Allucinante e allucinatorio come un acido, misterioso e misterico come certi culti antichi, affascinante e ammaliatore come uno sguardo mesmerizzante. Sono questi solo alcuni degli aggettivi che si possono usare per descrivere Mr. Robot, una delle serie più complesse degli ultimi anni, sorpresa della scorsa estate che ci lascia ancora oggi a bocca aperta.
La serie di Sam Esmail, arrivata ormai oltre la metà della seconda stagione, è in grado di fondere insieme vari stili, regalandoci momenti di suspense e virtuosismi tecnici, riflessione sociale e politico-culturale. Loop, coazioni a ripetere, flashback sono armi per scardinare le poche certezze dello spettatore che è come sotto effetto di una droga pesante, in preda alle stesse ansie, agli stessi problemi di Elliot. Mr. Robot collega passato, quello dei ricordi di Elliot e di Darlene, e presente, quello quasi assoluto in cui il nostro protagonista è intrappolato. In un circolo vizioso e virtuoso insieme, la serie, il suo protagonista e lo spettatore sono legati indissolubilmente: Elliot è il protagonista indiscusso della serie, ne è il volto e il simbolo. Le sue profonde occhiaie sono le nostre stesse, noi che siamo come siamo, sballottati, picchiati e sferzati tanto quanto lui, la sua mente, confusa e agitata, è agitata e confusa tanto quanto la nostra. Nulla è reale, nulla esiste perché l’universo è dominato dal “disordine” perché non c’è niente che possiamo controllare, ci sono solo illusioni. Lo abbiamo già detto, ma non è mai abbastanza: lo sguardo che ci accompagna in Mr. Robot è quello di Elliot, non ci sono infatti verità certe, come non ce ne sono per il protagonista, in balia di se stesso e della sua malattia; in ogni episodio, in ogni momento c’è lo sgretolamento di una certezza, piccola o grande, che distrugge non solo il mondo di Mr. Robot, ma anche il nostro mondo seriale.
“Everybody wants to rule the world
it’s my own design
it’s my own remorse
help me to decide
help me make the most of freedom
and of pleasure
nothing ever lasts forever.”
Con queste parole della canzone “Everybody Wants To Rule The World” cantata al karaoke da Angela capiamo ancor di più l’atmosfera che si respira in “Eps2.6_suss3ss0r.p12”, ottavo episodio e nella serie stessa. Mr. Robot è magmatico, ribolle e sobbolle; la guerra è aperta e ognuno vuole governare il mondo, i vari schieramenti sono in campo e vogliono vincere. Il volto di Angela, il suo dolore – che la rendono molto simile a Elliot – si mescolano bene con le parole da lei cantate e la sua performance viene montata assieme alle scene che si svolgono in casa di Susan Jacobs, trasformata in centro di comando. Un collage perfetto.
Dopo il settimo episodio e aver scoperto che Elliot in realtà è in prigione ci troviamo di fronte ad un episodio che si concentra sulla fsociety. “Eps2.6_suss3ss0r.p12” è un episodio inaspettato, particolare, ci mette di fronte al fatto che Mr. Robot è una serie strepitosa. Ci saremmo immaginati di vedere Elliot ingabbiato nella sua malata coazione a ripetere, incastrato in giorni gli uni uguali agli altri, concentrato in partite a scacchi con se stesso. Invece no, Esmail ci consegna una puntata che non ti aspetti, privata della carismatica quanto affascinante figura di Rami Malek, una puntata che getta lo sguardo sui sovversivi di cui sappiamo ben poco. L’ottavo episodio si apre con un flashback (il giorno del ringraziamento, il primo incontro tra Mobley e Trenton, il messaggio di Elliot – lo stesso con cui aveva sconvolto lo spettatore nella scorsa stagione – letto da Darlene) e da questa scelta e dall’atmosfera che si percepisce dalle prime scene la sensazione è che ci sia stato un reset dopo il 2×07, come se tutte le pedine fossero rimesse sul tavolo da gioco, pronte per un’altra partita. Ma sarà proprio così? O lo è ma solo in parte? C’è infatti l’intento di muovere lo sguardo verso le storie che sono state lasciate indietro. Il gruppo deve continuare a lavorare, ancora di più dopo aver scoperto grazie ad una chiamata in conferenza che l’FBI ha accesso a milioni di telefoni (Operazione Berenstain). Ancora una volta Mr Robot deve raccontare la crisi, concentrarsi sui nervi tesi dei personaggi. Da una parte ci sono Trenton e Mobley in completa paranoia, dall’altra ci sono Cisco e Darlene che sembrano meno ansiosi. Darlene in questa stagione ha preso le redini del gioco, diventando corpo di una mente tanto geniale quanto malata (Elliot), è lei ad avere il ruolo del capo nel gruppo (non è un caso che nel video registrato sia lei ad indossare la maschera, a parlare al mondo).
“Everybody wants to rule the world
there’s a room where the light won’t find you
holding hands while the wall come tumbling down”
Anche qui ci sono stanze in cui si tenta di governare il mondo, dove la luce non raggiunge chi vi è all’interno, dove si tenta di sferrare colpi per vincere almeno una battaglia se non la guerra (il gruppo viene sorpreso da Susan Jacobs nella sua casa). In entrambe le stanze ad avere il ruolo di leader sono due presenze femminili: da una parte Darlene, dall’altra Dom. Darlene tenta disperatamente di trovare qualcosa per incastrare Jacobs, ma poi come spesso accade ai personaggi di Mr. Robot perde la testa. I muri iniziano a cedere nella testa e Darlene (riportando alla mente i suoi ricordi di bambina rivede il ghigno di Jacobs durante un’udienza per lo scandalo della fuoruscita di sostanze tossiche della E Corp) uccide e poi, terrorizzata, prende una mazza da baseball (in un’altra stanza fa un’altra scoperta inquietante, scopre che Cisco è legato all’Esercito Oscuro e che la stava spiando).
Dom vuole sapere qualcosa in più su fsociety, torchia Mobley nella speranza di potergli estorcere qualcosa ma non arriva a nulla. Il suo personaggio però ci ha dimostrato di non darsi per vinto, giostrandosi con forza e tenacia tra i vari indizi che ha trovato nel suo cammino. Dom è un miscuglio di sagacia e ironia, empatia e qualità investigative, coraggio e caparbietà; il suo sguardo dopo aver capito che non aveva nulla in mano per trattenere Mobley rende evidente il fatto che il suo lavoro non è finito qui.
Tutte queste storie unite insieme ci fanno intendere che ormai la rivoluzione è in atto ed ha colpito ogni personaggio, dal più ricco al più povero, dal vertice della piramide alla base. La battaglia finale è ancora molto lontana.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Eps2.5_h4ndshake 2×07 | 0.65 milioni – 0.2 rating |
Eps2.6_suss3ss0r.p12 2×08 | 0.74 milioni – 0.3 rating |
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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.