0
(0)
Torniamo un attimino con la memoria a due eventi: il pre-mid-season finale del Dicembre 2014 e la successiva seconda parte della seconda stagione, in particolare, quella andata in onda nell’Aprile 2015. Questi due momenti, ci servono come elementi di paragone per questa recensione.
Tornato dalla breve pausa per la festa del Ringraziamento, la festività americana sembra aver ispirato gli sceneggiatori a ringraziare la fiducia e l’entusiasmo dei fan con una puntata che possiamo solo definire agguerrita. In particolare, il comportamento spregiudicato e spericolato che viene mostrato per tutta la puntata, sembra generato da una voglia della serie di voler dimostrare qualcosa ai suoi spettatori: “no fear, we kept promises“.
Dicembre 2014, ripensiamo a “…Ye Who Enter Here“, il pre-mid-season finale dell’anno scorso. Era il più classico degli episodi preparatori in cui allo spettatore veniva proposta una puntata preparatoria ad un futuro episodio da ricordare, purtroppo povera però di scene particolarmente memorabili proprio perché preparatorio. Se mettete a confronto questo episodio e quello dello scorso anno, potrete notare come i due abbiano la stessa funzione, facciano parte della stessa serie ma contemporaneamente parte di due galassie differenti. Sappiamo che certi paragoni non dovrebbero essere fatti, tuttavia a volte è bene, in occasioni come queste, lanciare uno sguardo al passato e vedere dove è arrivata la serie. È impossibile non notare quanto il divario di qualità tra “Closure” e “…Ye Who Enter Here” sia evidente, e non solo per la quantità e la qualità dei contenuti narrativi, ma anche per la raggiunta maturità di interpreti e crew alle loro spalle, come sceneggiatori e registi. Insomma, il lavoro dietro è stato enorme e qui si vedono i risultati.
Il motivo di una puntata così apprezzabile non è stato tanto l’abilità degli showrunner di raccogliere quello che è stato seminato negli episodi precedenti, quanto curarlo nella crescita, a partire dalla trama legata al fuggitivo Ward e la serpe dell’Hydra invisibile, sempre presente. Plus: spingere al massimo sull’empatia venutasi a creare tra spettatore e serie, giocando tutto il resto dell’episodio su un discorso di rancori personali.
Fateci caso. Sarà forse complice l’ambientazione di un universo principalmente popolato da semi-dei in spandex, ma guardando il serial Marvel Studios/ABC, a volte si ha l’involontaria abitudine di considerare i nomi propri dei personaggi come se fossero loro nomi in codice. L’Uomo Ragno è Peter Parker, e tra i due c’è una netta distinzione, cosa che non c’è in Phil Coulson, Grant Ward, Melinda May e gli altri. I loro nomi, sono i loro nomi di battesimo, e dagli spettatori quasi identificati anche come nomi di battaglia. Eppure, facendo un esempio con Coulson, quella maschera da direttore chiuso, solerte e calcolatore si scioglie come neve al sole in “Closure”, lasciando il posto semplicemente a Phil: uomo sulla cinquantina che stava riscoprendo una certa felicità di coppia, ora per sempre distrutta e rimpiazzata da innumerevoli “chissà se…”. Nonostante il genere spy e i vari elementi dell’Universo Marvel si facciano sentire prepotenti, ogni aspetto di “Closure” è trattato senza maschere, messo su un piano prettamente personale e trattata come una mera storia di vendetta. È dall’inizio che ci comunicavano che avevano voglia di osare e, dopo quanto visto, siamo lieti di notare che non stavano scherzando.
Non si tratta più di S.H.I.E.L.D., di Hydra, dei Kree o degli Inumani: si tratta di farla pagare a tutti i responsabili. Proprio per sottolineare questa cosa, “Closure” è anche e sopratutto un episodio “Coulson/Ward-centrico”, in cui i due sono gli assoluti protagonisti dell’episodio, descritti non solo come due facce della stessa moneta, ma anche come forza inarrestabile e oggetto inamovibile. La loro caratterizzazione è simile a quella usata per Devil/Matt Murdock e Wilson Fisk/Kingpin. Kingpin odia Matt Murdock perché è il simbolo di tutto ciò che non può comprare col suo potere, Devil odia Wilson Fisk perché è il simbolo di tutto ciò che l’ha reso un giustiziere.
