Upfronts 2016-2017: ABCTEMPO DI LETTURA 9 min

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La stagione 2015/16 non si può certo definire come una delle migliori di sempre per la ABC, anzi è probabilmente quella che ha registrato più debacle di tutti. Le aspettative dei vertici erano di arrivare a Maggio in un altro modo, con ascolti più alti, più self-confidence e, diciamolo pure, con qualche show di punta in più. Invece il risultato, alquanto insoddisfacente, ha visto deteriorare ulteriormente gli ascolti di molte serie che fino allo scorso anno andavano discretamente bene (How To Get Away With Murder su tutte ma anche Once Upon A Time e Marvel’s Agents Of S.H.I.E.L.D.) e che sono state salvate solo perchè non c’erano sufficienti valide alternative pronte a sostituirle. Eppure le frecce all’arco della ABC l’anno scorso non erano così riprovevoli però, quanto a realizzazione (eccetto The Muppets), non si può dare torto alle scelte del pubblico.
La situazione agli Upfronts 2016/17 è quindi abbastanza critica: c’è una generazione di serie tv che vedono ormai avvicinarsi la fine del loro ciclo vitale (Once Upon A TimeMarvel’s Agents Of S.H.I.E.L.D. e How To Get Away With Murder), un gruppo di comedy che tiene su la baracca (The Middle, Black-ish e Modern Family) ed un intramontabile Grey’s Anatomy che, all’alba della sua 13° stagione, è ancora la serie più seguita del network nonostante un crollo verticale della qualità. Il cambiamento in casa ABC si rende quindi obbligatorio per poter sopravvivere e riacquistare almeno parte di quel pubblico che una volta guardava sempre e solo il canale Disney, eppure, a giudicare dalle 10 nuove serie annunciate (4 comedy e 6 drama) questo concetto non sembra essere passato ai piani alti.
A guidare il riscatto ci sono Designated Survivor, la miniserie When We Rise e (purtroppo) Time After Time, insieme ad uno stuolo di altre serie che si presentano di medio-bassa fattura, almeno a giudicare da plot e trailer vari ed eventuali. Le probabilità di riscatto della ABC quest’anno non sono molto alte, sappiatelo.

Serie cancellate/concluse: Blood & Oil (Stagione 1), Castle (Stagione 8), Galavant (Stagione 2), Marvel’s Agent Carter (Stagione 2), Nashville (Stagione 4), Of Kings And Prophets (Stagione 1), The Family (Stagione 1), The Muppets (Stagione 1), Wicked City (Stagione 1).
Serie rinnovate: American Crime (Stagione 3), Black-ish (Stagione 3), Dr. Ken (Stagione 2), Fresh Off The Boat (Stagione 3), Grey’s Anatomy (Stagione 13), How To Get Away With Murder (Stagione 3), Last Man Standing (Stagione 6), Marvel’s Agents Of S.H.I.E.L.D. (Stagione 4), Modern Family (Stagione 8), Once Upon A Time (Stagione 6), Quantico (Stagione 2), Scandal (Stagione 6), The Catch (Stagione 2), The Goldbergs (Stagione 4), The Middle (Stagione 8), The Real O’Neals (Stagione 2).

                                                                                                                                                                  

                                                                                                                                                                  


AMERICAN HOUSEWIFE: Diciamolo semplicemente: non c’è una trama orizzontale. Questa sorta di comedy per casalinghe americane si basa totalmente sullo contro tra il perfetto mondo della periferia americana fatto da casalinghe belle ed in forma e quello di una donna “in carne” e la sua famiglia disfunzionale. Protagonista di questa serie predestinata alla cancellazione prematura c’è Katy Mixon, fresca di cancellazione di Mike And Molly e qui in un ruolo che non verrà minimamente ricordato negli anni. Evitabile anche la visione del trailer.

CONVICTION: La serie che vede protagonista Hayley Atwell ha del potenziale latente riscontrabile anche solo dalla trama non usuale: il character della Atwell, per evitare una condanna per possesso e uso di droga che danneggerebbe la corsa al Senato della madre, è costretta ad andare a lavorare per la Conviction Integrity Unit, un gruppo di persone che analizzano i casi in cui ci potrebbe essere stato un errore giudiziario. Il trailer dà un’idea più chiara della serie in sè e denota una certa qualità sia recitativa che di potenziale. È molto probabile che il pubblico della ABC gradirà questo prodotto e noi con loro.

DESIGNATED SURVIVOR: Il titolo potrebbe essere irrisorio al momento ma, dopo la visione del trailer, capirete che siete di fronte alla probabile nuova serie di punta della ABC. Designated Survivor ha avuto un’esistenza travagliata ancora prima di venire ufficialmente scelta dal network perchè, a causa di divergenze creative con la showrunner Amy B. Harris (produttrice esecutiva di Sex & The City), ha scelto pochi giorni fa il suo successore Jon Harmon Feldman. Premesso questo retroscena, la serie si può fregiare di un cast eccezionale composto da Kiefer Sutherland (24), insieme a Natascha McElhone (Californication), Kal Penn e Maggie Q: serve dire altro? Se non bastasse questo sappiate che il “designated survivor” del titolo è colui che, ad ogni seduta comune delle più alte cariche dello stato, viene relegato in un luogo isolato in modo che in caso di attentato rimanga viva almeno una carica dello stato, in questo caso Sutherland è il prescelto. Se gestita bene, Designated Survivor sarà sulle bocche di tutti per molto tempo.

