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Gotham 1×14 – The Fearsome Dr. CraneTEMPO DI LETTURA 4 min

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“I’m afraid every day”

 

Curioso come le parole siano come le monete: dalla doppia faccia e dal doppio significato. Se prima potevamo definire Gotham come “decadente” alludendo al lato più gotico e dark dell’aggettivo, ora il prequel serials del mythos Batmaniano è comunque uno show “decadente”, ma nel senso più negativo dell’espressione: è “decadente”, nel senso che sta cadendo a pezzi puntata dopo puntata. Dopo la mid-season premiere, Gotham si è trasformato nell’ideale esempio del proverbio: “Chi troppo vuole, nulla stringe”, mostrando una palese difficoltà nel gestire un cast di personaggi così vasto, più storyline aperte a più diramazioni e sbocchi narrativi, e una crescita caratteriale dei personaggi attualmente sviluppato in maniera piuttosto blanda e dozzinale per molti di loro.
E’ purtroppo impossibile non notare, come dall’episodio di esordio, questo leone abbia perso la grinta caratteristica del Re della Foresta, quasi come se avesse perso proprio la voglia che aveva di imporsi e di creare un proprio mito televisivo attorno all’amato e sconfinato cast del Cavaliere Oscuro, accontentandosi ora di creare semplici puntante dedite a spuntare il minimo sindacale per strappare una sufficienza; “The Fearsome Dr. Crane”, pur mostrandoci qualcosa di interessante, rafforza il concetto appena delineato in maniera chiara e concisa.
Seguendo il modus operandi utilizzato in “Harvey Dent“, anche se la puntata allude allo Spaventapasseri, in verità il titolo più adatto per l’episodio sarebbe stato: “In Viaggio col Pinguino”, e anche se faceva troppo cartone della DreamWorks, avrebbe comunque detto le cose come stanno. In verità, dello Spaventapasseri si vede poco o niente: potremmo addirittura azzardare nel dire che la sua presenza è pari a quella di un cameo, dato che il vero nucleo della puntata è la “scampagnata” tra il Pinguino e Maroni. Lo sgangherato duo ritaglia sicuramente la parte migliore di tutto il quattordicesimo episodio, arrivando ad incrinare la loro collaborazione in modo apparentemente irreparabile, creando così un’accattivante situazione di sfiducia generale che (se usata con la sapienza con cui la caratterizzazione del Pinguino è brillantemente sviluppata) potrebbe portare ad un’interessante guerriglia in cui gli ex-amici si danno battaglia.
E a proposito di sviluppi caratteriali, anche il “licenziamento” di Gordon da parte di Bruce Wayne sul caso dell’omicidio dei Waynes si merita un sincero pollicione in su; potrebbe sembrare situazione da poco, ma le parole utilizzate dal piccolo Bruce, la sua postura e l’espressione utilizzata sono tutti ennesimi segnali di stile, nonché piccoli gradini nella sua ascesa al futuro ruolo del Crociato Incappucciato.
Se quanto detto giusto adesso va egregiamente a collocarsi nella bilancia dei Pro e alzandone un po’ i livello, quello che diremo ora, invece, si colloca inesorabilmente nella bilancia dei Contro, abbassando quella dei Pro e livellando esattamente a metà l’asse della bilancia. Come si è anticipato prima, la perdita di voglia e tenacia di Gotham si fa sentire su tutto il resto del cast coinvolto, impoverendo e svalutando terribilmente un importante avanzamento di trama, trattando con superficialità eventi e scene come: l’introduzione dello Spaventapasseri (qui presentato come macchietta pscyho, privo del suo storico pathos e inserito per onor di firma); l’assurdo cliffhanger finale, dove “The Fearsome Dr. Crane” ci propina una Fish che forse ha visto troppe volte Hugh Jackman in azione nei panni di Wolverine; una schematizzazione generale della puntata con il caso della settimana ormai trito e ritrito, arreso e inchiodato ormai ai tipici cliché della proceduralità e della prevedibilità di questo format.
Tutte cose che colpiscono, nel senso amaro e amareggiato del termine, come Gotham si stia chiudendo e perdendo in sé stesso a causa di questa improvvisa trascuratezza dello show. Se non credete a nessuna delle nostre parole dette finora, allora osservate i ratings a fine recensione, dove (poco ma sicuro) confermeranno un abbandono piuttosto omogeneo di pubblico.

 

L’angolo del Nerd della fumetteria all’angolo

 

Poteva RecenSerie non sbattersi per voi e raccattare tutte le curiosità e le ammiccate d’occhio per questa incarnazione live-action della città più malfamata dei fumetti? Maccerto che no, doveva eccome! Per la gioia dei nostri carissimi lettori, come abbiamo fatto per Marvel’s Agents Of SHIELDThe Flash e Constantine, ecco a voi la “guida” a tutti i vari easter eggs e trivia disseminati nella puntata

  1. Il padre dell’originale Spaventapasseri del fumetto (Jonathan Crane) compare si nei comics e viene si citato diverso volte dalle parole del celebre villain di Batman, ma non è mai stato una sorta di “predecessore” nel ruolo che poi andrà a ricoprire il figlio.
  2. In compenso, il vero Spaventapasseri del fumetto fa un breve cameo.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • La “scampagnata” di Pinguino e Maroni
  • Bruce “licenzia” Gordon
  • In generale, Gotham, in caduta libera di puntata in puntata
  • Lo Spaventapasseri
  • Cliffhanger finale
  • Costruzione delle puntate molto ripetitivo

 

Se dovessimo affiancarli un altro aggettivo per descrivere come se la passa ora il telefilm DC Comics, questo sarebbe “smarrito”. Ok che lo show non ha ancora consacrato la sua fama (sostenuta, per il momento, dal buon nome di Batman), e ok che anche serial comics come Marvel’a Agents Of S.H.I.E.L.D. sono partiti con un andamento da ubriaco per poi raddrizzarsi e mostrare grondate e dorata qualità episodio dopo episodio, ma in questo momento, Gotham è un Dante nella selva oscura della serialità. E “The Fearsome Dr. Crane” ne è l’inconfutabile prova.
 

Welcome Back, Jim Gordon 1×13 6.06 milioni – 2.1 rating
The Fearsome Dr. Crane 1×14 5.80 milioni – 1.9 rating

 

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