Forse ci saremmo arrivati comunque ad un episodio del genere, eppure (ma forse è solo l’impressione di chi vi scrive) sembra che dietro ci sia di più. Torniamo all’Aprile 2015, mese in cui debutta Marvel’s Daredevil su Netflix. La serie è così apprezzata, che confrontata con altre, sopratutto quelle delle tv generaliste, sembrano l’avatar della mediocrità. Anche se in quel periodo Marvel’s Agents Of S.H.I.E.L.D. andava a gonfie vele, il pubblico continuava a paragonarla alla serie tv di Devil (forse perché entrambe targate Marvel), cominciando a maturare il parere che forse anche il serial Marvel Studios/ABC avesse bisogno di una capatina su Netflix per riuscire finalmente ad esplodere e confezionare episodi maturi e violenti come quelli del cieco vigilante. Ripetiamo che forse è un impressione, ma guarda caso, il serial sul Team Coulson confeziona uno degli episodi più bellicosi, violenti, fisici e sanguinari proprio nel periodo in cui è uscito Marvel’s Jessica Jones. A distanza di sette mesi ci si ritrova davanti ad un altro paragone sbagliato, ma stavolta si fa trovare pronto. Forse è una coincidenza, ma anche se non lo fosse, il serial Marvel’s Agents Of S.H.I.E.L.D. dimostra la voglia di non essere considerato meno dei suoi “cugini” di Netflix, comunicando allo spettatore che essere trasmessi su un network televisivo alla portata di tutti non significa necessariamente avere meno possibilità di essere un serial di qualità. Gli ascolti tremendamente bassi sono un discorso a parte.
Certo, una piattaforma di totale libertà creativa come Netflix, in cui si può abbattere tutti i paletti e gli ostacoli narrativi/procedurali delle normali serie, farà sempre gola e svilirà sempre tutto il resto ma bisogna anche considerare che Netflix (come tutte le cose) è soggetto alla Teoria della Vita di Sick Boy. Questo episodio è la prova che, con gli elementi giusti, anche da un network generalista si possa tirare fuori un serial costruito in maniera pregevole.
Se prendete qualcuno che ha abbandonato il telefilm nella prima metà della prima stagione e lo mettete a vedere questa puntata, poco ma sicuro rimarrà spiazzato (in senso buono) da quanto abbia osato questo telefilm a livello di eventi, portando i suoi personaggi (due in particolare) fino al punto di rottura per confezionare scene vertiginose, eventi pieni ricchi di tragedia e colpi di scena imprevedibili e spiazzanti. Ammettiamo l’esistenza di esagerazioni, come Ward che spara da una distanza improbabile, il tuffo altrettanto improbabile di Coulson nel portale e la stupida morte di Banks, però non è neanche la prima volta che si assiste a situazioni del genere, anzi. Però, dopo una puntata del genere, possono anche permetterselo.
L’angolo del Nerd della fumetteria all’angolo
Poteva RecenSerie non sbattersi per voi e raccattare tutte le curiosità e le ammiccate d’occhio per la nuova stagione di Marvel’s Agents Of S.H.I.E.L.D.? Maccerto che no, doveva eccome! Per la gioia dei nostri carissimi lettori, ecco a voi la “guida” a tutti i vari easter eggs e trivia disseminati nella puntata.
- Prima del suo interrogatorio/tortura, Simmons viene chiamata da Ward “Furiosa”. È un riferimento al personaggio interpretato da Charlize Theron in “Mad Max: Fury Road”.
- Il gruppo (attualmente in forma embrionale di trio) che abbiamo visto in questo episodio composto dal trimurti Daisy-Joey-Lincoln, è la versione televisiva del team conosciuto come Caterpillars: a sua volta, versione embrionale dei Secret Warriors. Confusi? Non siatelo, vi spieghiamo tutto.