DOWNWARD DOG: Negli ultimi anni solo le comedy o i dramedy più alternativi e meno conformisti sono riusciti a sfondare il piccolo schermo e guadagnarsi una certa popolarita: Downward Dog si presenta come una di quelle serie. L’utilizzo massivo della narrazione dal punto di vista canino, con pensieri ed emozioni, non è nuovo ma è sicuramente una boccata d’aria fresca che non era ancora stata usata in una serie, motivo per il quale Allison Tolman ha la possibilità di rendersi grande tramite l’interpretazione di Nan ed il rapporto con il suo cane Martin. L’idea è buona, le prime impressioni anche, rimane solo da testare la validità dell’idea nel lungo periodo.

IMAGINARY MARY: In qualche modo il discorso fatto per Downward Dog può valere anche per Imaginary Mary ma le sensazioni che si hanno al termine del trailer non sono e non possono essere le stesse, vuoi per l’empatia immediata che ci può essere quando si parla di animali, vuoi perchè le forzature di Imaginary Mary sono tante e ben evidenti sin dai primi 3 minuti. Un’invecchiata Jenna Elfman è infatti la protagonista di questa comedy in onda a partire dalla midseason in cui recita il ruolo di una donna in carriera che, nel momento esatto in cui comincia a frequentare seriamente un uomo divorziato con tre figli, vede ricomparire nella sua vita l’amico immaginario che si era creata nell’infanzia. Inutile dire che tra una CGI forzata e una serie di stucchevoli quid pro quo, questa comedy non ha molto futuro.

NOTORIUS: Se dal trailer riuscite a capire quale potrà mai essere la trama orizzontale del nuovo drama con Piper Perabo e Daniel Sunjata (Graceland) come protagonisti siete bravi, lo ammettiamo. La confusione e la superficialità che si percepiscono in soli 2 minuti sono davvero enormi, così come è ben visibile lo stile patinato della serie che, quasi per volontà della stessa ABC che ne ha ormai fatto un marchio di fabbrica, permea ogni scena. Notorius prende spunto dal rapporto che intercorreva tra l’avvocato Mark Geragos e Wendy Walker, la produttrice esecutiva del Larry King Live, e tenta, in maniera molto aulica, di fare un ritratto provocatorio delle interazioni che ci sono tra media e sistema giudiziario. Agli americani piacciono questi show patinati ma privi di consistenza, quindi è possibile che riscuoterà anche un discreto successo, però noi non abbiamo per niente fiducia a riguardo.

SPEECHLESS: Vorrebbe tanto essere una comedy ma non lo è. Sebbene il tema trattato (handicap di un figlio) non sia per niente facile da gestire e sebbene il ragazzo che interpreta il figlio disabile sia molto bravo, il trailer di Speechless non convince affatto. Scott Silveri, scrittore e produttore esecutivo di Friends e Joey, è il creatore e showrunner di questa serie che viene presentata come comedy ma ha tutte le caratteristiche per essere un drama o al massimo un dramedy. Minnie Driver riveste il ruolo di una madre buona e apprensiva specialmente nei confronti del figlio disabile, cosa che la fa mettere in secondo piano gli altri figli ed il marito. Potete dargli una chance se volete, molti però non lo farebbero.

STILL STAR-CROSSED: Poteva non esserci nemmeno una serie prodotta da Shonda Rhimes? Assolutamente no. Per l’occasione viene scomodata addirittura la storia di Romeo e Giulietta o meglio, la trama di Still Star-Crossed parte esattamente dal loro finale e prende spunto direttamente dall’omonimo libro di Melinda Taub per addentrarsi nella guerra tra Capuleti e Montecchi che non è mai stata raccontata da Shakespeare. Filmata in Spagna, tra Salamanca e Càceres, è una serie dal profilo storico-sentimentale che nel midseason di certo attirerà a sè tutte le donzelle amanti dei drammi in costume. Potrebbe riservare piacevoli sorprese.

TIME AFTER TIME:: E dopo FOX e NBC poteva forse mancare una nuova serie senza viaggi nel tempo? Assolutamente no. Ecco quindi Time After Time, la risposta della Disney e di Kevin Williamson che tira in ballo non solo l’ormai classica macchina del tempo ma scomoda pure la leggenda di Jack The Ripper che, secondo lo show, si è rifugiato nel futuro (cioè nel presente) inseguito dal suo migliore amico, nonchè creatore della macchina. Il trailer rievoca per certi versi quell’atmosfera distesa e poco angosciante che già si respirava in Forever e questo, probabilmente, è l’aspetto peggiore che si evince dalla visione. Forse anche letale: cancellazione data a 1,30.

WHEN WE RISE: Magari il nome di Dustin Lance Black potrebbe non dirvi niente ma questo giovane quarantenne ha già vinto un Oscar grazie a Milk nel 2008 ed è la testa che si cela dietro When We Rise, una miniserie evento con un cast di tutto rispetto (giusto per fare alcuni nomi Rosie O’Donnell, Guy Pearce, Whoopi Goldberg, Dylan Walsh, Carrie Preston, Mary-Louise Parker e David Hyde Pierce) che rievoca la battaglia per i diritti civili LGBT iniziata nel 1969 con le rivolte di Stonewall. Inutile dire che c’è già un gran profumo di Emmy e Golden Globe per questa miniserie…

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