“She was right about us. Celia. She knew what we are. We destroy everything.”
Voi non lo sapete ma questo è il midseason finale.
Forse si potrebbe intuire per via del clamore che gli sceneggiatori vorrebbero suscitare per la scissione in più sottogruppi al termine di “Shiva”; forse si dovrebbe capire perchè, in puro stile The Walking Dead, ogni stagione o midseason termina con l’inevitabile distruzione che imperversa in un rifugio che i sopravvissuti dell’uno o dell’altro telefilm chiamavano “home” (“The Good Man” in tal senso non fa eccezione); forse a nessuno interessa e sarebbe perfettamente comprensibile.
Fear The Walking Dead soffre da sempre di carisma e, per induzione, ne soffrono anche i suoi protagonisti e tutti i character secondari per forza di cose. Se durante la 1° stagione si poteva utilizzare la scusa dei pochi episodi a disposizione per caratterizzare i personaggi, ora, dopo altri 7 episodi, questa risposta non è più accettabile e, infatti, alcuni miglioramenti si sono visti: Nick in primis, Strand in secundis, Madison in terzis. Tralasciando l’incapacità ormai conclamata del team di sceneggiatori di creare uno script innovativo, i lati migliori di questa 1° parte di stagione di Fear The Walking Dead si sono visti grazie al lavoro fatto su Nick, Strand e Madison, un lavoro di cui hanno beneficiato indirettamente anche i principali supporter character, Alicia e Daniel. Il problema è che, volenti o nolenti, la superficialità della narrazione e la ridondanza dei temi hanno svilito tutto e tutti.
“Sicut Cervus” è stato il classico episodio preparatore al midseason finale di cui nessuno era al corrente: l’arrivo nella tanto agognata zona franca di cui parlava Strand, la conoscenza ufficiale di Celia e Luis, i primi battibecchi e ovviamente la classica calma prima della tempesta forzata dalla mano degli sceneggiatori. “Shiva” non poteva che ripartire esattamente da dove terminava “Sicut Cervus“, ovvero da quella cataclismatica concatenazione di eventi che in meno di 40 minuti ha portato Chris a scappare dal nuovo rifugio dopo essere stato colto in flagrante nel cuore della notte con un coltello in mano nella camera di Madison e di quella figa pazzesca di sua figlia Alicia. Tutto troppo forzato per essere accettabile.
Ecco quindi che “Shiva” rievoca il più classico dei più classici degli stratagemmi dei drama apocalittici: la divisione del gruppo con tanto di distruzione dell’unico rifugio sicuro. Niente di nuovo sotto il sole cocente del Messico quindi. Anzi, si potrebbe nuovamente parlare di copiatura della serie originale, con un Chris totalmente indifferente all’umanità che rievoca il Carl adolescenziale di qualche stagione fa ed un Travis disposto a fare qualsiasi cosa pur di salvare suo figlio che è fin troppo Rick Grimes.
Tuttavia, qualcosa di nuovo c’è o almeno prova ad essere elaborato tramite le allucinazioni di Daniel ed il cuore di ghiaccio che batte nel petto di Madison ma, inutile dirlo, è tutto molto forzato per una questione di tempistiche che non combaciano. La pazzia di Daniel è uscita fuori dal nulla nello scorso episodio e si è materializzata a fasi alterne, senza alcuna logicità ma con una cadenza regolarissima, nei momenti meno opportuni, ovviamente. Allo stesso modo, ma con già dei precedenti alle spalle, una Madison glaciale ha decretato la morte della padrona di casa che le aveva dato cibo, acqua permettendole di rimanere in quel paradiso terrestre. Tralasciando la demenzialità del gesto che non sarebbe potuto passare inosservato di fronte alla comunità di messicani che abitava nella villa, ancora meno assennata è la scelta di dar fuoco all’intera casa condannando a morte innocenti e privando tutti di un rifugio. Ok la pazzia momentanea e la “scelta” di liberare la moglie dal regno dei morti, tuttavia si potrebbe disquisire per ore senza trovare alcuna giustificazione logica di tale gesto se non quella data dalla necessità degli sceneggiatori.
A conti fatti quindi le parole di Celia ripetute da Nick e citate in apertura di recensione, non sono altro che la pura e semplice verità. La famiglia di Madison e di Travis non è composta da buone persone, dove vanno lasciano la distruzione alle proprie spalle, gli importa sempre e solo di sè stessi e mai degli altri. In questo Fear The Walking Dead si distanzia clamorosamente dalla serie madre ma, così facendo, si addentra in territori grigi da cui difficilmente potrà mai uscire a testa alta. Come si può empatizzare con character che hanno una morale ed un’etica così personale o si lasciano condurre così facilmente dagli eventi? Ricordiamo che non sono passati anni dallo scoppio della pandemia ma solo (e ipoteticamente) un paio di mesi, il cambiamento così pesante di Madison è quindi totalmente inopportuno e ingiustificabile, così come la disintossicazione di Nick, ma questo è un altro discorso.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Siut Cervus 2×06 | 4.49 milioni – 2.0 rating |
Shiva 2×07 | 4.39 milioni – 1.9 rating |
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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.