Supernatural 10×01 – 10×02 – Black – ReichenbachTEMPO DI LETTURA 7 min

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A volte i canali, per esigenze di palinsesto, chiedono agli sceneggiatori di creare due episodi scritti in maniera tale che possano essere mandati in onda la stessa sera uno di seguito all’altro. È una pratica usata per sopperire all’assenza di un programma successivo che renda competitiva l’offerta del network che quindi informa con largo anticipo showrunner e sceneggiatori in modo che possano organizzarsi in tal senso. Altre volte, come in questo caso, ci si trova invece di fronte alla necessità di vedere subito un doppio episodio per riuscire a chiudere il cerchio e per dare un senso ai primi 40 minuti. Al termine di “Black” si sente che manca qualcosa per poter esprimere un giudizio univoco e convinto su quanto visto, per questo si sente proprio il bisogno di proseguire la visione con “Reichenbach” che aiuta a chiudere un cerchio mostrando tutto in una differente prospettiva.
Dopo la folgorante ultima immagine con cui Carver ci ha lasciato in “Do You Believe In Miracles?” ed il crescente fomento creato dalle prime immagini di Deanmon (Dean + Deamon se non siete bravi nei mash up), le aspettative avevano decisamente surclassato ogni possibile hype, forse anche più di quelle createsi dopo la caduta degli angeli in “Sacrifice“. Poi è arrivato “Black” e abbiamo avuto finalmente l’opportunità di vedere in azione Deanmon ed il risultato finale ha decisamente dovuto fare i conti con la realtà. La decima premiere di Supernatural fa iniziare la stagione con relativa calma, come se non ci fosse nessuna fretta di ricominciare e pertanto non esagera con le situazioni lasciandosi senza un cliffhanger, come se l’episodio fosse stato tagliato alla fine e mancassero dei minuti del finale.
L’obiettivo di Carver è solo quello di presentare il nuovo status quo di Dean, introdurlo nella nuova relazione di complicità con Crowley ed infine spiegare cosa è successo in questi mesi. Fatto, fatto e fatto. Tuttavia quello che manca è l’assenza di quel carisma che catturava l’attenzione fin da subito rendendo poi molto più facile la realizzazione della restante parte dell’episodio. Carver qui pecca di overconfidence adagiandosi troppo sugli allori portati dal nuovo status quo di Deanmon, il risultato infatti si vede chiaramente per tutto quello che concerne Castiel e Sam, due character che, pur avendo più pregi che difetti, necessitano sempre e comunque di un altro personaggio di peso con cui relazionarsi. Purtroppo Hannah e Cole non riescono a supportare adeguatamente il Winchester più giovane e l’angelo senza “mojo” ma, se proprio bisogna dirla tutta, la colpa è anche delle trame in cui sono stati inseriti, prive di pathos e dal risultato scontato sin dall’inizio. Non si riesce mai veramente a temere per la sorte di Sam in “Black”, così come è scontato che l’operazione Paradiso condotta da Hannah e Castiel sarebbe finita in un bagno di sangue. Questo è il principale problema.

