È vero, il mondo delle comedy ha allargato i propri orizzonti, anche grazie a innovativi metodi di trasmissione e rilascio degli episodi, oltre a delle originali impostazioni di scrittura. Se The Last Man On Earth, Man Seeking Woman, Unbreakable Kimmy Schmidt, Brooklyn 99 e altre, ognuna per un motivo diverso, rappresentano il nuovo che avanza, c’è un certo The Big Bang Theory che si erge a dinosauro della serialità comica, mentre New Girl si trova in una via di mezzo. Serie anagraficamente maggiore delle prime, infinitamente più “moderna” della seconda. Anzi, forse New Girl può rappresentare uno dei primi esemplari di un certo tipo di surreale comicità, basata su dialoghi visionari e constatazioni genialmente assurde. È vero, la comicità verbale risale a Friends e il surrealismo si è prepotentemente imposto con Scrubs, ma raramente si è avuto modo di vedere questi due elementi uniti come New Girl è capace di proporre.
Grazie a questa soluzione di doppi episodi (forzati scelleratamente da FOX), abbiamo modo di assistere a un sunto di tutti gli ingredienti che definiscono New Girl come commedia classica, ma contemporaneamente come commedia televisiva di nuova generazione.
“Dress” e “Return To Sender” non regalano quella comicità esplosiva cui abbiamo spesso assistito. Eppure la scrittura degli episodi e la commistione tra trame del momento, senza mai perdere di vista i filoni di trama orizzontale (sempre più fumosa nelle comedy, per forza di cose), hanno dimostrato che siamo sì alla quinta stagione, ma non si intravede alcun cenno di stanchezza negli autori.
E negli attori? Eh sì, perché osservando con attenzione molti momenti che rendono la serie così originale, viene da chiedersi se non venga detto a Zooey Deschanel e compagni di dar sfogo alle proprie capacità facciali e di improvvisazione. Da sempre più episodi osserviamo Schmidt che si diletta in smorfie di tutti i tipi. La risata di Nick, quando, cambiando tono di voce, riesce a convincere Cece a mandare un messaggio a Reagan, difficilmente sarà stata scritta al dettaglio nella sceneggiatura. Osservati questi aspetti è lecito chiedersi se un cast così affiatato stia rendendo ancora brillanti delle sceneggiature altrimenti scialbe e banali, oppure una grande brillantezza di scrittura stia elevando così tanto degli interpreti originalissimi nella loro espressione.
Tant’è vero che “Dress” non regala momenti comici memorabili, bensì un equilibrato mix di storyline, nessuna più importante di altre, ma nessuna ugualmente importante all’altra. La trama orizzontale colpisce da tre fronti: il matrimonio, la love story di Winston, Nick e Reagan. Proprio quest’ultima vicenda (messa leggermente meno a fuoco delle altre, forse utile per far interagire Nick e Cece) nobilita ulteriormente il momento di questa stagione in cui abbiamo dovuto fare a meno di Jess. Una scelta come quella di Megan Fox, che poteva essere esclusivamente mediatica, dimostra così di essere stata ben integrata nella storia. Persino nella sotto-trama riguardante Schmidt e Jess viene rievocato il periodo in cui la protagonista era lontana dal set, grazie alla ripresa del discutibile vestito da sposa che Cece aveva acquistato.
Vogliamo parlare dell’assurdità dilagante della centrale di polizia e dei primi momenti di Winston e Aly come coppia? Riteniamo che si descriva da sola.
A questo punto, per giudicare i due episodi, il recensore si è posto una questione. “Return To Sender” dovrà far molto ridere per elevare l’equilibrio di scrittura di “Dress”. Solo così avremo l’ennesima conferma del buon momento che sta attraversando New Girl.
“Return To Sender” eleva al massimo Jessica Day e dimostra che New Girl è capace di spaziare il più possibile in tutti i campi di competenza delle comedy. Se un episodio inizia illustrando la passione di Winston per le camicie raffiguranti uccelli, forse ci si può illudere che la strada intrapresa sia quella del delirio. Niente di più sbagliato. Winston questa volta rimane sullo sfondo, in maniera assolutamente non invadente. Viene lasciato spazio a due tra le più toccanti sotto-trame mai viste in New Girl.
La scelta di approfondire il rapporto padre-figlio tra Gavin (un Peter Gallagher in splendida forma che per tutti rimarrà sempre e comunque Sandy Cohen) e Schmidt viaggia su diversi piani, sempre puntando a celebrare i buoni sentimenti. È soggettivo scegliere se sia telefonato o meno che questa volta il padre non deluda il figlio, vero è che sarebbe stato anche telefonato l’epilogo così come ci veniva mostrato: Nick che resta di fianco all’amico dopo l’ennesima delusione. Inserire nuovamente la trama orizzontale inerente il matrimonio, per dare a Gavin un ruolo determinante, si consacra come lieto fine da comedy in piena regola. Di quelli pieni di miele che però ci fanno sentire meglio.
Forse sarebbe stato un ottimo contrasto quello dell’amarezza di un’eventuale separazione tra Jess e Sam. Se il confronto Gavin-Schmidt si consacra all’insegna della classicità, non si può non apprezzare l’originalità della storyline di Jess. Tutti i fan di Masters Of Sex non potranno che applaudire la guest star che si presta a amica, nonché innamorata segreta di Sam. Jess che si guarda dall’esterno e tifa per la sua potenziale rivale è un momento surreale utile esclusivamente per ridisegnare le gerarchie nell’importanza dei personaggi. Jess non riesce a fare la ragazza standard che marca il territorio, risultando impacciata e comica. La scelta assolutamente altruista che compie verso Diane, invece, conferma l’azzeccata fiera di buoni sentimenti che ha governato questo doppio episodio. Si fossero lasciati avremmo avuto un contrasto perfetto, è vero. Tuttavia non sappiamo ancora quali siano i piani futuri per la coppia e il team creativo ha dimostrato di essere assolutamente meritorio di fiducia.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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A Chill Day In 5×18 | 1.69 milioni – 0.6 rating |
Dress 5×19 | 2.27 milioni – 1.0 rating |
Return To Sender 5×20 | 1.91 milioni – 0.9 rating |
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Approda in RecenSerie nel tardo 2013 per giustificare la visione di uno spropositato numero di (inutili) serie iniziate a seguire senza criterio. Alla fine il motivo per cui recensisce è solo una sorta di mania del controllo. Continua a chiedersi se quando avrà una famiglia continuerà a occuparsi di questa pratica. Continua a chiedersi se avrà mai una famiglia occupandosi di questa pratica.
Gli piace Doctor Who.