Si può essere oggettivi quanto si vuole ma sono due gli elementi che influenzano non poco la valutazione di un episodio televisivo: l’inizio e la fine.
Partiamo dalla fine. La conferma importantissima di “Playing Politics Eccetera Eccetera” è quella per cui – almeno per ora – la sottotrama aliena rimane in secondo piano rispetto alla sempre ben riuscita descrizione di dinamiche politiche. Il finale della 1×02, con la ripresa di “You Might Think“, ci porta a pensare che la vicenda delle formiche nel cervello non è destinata a rimanere sullo sfondo ancora per molto tempo. La chiusura ad effetto è solo la ciliegina sulla torta di un intero episodio costruito per mostrarci intrighi di palazzo – da ribadire come i King siano i migliori nel rappresentare uno scenario politico colmo di umana debolezza e umana leggerezza. Durante l’intero episodio, ciò che ci viene insistentemente ribadito è come, nello scenario politico, molte figure si stiano “estremizzando”, aumentando il proprio idealismo, smettendo di bere alcolici, preferendo “gustosi” intrugli vegetali, facendo rumore durante i pasti.
E’ indubbio quindi come, senza troppa fretta ma con il giusto incedere, si stia cercando di concretizzare la fusione tra le due trame. Certo è che il punto di forza di BrainDead, alla luce di questi due episodi, è proprio questo contrasto eterogeneo tra la fantascienza di serie Z e la freschissima e ritmata impostazione politica. Sta di fatto che un’evoluzione, anche immediata, è necessaria.
I King strizzano più che mai l’occhio allo spettatore, mostrando come una figlia di repubblicani, vagamente ribelle, diventi una seguace di Trump; di come la segretaria/amante del Senatore Healy sia più che mai agguerrita nel parteggiare per il Partito Democratico; di come Red non si faccia scrupoli a proporre tagli per l’energia, l’istruzione e la cultura. Le formiche aliene nel cervello provocano quindi o l’esplosione del cranio o fondamentalismo. Senza scelta. Trama casuale o velata e banale critica sociale?
In tutto questo troviamo anche spazio per momenti di bizzarro lirismo, come la storia della bambina malata che cerca di vedere più monumenti possibili. La sequenza all’interno del Lincoln Memorial crea un’atmosfera magica e suggestiva che ci fornisce molte indicazioni sulla “deviazione dalla normalità” che lo show ci vuole regalare.
Anche la caratterizzazione del nuovo personaggio è un’indicazione significativa dei profili che si cerca di tracciare: una figura geniale solo perché legge molto, un incontro con la protagonista che promette scintille. Ma ci riserviamo di commentare nel prossimo futuro questa nuova apparizione.
Torniamo indietro, a quando parlavamo dell’importanza dell’inizio e della fine dell’episodio. Abbiamo parlato del cliffhanger finale e di come questo sia stato la sublimazione, nella 1×02, del continuo tessere la tela che vedrà unirsi le due storyline principali (con l’introduzione, come detto, di un personaggio che già promette assai bene).
Ma l’inizio di questo episodio ha avuto un impatto devastante.
I King hanno sempre dimostrato di avere un particolare e raffinato humour. Abbiamo già detto di come questo loro visionario progetto abbia il chiaro obiettivo di prendersi meno sul serio rispetto alla loro opera precedente. Eppure quando la libertà creativa ha il sopravvento, quando si capisce che veramente si può osare, che non importa la quantità di pubblico ma la qualità (oddio, vediamo che succede in fase di rinnovo…), a quel punto lo spettatore ha tutto il diritto di alzarsi in piedi, nei primi minuti di episodio, e di battere fortissimo le mani.
Non ci riferiamo al simpatico POV delle formiche e di Laurel che cerca di ucciderle – effettivi primi momenti dell’episodio. Parliamo di un momento che normalmente non viene considerato: il previously. E’ cantato. Nient’altro da aggiungere. Finalmente, la locura.
Possa la CBS ignorare gli ascolti non proprio esaltanti di questi primi due episodi e far lavorare i King per il numero di stagioni che loro ritengano più giusto.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Intanto è bene notare come la 1×02 abbia confermato a tutti gli effetti sia le qualità individuate nel pilot, sia evidenti margini di miglioramento che già ci fanno sbavare. Peccato per gli ascolti.
The Insanity Principle: How Extremism In Politics Is Threatening Democracy In The 21st Century 1×01 | 4.48 milioni – 0.7 rating |
Playing Politics: Living Life In The Shadow Of The Budget Showdown – A Critique 1×02 | 3.42 milioni – 0.5 rating |
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Approda in RecenSerie nel tardo 2013 per giustificare la visione di uno spropositato numero di (inutili) serie iniziate a seguire senza criterio. Alla fine il motivo per cui recensisce è solo una sorta di mania del controllo. Continua a chiedersi se quando avrà una famiglia continuerà a occuparsi di questa pratica. Continua a chiedersi se avrà mai una famiglia occupandosi di questa pratica.
Gli piace Doctor Who.