“Once you go black, you’ll never come back.“
Nel caso ve lo steste chiedendo, la frase sopra è un modo di dire anglofono underground molto famoso e non è stata pronunciata da alcun character durante il corso di “Marooned”, ve lo diciamo a scanso di equivoci. Questo modo di dire però potreste averlo sentito dire in giro se frequentate “la gente giusta” ma, nel caso faceste parte di quello sparuto gruppo di persone ancora ignare del significato, Urban Dictionary vi può aiutare con una definizione sobria, concisa ma veramente chiara:
“A famous line which means when you get your pussy fucked by a black dick, you’re gonna be so loose that you’ll never go back to white, asian, latino, etc. dicks.“
Volgarità a parte, gli improperi sono d’obbligo così come l’uso della citazione iniziale per analizzare “Marooned”. DC’s Legends Of Tomorrow si è fregiata di episodi apprezzabili e di altri dimenticabili, nel mezzo però gli si può riconoscere il merito di aver creato anche il precedente “Star City 2046“, probabilmente il miglior episodio girato finora e apprezzato per lo smodato uso di easter eggs e connessioni con il Flarrow-verse creato da The CW. Ecco: “Star City 2046” è il “black” di cui sopra ed è esattamente lo standard minimo richiesto ora dalla serie. Poi però si assiste a “Marooned” e tutto perde senso in maniera rapida e svilente.
L’idea iniziale, oggettivamente buona, di ambientare un’intera puntata all’interno dello spazio/tempo è gestita malamente e ricondotta ai classici stereotipi del genere: navicella abbandonata, rapimento, liberazione ostaggi, ritorno alla normalità. Se da un lato il susseguirsi degli eventi, nella sua scontatezza, può essere contemplato e accettato sin dal principio, è però nella futilità delle discussioni e negli scontri all’interno della navicella che DC’s Legends Of Tomorrow dà il peggio di sé.
L’apice della negatività è ovviamente portato con fierezza da Atom che con Brandon Routh si qualifica nuovamente come miglior candidato alla palma di “Worst Character” grazie ad un’interpretazione ignava e ad un peso specifico pari allo zero. Della love story con Kendra non se ne sentiva la necessità ma, anche accettando di buon grado la cosa, è tutto il suo modo di fare e di agire che nuoce gravemente a lui e a tutti i characters che gli ruotano attorno. Basti pensare al modo stupido in cui sviene mentre sta saldando la navicella fuori e al deus ex machina che lo fa ritornare magicamente all’interno della navicella. Fortuna che è una delle persone più intelligenti al mondo perché se fosse furbo come Mick Rory sarebbe già morto involontariamente molti anni fa.
Lo stesso Prof. Stein, che fin dall’inizio si è imposto come caposaldo e simbolo del team di Rip Hunter, qui desta scalpore (in senso negativo) per il modo in cui gira indisturbato nella navicella spaziale facendo fuori le guardie come se niente fosse. Ennesimo caso di un personaggio le cui qualità, intellettive e di “leggenda”, vengono piegate e svilite per la fruizione da parte di sceneggiatori che non sono in grado di usarle adeguatamente. Ovviamente anche Rip Hunter sguazza nelle stesse acque.
L’unico lato positivo di “Marooned” è quello di portare in auge la faida in atto tra Heat Wave e Captain Cold, faida che ha il clou nel finale di puntata. Nati come una coppia di criminali, tridimensionalizzata grazie alle scorribande in The Flash e grazie ai racconti dell’infanzia in comune nel riformatorio, i due sono legati a filo doppio ed è difficile immaginare uno dei due da solo senza pensare all’altro. Certo questa è anche un’arma a doppio taglio poiché vincola entrambi ad una presenza costante su schermo nel caso ci sia l’altro come protagonista, tuttavia, come già dimostrato in alcuni episodi, i due possono vivere di vita propria (con un po’ di fatica soprattutto per Mick) e questo permette di “temere” per la sorte di entrambi nel cliffhanger. Purtroppo però come lato positivo è un po’ troppo poco e sicuramente non è quello che ci si aspettava da una puntata come questa. D’altronde “once you go black, you’ll never come back“.
Poteva Recenserie non sbattersi per voi e raccattare tutte le curiosità e le ammiccate d’occhio per questa incarnazione live-action della città più malfamata dei fumetti? Ma certo che no, doveva eccome! Per la gioia dei nostri carissimi lettori, come abbiamo fatto per Marvel’s Agents Of SHIELD, Marvel’s Agent Carter, Gotham e Costantine, ecco a voi la “guida” a tutti i vari easter eggs e trivia disseminati nella puntata.
- Comparsa per la prima volta su Showcase #20 del 1959, Bonnie Baxter è la fidanzata di Rip Hunter. A differenza della sua versione televisiva, Bonnie si stabilirà nel team di Rip dopo che verrà licenziata dall’università a causa della sua relazione con il professor Calvin Carson. Inoltre, mentre nel serial diventerà sua moglie, nei fumetti Bonnie sparirà abbastanza presto senza poi ricomparire mai più.
- Acheron esiste anche nei fumetti DC con una sostanziale (ed enorme) differenza: nei comics, Acheron è un demone. Prima comparsa: Shadowpact #10 del 2007.
- Rick Starr, lo Space Ranger di cui Martin Stein leggeva le avventure da piccolo, è un personaggio vero dell’Universo DC. Comparso per la prima volta su Showcase #15 del 1958, Starr viene da un futuro in cui la galassia è minacciata da pirati e alieni; così, per difenderla, adotta l’identità dello Space Ranger usando le sue risorse tecnologiche per respingere questa criminalità dello spazio.
- Quando Ray Palmer è capitano della nave delle Leggende si diverte a mischiare citazioni di Star Trek e Star Wars.
- Ad un certo punto dell’episodio viene citato il nome di Imperiex. Il personaggio (comparso su Superman #153 del 2000) è un divoratore di mondi, oltre che incarnazione dell’entropia; Imperiex ha forma di pura energia contenuta all’interno di una colossale armatura di apparenza umanoide. Il villain sarà così pericoloso e stoico per l’Azzurrone che per sconfiggerlo dovrà addirittura allearsi con nemici come Lex Luthor e Doomsday.
- Altro villain citato è Kanjar Ro. Comparso per la prima volta su Justice League Of America #3 del 1961, Kanjar Ro è il dittatore del pianeta Dhor, dove è costantemente in guerra contro altri tre mondi: Alstair, Mosteel e Llarr. Nella sua prima comparsa, Kanjar Ro schiavizzò la Justice League Of America con il suo Gong Gamma e li utilizzò come guerrieri per sbarazzarsi degli altri tre monarchi. La League riuscì a liberarsi dal suo controllo e, dopo averlo sconfitto, lo recluse insieme agli altri tre monarchi su un piccolo pianeta.
- Sorpresi del fatto che Hunter non sia il vero cognome di Rip? Infatti il suo cognome è Carter e condivide un intrigato legame di parentela con Michael Jon Carter aka Booster Gold.
- John Valor, il villain dell’episodio, è un personaggio molto, molto diverso nei fumetti. Nei comics è conosciuto come The Black Pirate ed era un nobile inglese del 16° secolo che combatteva per conto del re e per le sue richieste. Prima comparsa: Action Comics #23 del 1940.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Star City 2046 1×06 | 2.47 milioni – 0.9 rating |
Marooned 1×07 | 2.28 milioni – 0.9 rating |
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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.
Non avevo ancora visto un kill them all da quando avete cambiato la tipologia di voto. Beh, non poteva essere usato meglio di così :d
Forse c'è stato un altro caso ma in generale è abbastanza raro si :>)