Chi riesce sempre a migliorarsi è però il King Of Hell. Da sempre identificato come un personaggio solo ed egoista, aveva però instaurato una forte chimica con Dean sin dal principio e gli scambi di battute tra i due lo hanno sempre dimostrato. Il passaggio al lato demoniaco di quest’ultimo ha rappresentato per Crowley la possibilità di avere finalmente al suo fianco una spalla su cui contare, un braccio destro da utilizzare in situazioni di crisi ma soprattutto, come dimostra il recap qui a fianco, aveva la possibilità di avere un amico. King Of Hell o non King Of Hell, tutti hanno bisogno di qualcuno su cui poter contare e Crowley non è da meno. Magari prima della “cura” ricevuta in “Sacrifice” non ne avrebbe avuto bisogno ma tutto cambia ed ora, leggermente più umano, ha bisogno anche lui di qualcuno con cui condividere il peso della corona. Purtroppo per lui Deanmon non la pensa allo stesso modo.
Tuttavia Crowley rimane un caposaldo di battutte al vetriolo che fanno ridere e riflettere allo stesso tempo e con “We were beginning to think you hit another dog” si aggiudica un sentitissimo applauso perchè riesce a svilire l’inutile storyline di Sam e Amelia ed al contempo gioca sulla medesima situazione che si sarebbe dovuta verificare in “We Need To Talk About Kevin“: Sam che va alla ricerca di Dean e del Purgatorio. Il Winchester più giovane a distanza di due stagioni compie finalmente la scelta giusta e, invece che abbandonarsi tra le braccia della prima veterinaria che capita a tiro, si danna l’anima pur di ritrovare il fratello. Dean è sparito lasciando solo un post-it e non vuole essere trovato, la domanda che sorgeva spontanea era ovviamente “perchè” visto l’amore fraterno che i due provano l’uno per l’altro. Come si diceva ad inizio recensione, la motivazione arriva solo tramite la visione di “Reichenbach” che chiarisce con un esplicito faccia a faccia tutto ciò che passa per la testa di Deanmon. Il Mark Of Cain lo ha trasformato in un ibrido uomo-demone perchè se da un lato ha i famigerati occhi neri ed un’apparente immortalità come si denota dalla rigenerazione cellulare, dall’altro ha mantenuto una parte della sua umanità ben visibile sia nel rapporto con la cameriera sia nella “pietà” dimostrata nei confronti di Sam. In qualche modo si potrebbe pensare ad una trasposizione della storia di Caino ed Abele ma francamente il paragone è azzardato e soprattutto forzato.
Nelle ultime stagioni si è sempre stati condotti a pensare che Dean sarebbe finito verso morte certa o verso il lato oscuro, alla fine non ci siamo allontanati di molto dalla realtà. La presa di coscienza del nuovo Supernatural si ha solo dopo aver terminato la visione di “Reichenbach”, una puntata che, pur essendo stata scritta da Andrew Dabb e non da Jeremy Carver, denota una scrittura a quattro mani volta a compensare e a completare le mancanze di “Black”. Se il titolo della premiere è utilizzato per descrivere il nuovo colore degli occhi di Dean, per capire quello della seconda puntata bisogna andare a spulciare lo slang anglosassone per arrivare a capire che “Reichenbach” non è un nome tedesco ma è un termine simile a “gutted” che deriva da Sherlock Holmes e sta ad indicare un’oscurità profonda che pervade il corpo e lo fa sentire come svuotato dentro. Mai termine fu più appropriato per descrivere qualcuno come nel caso di Deanmon.
Tutto sommato il termine però funziona bene anche se utilizzato per parlare di Castiel e del suo stato di salute. Senza più “mojo” da “Sacrifice“, per tirare avanti fino ad ora ha dovuto “nutrirsi” di altre essenza angeliche ma ora i tempi sono cambiati e non c’è più una guerra in atto tra le diverse fazioni angeliche e quindi non è neanche più “legalizzato” ad uccidere pur di sopravvivere. La sua redenzione per quanto commesso all’epoca dei Leviatani quando era in “God Mode” è stata completata quando Metatron è stato messo in prigione ed ora quindi, pur controvoglia, Castiel sta accettando il suo destino anche se è palese che non morirà perchè Supernatural senza di lui non è più immaginabile.
Parte quindi dalla fine di “Reichenbach” il tentativo di rinascimento di Deanmon ed al contempo di Castiel per il motivo appena detto. Per la prima volta Supernatural non ha un vero big bad da affrontare e questo potrebbe rappresentare un punto a favore oppure risultare nel lungo periodo un qualcosa di veramente difficile da gestire per la mancanza di appetibilità causata dalla routine. Sicuramente Metatron non è stato dimenticato, così come allo stesso modo ci sono ancora molti tasselli da rimettere a posto dalle scorse stagioni, diciamo che questo è un buon inizio, non eccelso ma un po’ sotto le aspettative che si erano create dopo “Do You Believe In Miracles?“.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • We were beginning to think you hit another dog
  • Deanmon è decisamente quel cambiamento necessario alla serie per non fossilizzarsi sulle stesse tematiche
  • Confronto tra Metatron e Castiel
  • Sam finalmente pro-attivo
  • Crowley è un valore aggiunto in ogni situazione
  • Blandezza delle storyline di Sam e Castiel
  • Cole non incute quel timore reverenziale che ci si aspetterebbe da un antagonista alla decima stagione di uno show
  • “Black” risente di essere visto insieme a “Reichenbach”

 

Se al termine di “Black” si era rimasti perplessi circa il modo con cui era terminata la puntata, “Reichenbach” riesce a colmare quella sensazione di vuoto chiarendo tutto ciò che c’era da chiarire e preparando la strada che Supernatural andrà a percorrere in questo decimo anno. Quest’anno non c’è un nemico da combattere, non ci sono angeli ribelli, questa stagione il nemico è interno alla famiglia e si chiama Deanmon. Potrebbe essere una mossa vincente oppure no, al momento entrambe le strade sono aperte, dipende tutto da come Carver e soci vorranno amministrare la situazione.

 

Do You Believe In Miracles? 9×23 2.3 milioni – 1.1 rating
Black 10×01 2.48 milioni – 1.1 rating
Reichenbach 10×02 2.13 milioni – 1.0 rating

 

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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