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Come RecenSerie è brava a prendere torce e forconi per fare un bel revival del finale del romanzo di Frankenstein con la serie pezzente di turno, è anche altrettanto brava a riconoscere quando quest’ultima riesce a confezionare qualcosa di carino e guardabile. Sia chiaro, Fear The Walking Dead rimane comunque un prodotto che non doveva mai vedere la luce, però va detto che in questo episodio (come anche il precedente) s’impegna per guadagnarsi il pane.
“Sicut Cervus” va principalmente demonizzato per il fatto che lo spin-off di The Walking Dead stia percorrendo delle strade praticamente identiche alla sua serie madre, cambiando lì dove è necessario apportare un cambiamento giusto per non farle passare per lo stesso prodotto, anche se materialmente lo sono. Nella seconda stagione di The Walking Dead, il lungo zingareggiare dei protagonisti culminò con l’arrivo alla fattoria di Hershel; anche se in maniera differente, qui avviene la stessa cosa, dove dopo un allegro navigar presso i mari zombiferi a bordo della M/N Anna, i protagonisti arrivano alla magione di Celia: spin-off al femminile del contadino dalle fattezze natalizie.
Da una parte si capisce il perché gli sceneggiatori abbiano voluto giocarsela in questo modo, forse perché incredibilmente spaesati e incapaci di creare una storia dal nulla, rendendo ancora più prezioso il materiale fumettistico di provenienza che, nel bene e nel male, funge da bussola narrativa e indica agli showrunner cosa fare dopo. Dall’altra è davvero una presa in giro, e ok che criticare è facile e far meglio è difficile, ma chiunque sarebbe stato capace di sfruttare questo spin-off per raccontare davvero qualcosa di diverso, non solo nel cosa raccontare, ma anche nel come. Pure gli sceneggiatori di Arrow ne sarebbero stati capaci.
Tuttavia, proprio come recita il proverbio, tutto il male non viene per nuocere. Anche se “Sicut Cervus” ha questo terribile difetto di essere una puntata stampino di trame già precedentemente raccontate, difetto che gli è valsa la bacchettata sulle mani come nelle scuole degli anni ’20, il fatto di aver portato un risvolto identico a quello di Hershel e la sua vecchia fattoria (ia, ia, oh) ha funzionato abbastanza bene come trampolino di lancio per trattare qualcosa di potenzialmente accattivante.
Pur percorrendo sentieri noti senza alcuna vergogna e senso del pudore, va detto che questo contribuisce a creare subito un nuovo set-up per la serie in grado di esplorare personaggi che possano essere rivalutati migliorando così la caratterizzazione di molti di essi. Proprio quando si credeva che la serie sarebbe stata principalmente ambientata in un contesto acquatico, il serial cambia rotta e, anche se si serve di situazioni già note, porta freschezza all’economia narrativa generale.
Utilizzando questo contesto già utilizzato, una volta raggiunto questo checkpoint, Fear The Walking Dead decide a questo punto di differenziarsi, diversificandosi da The Walking Dead e dalla parentesi Hershel spingendo su situazioni bizzarre e al limite della follia: come, ad esempio, alcune azioni abbastanza psicolabili di Chris degne di essere inserite in un film di Hitchcock.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Come fece Giacomo nel celebre sketch conosciuto come “La Montagna” di Aldo, Giovanni e Giacomo, Fear The Walking Dead sceglie di percorrere un sentiero oltremodo conosciuto. Questo però porta alla serie un nuovo setting e una nuova location che, nel progredire della serie, sicuramente porterà aria di freschezza e, dio non voglia, anche qualità.
Captive 2×05 | 4.41 milioni – 2.0 rating |
Siut Cervus 2×06 | 4.49 milioni – 2.0 rating |
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