DC’s Legends Of Tomorrow 1×04 – White KnightsTEMPO DI LETTURA 5 min

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Giunti ormai al quarto episodio di L’armata Brancaleone DC’s Legends Of Tomorrow, l’azione si sposta, seguendo la linea temporale, negli anni ’80 (nel 1986 per la precisione) per cercare di fermare i piani di Savage che ha scoperto la loro identità e ha deciso di reclutare alcuni scienziati per copiare la loro tecnologia futuristica e riuscire a sconfiggerli. Questo grazie all’appoggio del principale nemico degli Stati Uniti, ovvero l’URSS (un po’ di retorica filo-americana ci sta sempre, in questi casi). E i nostri eroi che fanno? Beh, all’apparenza o stanno a guardare o si fanno prendere a schiaffi o uccidere da chiunque.
Nonostante un ottimo inizio, grazie al doppio pilot di introduzione, che ha suscitato non poche curiosità nei confronti di questa serie team-up della The CW, si conferma il fatto (già anticipato nella scorsa puntata) che il gruppo di Rip Hunter sia ben poco “team”, ancora incapace di creare un vero amalgama tra i vari componenti del gruppo, perdendosi in missioni suicide poco organizzate (che hanno già fatto perdere metà dei componenti della squadra) o in dialoghi pressoché inutili.
Certo, seguire nello stesso tempo ben 8 story-lines (tante quanti i supereroi presenti in questo team) e riuscire a mantenere una tensione e un ritmo narrativo costanti non è compito facile per nessuno, ma agli sceneggiatori Sarah Nicole Jones e Phil Klemmer sembra risultare particolarmente difficile. Rip Hunter appare come un grande burattinaio che però non riesce a tenere i fili delle sue marionette, oltre al fatto che neppure lui crede alla sua stessa missione, il tutto mentre Atom si conferma come un cazzone che sbaglia anche ciò che gli dovrebbe risultare facile. Inoltre è poco riuscita la sua collaborazione con Captain Cold, che ancora non ha tirato fuori tutto il suo potenziale e appare come la parodia di sé stesso, mentre il suo compagno naturale, Heat Wave, non ha ancora trovato una forte caratterizzazione ed è tenuto molto in secondo piano al momento.
Del tutto irrilevanti in questo episodio le protagoniste femminili, Hawkgirl e White Canary, le uniche che avrebbero le capacità per rendere la storia più accattivante e, soprattutto, le uniche capaci di rendere bene, a livello realistico ed emotivo, i combattimenti (degna di nota la scena dell’addestramento tra le due). Altro personaggio interessante, l’unico che appare veramente motivato a compiere la sua missione, e “a tutto tondo”, in quanto mostra un vero e palese conflitto interiore, il Professor Stein, il meno piatto tra i personaggi finora presentati, soprattutto per quanto riguarda il rapporto con il suo allievo/metà/figlio-adottivo Jefferson. Purtroppo la sensazione è che spesso risulti anche lui relegato al mero ruolo di “consulente scientifico” della serie, in quanto la metà dei suoi dialoghi sono spiegoni scientifici degni di SuperQuark, fatti apposta per ovviare ai comunque palesi  vuoti narrativi di questa saga che sembra cercare sempre dei pretesti per portare avanti una narrazione flebile e precaria.
In questo sudiciume narrativo sono soprattutto i villain ad essere descritti e rappresentati spesso in maniera migliore rispetto ai “buoni”. In particolare, in questo episodio il personaggio della professoressa Valentina Vostok (la splendida Stephanie Corneliussen, già vista in Mr. Robot), personaggio che avrà sicuramente un ruolo e un peso importante nelle prossime puntate (i fan della DC avranno già capito a cosa facciamo riferimento), risulta ben costruito e spiazzante rispetto ai canoni tradizionali a cui siamo abituati.
Se la puntata risulta, però, molto debole a livello narrativo, gli effetti speciali, le scene d’azione e alcuni geniali escamotage (le “pillole linguistiche”, un’invenzione talmente semplice quanto efficace per risolvere alcuni dei buchi narrativi più notevoli) riescono, in parte, a far sì che lo spettatore non cambi canale dopo i primi due minuti. Il cliffhanger finale (che non spoileriamo per chi non avesse ancora visto la puntata) ci restituisce la speranza che dai prossimi episodi la situazione di stagnazione, in cui si sta affossando la serie, possa essere risolta.

