A cinque episodi dalla fine, alcuni nodi cominciano a venire al pettine, anche nella maniera assurda di Scream Queens, anche se non è mai facile capire dove si sta andando a parare, anche se le cose su cui recriminare si accumulano puntata dopo puntata.
La serie di Murphy, è stato detto più volte, va presa per quello che è, cioè una gara degli sceneggiatori coinvolti su chi scrive il monologo più salace (con battute taglienti a farla da padrona) e colto allo stesso tempo (veramente difficile stare dietro a tutte le citazioni pop che vengono inserite). Data questa chiave di lettura, cambia inevitabilmente la prospettiva con cui si guarda la serie: una presa in giro di tutti i luoghi comuni, siano essi legati al genere horror in senso stretto ma anche (e soprattutto) quelli sociali, che rischiano spesso di sfociare consapevolmente nel razzismo, nel sessismo o qualsiasi altro -ismo che possa venire in mente. Non ci si stupisce poi più di tanto visto che questa è una caratteristica della scrittura di Murphy e che sarebbe strano non trovarla nelle sue opere. Qui, più che in ogni altra sua serie, viene usata senza freni, prendendosi gioco di tutti ovviamente spettatori compresi, con notevole rischio però di comprometterne la fruizione e il coinvolgimento nella serie. Infatti non è stata premiata negli ascolti e probabilmente non verrà rinnovata per una seconda stagione, sempre che FOX non la salvi miracolosamente.
Tornando all’episodio, viene confermato quanto visto nel precedente, cioè l’esistenza di tre Red Devil: Gigi, Boone e la fantomatica gemella di quest’ultimo.
Inizia quindi il toto nomi per capire chi sia tra le ragazze rimaste. Essendo gli indizi sparsi in una trama confusionaria, non è facile tirare ad indovinare poiché lo show ha sempre giocato a confutare a fine puntata un possibile sospetto che ci veniva suggerito durante la visione.
È questo il caso di Hester. La scogliolitica (nick dato dalla sempre amabile Chanel) è stato uno dei personaggi più ambigui della serie, pronto a tutto per di raggiungere il suo scopo: scalzare Chanel e prendersi Chad. In questo episodio arriva a fingere una gravidanza pur di essere invitata a festeggiare il Ringraziamento a casa dei genitori ricchissimi di Chad Radwell al posto di Chanel.
Ovviamente quest’ultima non gliela farà passare liscia e dopo un scontro verbale la farà cadere per le scale, probabilmente uccidendola e in questo modo togliendola (forse) dalla lista dei sospettati.
Andando a fare il conteggio delle altre vittime settimanali, tolto il camionista che soccorre Chanel n°5 ad una stazione di servizio durante la sua fuga dalla sede dell KKT, troviamo Earl Grey della confraternita, spasimante di ZayDay, e lo stesso Boone/Red Devil n°2 ucciso dall’altro Red Devil, la sconosciuta n°3 (assumendo che Gigi sia il n°1).
L’uccisione di Boone è importante poiché evidenzia come il piano ventennale di vendetta di Gigi stia iniziando a scricchiolare dal momento che non tiene conto dei desideri dei suoi rossi aiutanti. In questo caso Boone, essendo infatuato da tempo di ZayDay, è ritornato ingenuamente in scena fingendosi un fantasma compromettendo il piano stesso, portando sulla buona pista un’indagine che fino ad allora era stata condotta in maniera ridicola delle forze dell’ordine e degli investigatori Grace/Pete.
Boone ne paga inaspettatamente le conseguenze per mano della sua sorella gemella Red Devil di che lo sceglie di uccidere lui invece di Gigi, evidenziando una sete di vendetta che non si ferma di fronte a nulla pur di raggiungere il suo scopo.
Ovviamente non vanno mai tralasciati i momenti che vedono protagonista la vigilante Denise, vero perno comico della serie che riesce a deviare verso situazioni sempre più assurde. Le storie di fantasmi del titolo sono le sue e sono uno dei momenti migliori e più anticlimatici dell’episodio.
Verrebbe la pena seguire la serie solo per vedere le sue performance.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Mommy Dearest 1×08 | 2.44 milioni – 1.0 rating |
Ghost Stories 1×09 | 2.37 milioni – 0.9 rating |
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Dopo miliardi di ore passate a vedere cartoni giapponesi e altra robaccia pop anni ’80 americana, la folgorazione arriva con la visione di Twin Peaks. Da allora nulla è stato più lo stesso. La serialità è entrata nella sua vita e, complici anche i supereroi con le loro trame infinite, ora vive solo per assecondare le sue droghe. Per compensare prova a fare l’ingegnere ma è evidentemente un'illusione. Sogna un giorno di produrre, o magari scrivere, qualche serie, per qualche disperata tv via cavo o canale streaming. Segue qualsiasi cosa scriva Sorkin o Kelley ma, per non essere troppo snob, non si nega qualche guilty pleasure ogni tanto.