 min

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Erroneamente si pensa che se in una puntata di una comedy non si ride allora non è stato un episodio degno di nota. Sbagliato. Ne è un esempio lampante “Clavado En Un Bar” che urla a gran voce vendetta in faccia a tutti quelli che vivono con quest’opinione sbagliata delle comedy statunitensi. Certo, direte voi, è insito nel termine stesso di “comedy” la
natura che deve avere ogni episodio di una serie nata con questa etichetta ma, e qui vi correggo io, a volte è giusto lasciar spazio anche a riflessioni più profonde che, sempre inframezzate da qualche sketch comico, permettano una maggior tridimensionalizzazione dei personaggi e della serie stessa. Insomma: vincono tutti con qualche risata in meno ed un momento di serietà in più, like How I Met Your Mother teach us.
“Clavado En Un Bar” letteralmente significa “Inchiodato in un bar” (non chiedeteci perchè il titolo è in spagnolo perchè francamente non siamo riusciti a trovare una spiegazione plausibile) e, partendo da un incipit serio come può essere una nuova proposta di lavoro, riesce nel difficile compito di approfondire la personalità di tutti i protagonisti facendogli svestire i panni delle macchiette da sitcom per fargli indossare quelli di persone normali che sono quello che sono perchè hanno delle esperienze che gli hanno forgiati. Prendiamo Winston per esempio, un ex giocatore di basket “professionista” di cui francamente sapevamo poco o nulla ed invece, grazie ad un paio di flashback ben assestati, ora sappiamo che taglio di capelli assurdo portava, com’era realmente la vita in Lettonia, il perchè del suo addio al campo da gioco e, soprattutto, scopriamo insieme a lui un lato della sua personalità che nemmeno lui sapeva di avere, e cioè quello di non aver mai compiuto una scelta nella sua vita. Potrà sembrare banale perchè la storia è surreale e divertente ma la realtà è che dopo ben tre stagioni, ora e soltanto ora, riusciamo a comprendere qualcosa di più di uno dei protagonisti che è sempre stato in secondo piano e che meritava un minimo di attenzione e di profondità in più. Lo stesso discorso vale per Cece ad esempio, che in sole due battute racconta perfettamente la crisi lavorativa che sta affrontando all’alba di 31 anni, praticamente l’età anagrafica che segna la morte di una modella e la sua nuova collocazione dietro il bancone di un bar.
Questo undicesimo episodio è una puntata corale che enfatizza le scelte lavorative di ciascun character, sia il passaggio da venditore di pini a marketing-man di Schmidt (e se notate una certa scopiazzatura con la storia di Barney Stinson sappiate che non siete i soli), sia la decisione di Jess di rimanere a fare l’insegnante nonostante una situazione di inagibilità scolastica che non si trova neanche in Africa, sia soprattutto per l’inattesa e sorprendente presa di posizione di un certo Mister Miller che spiazza tutti con un esito positivo per l’esame da avvocato.
Si potrebbe, anzi si può dedurre una morale da questo episodio e la morale è “fa ciò che ti rende felice”, lo dice per propria ammissione lo stesso Nick quando parla Jess alla fine dell’episodio. Non c’è una legge che ti impone di fare qualcosa, non c’è un percorso prefissato da compiere per tutti, bisogna solo sceglierlo e fare il Miller della situazione. Lui ha capito che l’avvocato non era ciò che avrebbe voluto fare e che essere un barista lo mette molto più a suo agio con il mondo e con sè stesso, ed è una lezione di vita che a fine puntata imparano tutti, Schmidt compreso. Ok magari ho ancora un po’ di spirito natalizio nelle vene ma le sensazioni che ti lascia questo “Clavado En Un Bar” sono davvero ottime ed inaspettate da New Girl. Fatene tesoro, le lezioni di vita possono essere ovunque.

PRO:

  • The history of a Winston
  • Schmidt venditore di alberi natalizi
  • Nick e le sue lezioni di vita
    CONTRO:
    • Molto surreale e poco realizzabile nella realtà l’idea di fare lezione in una classe di 50 ragazzini. Sempre che le norme di sicurezza non sia diventate opinabili…
    • Coach: totalmente inutibile

    Tutti questi elogi e alla fine solo 3,5 su 5? Ebbene si, ma c’è un perchè. In una stagione tutta in divenire come questa, dove gli ascolti con questo “Clavado En Un Bar” segnano un nuovo e triste series low, e dove gli autori provano a rifugiarsi in nuovi lidi per rinvigorire lo show, questo episodio è il primo vero tentativo di rendere la serie reale, e non solo un concentrato di personaggi e situazioni assurde. Il risultato è positivo ma sicuramente migliorabile, quindi il 3,5 è da stimolo per migliorarsi in questa direzione.

    Thanksgiving III 3×10 3.51 milioni – 1.9 rating
    Clavado En Un Bar 3×11 3.2 milioni – 1.6 rating

    VOTO EMMY

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    Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

    1 Comment

    1. Questa puntata mi é piaciuta un sacco!
      Per quanto riguarda la spiegazione del titolo, penso che si riferisca semplicemente alla canzone finale, appunto "Clavado en un bar", e al fatto che Jess abbia 20 minuti per decidere, tanti quanti i minuti della puntata, che ci tiene "inchiodati nel bar" con i flashback come stacchi. Mi ha ricordato la puntata di Friends, "The one where no one's ready"; anch'essa si svolge in un one take di 20 minuti ed é divertentissima. 😀

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