- Prima che gli Skrull dessero il via alla loro invasione avvenuta su Secret Invasion, storyline che ha portato allo smantellamento dello S.H.I.E.L.D. e l’affidamento dell’Iniziativa dei 50 Stati a Norman Osborn (si, quel Norman Osborn), Nick Fury aveva già largamente previsto la cosa e decise che era il caso di farsi trovare pronto per respingere l’attacco. Girò ogni angolo del mondo e recuperò da ogni parte del globo persone con poteri di cui nessun database conosceva l’esistenza, così da farsi trovare con una squadra di agenti con super-poteri totalmente immacolati ma preparatissimi. Una volta trovati tutti gli interessati, Fury divise ogni membro da lui assoldato in tre diversi team, chiamati Team White, Team Black e Team Grey. Questo grande insieme di team venne poi ribatezzato da Fury come Caterpillars. I famigerati Secret Warriors, sarebbero tutti i membri del Team White (che nella serie a fumetti non si chiamano mai col nome scritto in copertina), il gruppo più usato da Fury, oltre che quello più omogeneo e compatto.
- Il nome di questo gruppo comparve per la prima volta nel doppio season finale della seconda stagione intitolato “S.O.S.”, precisamente, sull’etichetta della cartelletta azzurra di Skye. Se cliccate qui, vedrete la suddetta immagine.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
|
|
Sembra un mid-season finale, ma non lo è, è “solo” l’episodio che viene prima. Con “Closure” il serial Marvel Studios/ABC alza la posta in gioco in una maniera del tutto imprevedibile, prendendo agilmente lo spettatore in contropiede e fomentando in lui grandi speranze per un finale di metà stagione davvero esplosivo.
Many Heads, One Tale 3×08 | 3.60 milioni – 1.3 rating |
Closure 3×09 | 3.84 milioni – 1.4 rating |
Quanto ti è piaciuta la puntata?
0
Nessun voto per ora
Dico solo che se decidono di chiudere la serie per bassi ascolti sulle tv generaliste , spero proprio passi subito a Netflix perchè il salto qualitativo (che già è alto)aumenterebbe ancora di più! Quasi quasi prego perchè questo accada! XD
Il tuffo di Coulson più che Mission Impossible e Tom Cruise mi ha ricordato Cap In The Winter Soldier…siamo alla Marvel facciamo paragoni coi film Marvel! 😀
Per Ward invece il paragone col film Marvel non lo trovo….ma ha fatto molto Bradley Cooper In American Sniper !! XD
Per il resto è un mid season finale in due tempi… il primo tempo lo sta vincendo Ward con la sua vendetta e L'HYDRA …..e dato che i cattivi non vincono sempre il secondo tempo lo dovrebbero vincere i buoni, lo SHIELD in questo caso, ed ho un sensazione ….. che Ward potrebbe rimetterci le penne ….
Per il momento, non meniamo rogna Luca 😉 ahahah però, se dovesse accadere, sono anche io della tua stessa idea!
Credo sia troppo presto per la morte di Ward, ma finora sono stati molto coerenti con sé stessi. Insomma, non siamo a The Walking Dead, dove i personaggi principali sono immortali, qui la gente muore e pure a fiotte. Se vogliono davvero essere coerenti che hanno fatto finora, prima o poi Ward deve fare una fine alla Walter White. Perderemmo un grande interprete e un grande personaggio, ma saremmo comunque rincuorati, perché ci ha regalato un ruolo indimenticabile.
Concordo con la recensione sul fatto che le puntate stiano diventando più crude, con più sangue e violenza rispetto a prima…(e rispetto alla controparte cinematografica).
Bello questo scontro Ward-Coulson..molto sentito!
Non pensavo che anche il direttore dello SHIELD andasse nell'altro pianeta…ma in effetti ha senso, altrimenti non avrebbe molto da fare sulla Terra quando il suo nemico è ben altrove.
Faccio notare che quando Malick parla dei papabili uomini che avrebbero potuto guidare la spedizione sull'altro pianeta cita anche Alexander Pierce… 🙂
Grazie Luca per i complimenti, sempre ben accetti! 🙂
Grazie anche per l'annotazione, ma faccio a mia volta notare che era abbastanza palese 😉