L’ottava puntata di Scandal, “The Last Supper”, è interamente apprezzabile per l’ultimo minuto messo in scena. Per 40 minuti, nonostante le diverse trame orizzontali che pian piano erano in procinto di convergere in un’unica storia e di conseguenza cominciare a spiegare cosa si cela dietro i numerosi intrighi di Washington, la “noia” era in agguato, infatti solo le ultime scene avevano tutto ciò che le precedenti non avevano. La furbizia di Shonda non ha limiti, e in questa puntata si mostra senza remore andando a colpire proprio nel centro il bersaglio. Shonda ha presentato un’evoluzione della storia utilizzando tecniche esclusivamente accademiche, nel senso che mancava quel quid in più che ha sempre caratterizzato questo telefilm e che nel tempo ha viziato il telespettatore. La furbizia sta proprio in questo, nel presentare una storia un po’ “sottotono” che poi dia valore e picchi di gradimento alla scena finale dove anche la fotografia e il montaggio non scherzano.
Molte volte nelle recensioni è stato sottolineato il valore intrinseco che il personaggio di Rowan Pope porta nel telefilm, e qui nuovamente non è presenta alcuna eccezione. Quell’ultimo minuto, quelle ultime parole rivolte alla figlia, quei gesti e quelle decisioni, sono un qualcosa di così creativo che Shonda, nonostante gli ormai numerosi impegni, continua a sorprendere e soprattutto a non deludere i fan ormai affezionati alle sue serie tv.
Anche se per tutta la durata della puntata abbiamo assistito a scene viste e riviste come i baci, le litigate, i sotterfugi, è l’ultimo minuto a caratterizzare davvero il tutto. Ancora una volta ci troviamo di fronte il vero mostro di Scandal, colui che ci fa rimpiangere i bei tempi dove l’avversario più temibile era Cyrus: Rowan Pope non si smentisce e chiarisce la sua posizione anche con Olivia, affermando che tutte le vite usate, e di conseguenza sacrificate, per catturarlo sarebbero ricadute sulla sua coscienza. Parole forti che vanno dritte al punto. E il punto è che la “caramella della figlia” non funziona più, o forse non ha mai funzionato come tutti erano tentati a credere. Tom aveva ragione, Olivia non ha un padre, ha The Command. E con The Command non si scherza.
L’immagine scelta per questa recensione è molto probabilmente la più esplicativa tra tutte le possibili scelte. L’impotenza di David contro il B613 è tangibile, in un momento in cui si potevano finalmente utilizzare quei file per raggiungere un obiettivo all’apparenza positivo, si scopre che i file sono completamente vuoti andando a confermare (come se non lo avessimo già capito) che Rowan è un passo avanti a tutto e tutti.
Il signor Pope si contende con Mellie la statuetta per il personaggio megio caratterizzato in Scandal. Mellie porta avanti la sua storyline verticale senza interagire in alcun modo con quella orizzontale, e noi l’apprezziamo per questo. Solo grazie a causa di Andrew lei rientra in quel filone narrativo, al momento ancora oscuro, caratterizzato da tradimenti politici (e non) che sono ormai un habitué della Casa Bianca.
Scandal (ma soprattutto Shonda) si diverte a capovolgere l’integrità di un personaggio, il più delle volte amato, per trasformarlo esattamente nel suo opposto. Quello che abbiamo appena visto con Andrew, il suo rapporto con Lizzie Bear e il tradimento non solo fisico, ma morale e politico nei confronti di Mellie, è un sentiero già percorso in Scandal e che in verità non stanca mai. E’ una scelta narrativa che abbiamo già visto con Jake e le decisioni da lui prese durante il suo periodo di Command del B613, prima fra tutte l’omicidio di James.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Baby Made A Mess 4×07 | 9.82 milioni – 2.9 rating |
The Last Supper 4×08 | 10.05 milioni – 3.2 rating |
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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.