Poteva Recenserie non sbattersi per voi e raccattare tutte le curiosità e le ammiccate d’occhio per questa incarnazione live-action della città più malfamata dei fumetti? Ma certo che no, doveva eccome! Per la gioia dei nostri carissimi lettori, come abbiamo fatto per Marvel’s Agents Of SHIELD, Marvel’s Agent Carter, Gotham e Costantine, ecco a voi la “guida” a tutti i vari easter eggs e trivia disseminati nella puntata.

  1. Durante l’attacco iniziale alla nave spaziale, da parte di Chronos, vengono citati Star Wars e Top Gun.
  2. Heat Wave minaccia la guardia sovietica che lo ha imprigionato citando Rocky IV, guarda caso il film della saga dove è presente lo scontro con Ivan Drago, campione di origine russa.
  3. Il soprannome “Vendicatrice Alata” è un altro alias di Hawkgirl.
  4. Atom che si prepara per la missione e afferma di aver sempre desiderato essere una spia è un chiaro riferimento alla serie Chuck dove, per l’appunto, l’attore Brandon Routh interpreta una spia.
  5. Valentina Vostok nei fumetti DC Comics era un pilota dell’areonautica sovietica che dopo aver rubato un jet russo sperimentale resta coinvolto in un incidente da cui eredita poteri ed un corpo radioattivo simili a quelli di Negative Man: non per nulla, infatti, assumerà l’alias di Negative Woman quando entrerà nella Doom Patrol. Per un certo periodo di tempo, rimpiazzerà anche Amanda Waller come capo della Checkmate. Prima comparsa: Showcase #94 del 1977.
  6. La tuta indossata da White Canary sulla nave è ispirato a quello indossato negli anni ’90 nella serie Justice League International.
  7. Sempre nei fumetti, i sovietici finiscono con il creare un clone di Firestorm involontariamente. Uno dei tecnici degli impianti di Chernobyl, Mikhail Arkadin, finisce coinvolto nell’esplosione diventando un guerriero infuocato nucleare conosciuto come Pozhar. È probabile che la serie tv ne rilegga le origini per creare il personaggio.
  8. Il traduttore organico è una citazione a Guida Galattica Per Gli Autostoppisti.
  9. Il Vanishing Point citato nella puntata, nei fumetti, è il quartier generale dei Linear Men.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Scena dell’addestramento tra Hawkgirl e White Canary
  • Professor Stein
  • Stephanie Corneliussen, nuova cattivissima villain
  • Cliffhanger finale
  • Dialoghi inutili
  • Palesi vuoti narrativi
  • Personaggi femminili tenuti in stand by
  • Atom e Captain Cold

 

A parte alcune eccezioni degne di nota e un cliffhanger di tutto rispetto, la puntata risulta fiacca e palesemente costruita per rallentare la narrazione in attesa di una trovata ad effetto che, a questo punto, speriamo avvenga effettivamente da qui alla fine della stagione.

 

Blood Ties 1×03 2.32 milioni – 0.9 rating
White Knights 1×04   2.81 milioni – 1.1 rating

 

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Laureato presso l'Università di Bologna in "Cinema, televisione e produzioni multimediali". Nella vita scrive e recensisce riguardo ogni cosa che gli capita guidato dalle sue numerose personalità multiple tra cui un innocuo amico immaginario chiamato Tyler Durden!

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