“But is numbing our pain always a good thing? The more we know pain, in all its varying flavors, the more we can appreciate the sensations and the feelings that we like. That’s the nature of contrast. If we never felt bitterness or anger, then we… we wouldn’t deeply appreciate our happiness. And if we never knew fear, then we couldn’t admire courage. So maybe to more fully enjoy the beauty in our lives, we must first acknowledge and embrace our pain.”
“Ma è sempre giusto attenuare il dolore che proviamo? Più conosciamo il dolore, in tutte le sue possibili varianti, più possiamo apprezzare tutte le diverse sensazioni ed i sentimenti che ci fanno piacere. Nasce tutto dal contrasto. Se non sentissimo mai l’amarezza o la rabbia, allora…non saremmo in grado di apprezzare appieno la nostra felicità. E se non conoscessimo la paura, non sapremmo apprezzare il coraggio.
Per cui, è possibile che per apprezzare davvero le gioie della vita, dobbiamo prima capire ed accettare il nostro dolore.”
I casi medici presentati in Perception a volte eguagliano quelli riscontrati in Doctor House. E’ così infatti sia in “Painless” sia in “Shiver”.
Nella prima puntata una giovane avvocatessa muore in seguito ad una ferita d’arma da fuoco non curata. Ma la ferita non era stata curata perché la ragazza non si era nemmeno accorta d’essere stata ferita: è questo il caso della CIPA (Congenital Insensitivity to Pain with Anhidrosis) ossia di una patologia congenita molto rara che si presenta nei soggetti incapaci a provare qualsiasi tipo di dolore fisico, il calore ed il freddo (caso già comparso sui teleschermi in Grey’s Anatomy).
Questa malattia sarà proprio la chiave che aiuterà Daniel a risolvere il caso sollevando il velo, durante le indagini, su di una piccola Justice League organizzata da persone senza alcun tipo di potere alcuno tranne il semplice coraggio.
In “Shiver” sarà una malattia originaria della Nuova Guinea a calamitare le attenzioni: il Kuru infatti è una malattia del cibo che porta lentamente ed inevitabilmente alla morte con tempi di incubazione che possono essere anche molto lunghi. La sua caratteristica principale è quella riguardante la sua trasmissione: essa infatti si presenta solo nei casi in cui un soggetto si ciba del cervello di un altro essere umano.
Il caso si rivelerà essere poi un falso-Kuru: l’uomo che pensava di aver contratto tale malattia era invece semplicemente affetto dalla Malattia di Lyme non trattata. Un semplice ciclo di antibiotici ed il pericolo di morte verrà poi scongiurato nella puntata.
Le trame delle puntate si rivelano essere davvero intrigate e complesse, segno di una attenta preparazione degli scritti e della sceneggiatura. Questa complessità vivace della trama verticale pesa nettamente sulla trama orizzontale eclissandola completamente e rendendola sempre più marginale: è giusto presentare un caso ad ogni puntata, essendo questo lo stampo della serie, ma sarebbe più giusto continuare con l’intrattenimento seriale più che con quello episodico. Ma la stagione tiene in serbo ancora diverse cartucce. Speriamo che la produzione sappia adoperarsi a dovere.
In “Possession” ritroviamo una cara vecchia conoscenza del panorama seriale: John Glover aka Lionel Luthor. E che ruolo potrà mai interpretare un personaggio talmente enigmatico se non il Diavolo?
Esatto: il padre del pelato più cattivo di sempre (Lex Luthor) interpreta una delle episodiche allucinazioni di Daniel che consiste proprio nel Signore Oscuro. Mai personaggio fu più azzeccato.
La recitazione si dimostra essere sempre ad alti livelli, tranne qualche rara eccezione in cui Rachael Leigh Cook (alias l’agente speciale Kate Moretti) lascia a desiderare scadendo nella inespressività più totale.
Ma il superbo Eric McCormack ristabilisce sempre gli equilibri.
PRO:
- Come sempre un magnifico Eric McCormack
- Una trama episodica davvero eccellente
- Patologie fuori dalla norma e imprevedibili
- John Glover nella parte del Diavolo
- I discorsi outro delle puntate: sempre molto profondi e coinvolgenti
- Serie tv che si trasforma da seriale ad episodica sacrificando completamente la trama orizzontale
- Recitazione che in alcune riprese non convince completamente
- Il matrimonio tra Kate e Donnie: un vero e proprio parto non ancora giunto a termine
Paris 3×01 | 3.07 milioni – 0.7 rating |
Painless 3×02 | 2.55 milioni – 0.6 rating |
Shiver 3×03 | 3.19 milioni – 0.6 rating |
Possession 3×04 | 2.58 milioni – 0.6 rating |
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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.