Vinyl 1×02 – Yesterday Once MoreTEMPO DI LETTURA 4 min

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Non siamo stati i soli ad attendere in fibrillazione la partenza di questo show annunciato la scorsa estate. I grandi nomi c’erano tutti: HBO, Scorsese, Cannavale, Mick Jagger. Come si era detto anche nel “Pilot” per chi, poi, era rimasto affascinato dalla bellissima serie HBO, Boardwalk Empire, c’era il sentore di rivivere quel mood fatto di musica, accortezze scenografiche, elementi storici, buona scrittura e grandi personaggi (seppur in tutt’altro periodo storico). Se il pilot aveva dato conferma di tutto ciò, anche questo secondo episodio non è da meno. Diretto da Allen Coulter  e scritto da Terence Winter (veterani della HBO, il primo già regista di, tra gli altri, numerosi episodi di Boardwalk e Soprano, il secondo sceneggiatore per molti episodi delle sopracitate, oltre che di “The Wolf Of Wall Street”), casting a cura di Meredith Tucker (che avevamo elogiato qui): insomma, la firma HBO-Boardwalk is all over the place e il risultato si sente.
Innanzitutto, parliamo di quello che è il tema, la caratteristica principale di questa nuova serie: la musica. Musica che non è solo al centro della storia per via, banalmente, dell’ambientazione, ma che è parte integrante della realizzazione, della mise-en-scène della storia. E’ l’elemento da cui si è scelto di partire, non solo per delineare il contenuto, la trama, ma il modo in cui questa trama verrà veicolata allo spettatore. Mai come in questo lavoro la colonna sonora diventa colonna – appunto – portante della realizzazione. In particolare nell’episodio in commento, oltre al riferimento nel titolo all’omonima canzone dei The Carpenters, un paio di chicche arrivano direttamente dagli Who (ad inizio puntata durante la riunione con i tedeschi viene nominato il batterista Keith Moon, nell’aneddoto sulla televisione giù dal palazzo) con “Is It In My Head?” e dai Velvet Underground con “Venus In Furs”, scritta e cantata da Lou Reed.
Certo, non è necessariamente il genere preferito da tutti, ma ha il pregio di suscitare sicuramente un grande fascino nello spettatore per via delle atmosfere che evoca, di quel mondo un po’ proibito in cui qualcuno ha vissuto, qualcuno avrebbe potuto, qualcuno avrebbe voluto (e a qualcuno magari fa solo schifo, il mondo è bello perché vario… dicono). I flashback che ripercorrono la storia di Richie dagli esordi a ora – che nel Pilot si riferivano al suo ingresso nel mondo discografico, in “Yesterday Once More” alla vita pre-matrimoniale con Devon – ne sono un ottimo esempio: sesso, droga, rock’n’roll, Andy Wahrol e il fascino di un mondo “perduto” rivivono nei ricordi di Devon, mentre la realtà costringe lei e noi a svegliarci. La realtà incarnata da Richie che vuole cambiare le sorti dell’etichetta discografica in uno stralunato ma sorprendentemente accorato e bellissimo discorso sulla passione per quel rock primordiale che l’aveva spinto a muovere i primi passi in quel mondo accompagnandolo nel percorso fino all’epifania al Mercer in distruzione intorno a lui:

Rock’n’roll: that fucking energy, man! […] Rock’n’roll like the first time you heard it: it’s fast, it’s dirty, it smashes you over the head.” Poesia.

Ma non è tutto ora quello che luccica. Se i dati, per nulla incoraggianti, degli ascolti della premiere e del secondo episodio non hanno impaurito la HBO, che ha già rinnovato per una seconda stagione, non bisogna dimenticare che non di sola (per quanto buona) musica vive l’uomo, ma anche di una bella storia. Come evolverà la trama di Vinyl? L’omicidio che ha scatenato la “follia” di Richie ha dato inizio alla sua nuova “avventura” e a tutte le conseguenze ed ostacoli conseguenti (reazioni di Devon e soci dell’etichetta, problemi finanziari, problemi con la dipendenza) ma quelle dell’omicidio?La tensione all’inizio dell’incontro con il detective faceva pensare che si fosse già arrivati al momento ma era solo un falso allarme. I rischi da affrontare su questo versante risiedono proprio nel trovare il giusto equilibrio tra queste due storyline principali (quella delle vicende dell’etichetta discografica e quella dell’omicidio); equilibrio sia in termini di minutaggio sia in termini di intrecci tra le due, evitando di ricadere nel facile errore di portarne avanti solo una e ricordandosi saltuariamente di dedicare spazio alla seconda, mettendo in stand-by la prima.
Per le ragioni illustrate nell’introduzione della recensione non crediamo che questo sia un pericolo concreto e confidiamo pienamente nelle capacità dei grandi nomi a lavoro in questa serie di portare avanti un gran bello spettacolo… di vero e puro rock’n’roll!

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Say it loud! I’m black and I’m proud!“. Julie potrebbe diventare uno dei personaggi più caratteristici dello show con le sue uscite matte
  • Performance di Bobby Cannavale
  • Scena della riunione con i talent scout
  • Flashback su un mondo affascinante
  • Rapporto tra Richie e Devon
  • Riuscirà la trama a trovare equilibrio?

 

Una gran bella puntata che conferma le aspettative pre e post “Pilot” di un serie da mood e realizzazione convincenti e affascinanti, sperando che anche la trama trovi e mantenga l’equilibrio necessario.

 

Pilot 1×01 0.76 milioni – 0.2 rating
Yesterday Once More 1×02 0.67 milioni – 0.2 rating

 

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