“The Ghost” aveva promesso di alzare ancora di più la posta in gioco investendo su tematiche scottanti e atmosfere spiccatamente dark. “Let Me Stand Next To Your Fire” si ricorda di quella promessa e decide di mantenerla, mettendo a segno quello che non è solo uno spettacolare episodio, ma anche un importante punto di snodo della stagione.
Prima cosa importante da notare in questo quarto episodio, è che il serial Marvel Studios/ABC ha deciso, senza dirlo con dichiarazioni esplicite, di tenere sì conto di occasioni come il mid-season finale e altri punti cruciali di una stagione televisiva, ma non troppo. Prendendo in esame situazioni come, per l’appunto, un finale di metà stagione, a volte gli autori e tutta la crew si fanno eccessivamente condizionare dall’evento, facendo l’errore di non sviluppare per tempo certe evoluzioni di trame, decidendo così di tenerle buone per il mid-season finale. Da una parte questo comportamento è comprensibile, visti i riflettori puntati su episodi del genere dal grande pubblico: anche da chi, stupidamente, segue serie tv solo in queste occasioni. Dall’altra, alla storia questo fa male, perché potrebbe essere causa di vari allungamenti di brodo non richiesti o velocizzazioni eccessive delle storyline. Così, la serie decide di mettersi semplicemente al servizio della trama, lasciando che quest’ultima segua il suo naturale percorso senza dare troppa importanza ad occasioni come i finali di metà stagione. Questa digressione nasce dopo una attenta osservazione a “Let Me Stand Next To Your Fire”, episodio intriso delle tipiche caratteristiche di un mid-season finale.
Oltre al classico ritmo serrato e fortemente ansiogeno della serie, la puntata è intrisa di un sacco di progressioni narrative che, sommate, hanno trasformato questa quarta puntata in un avanzamento di trama che lascia con un interesse al riguardo decisamente non indifferente. Il punto è che una costruzione narrativa del genere ha sempre una particolare e mirata finalità, ovvero quello di essere immagazzinato e fomentato dallo spettatore nei mesi di pausa invernale perché ha assistito ad eventi traumatizzanti e/o memorabili. Qui non si hanno due/tre mesi per elaborare il tutto, ma solo una settimana, quindi questa è indubbiamente una chiara “dichiarazione di guerra” da parte del serial verso lo spettatore, il quale vuole costantemente tenerlo all’angolo e riempirlo di cazzotti emotivi come il Tyson dei bei tempi. E la puntata è generosamente disseminata di questi elementi.
La presentazione di Aida, per esempio, introdotta “al pubblico” ancora senza i dovuti accorgimenti e che la mettono in posizione di dire frasi equivoche o fatali per il mantenimento del suo segreto, il quale se svelato genererà non pochi problemi. L’introduzione del LMD al Team Coulson non fa altro che peggiorare le cose per i protagonisti, i quali si ritrovano sempre più invischiati in un covo di serpi e bugiardi: situazione sicuramente frustrante per i personaggi, ma succulenta per gli spettatori, i quali non vedono l’ora di vedere come i nodi verranno rovinosamente al pettine. A proposito di nodi, ulteriore carne al fuoco è l’alleanza forzata tra Quake e Ghost Rider con uno S.H.I.E.L.D. a pieno regime, collaborazione scomoda dai duplici effetti che darà ulteriore spiraglio sul time-skip semestrale e che ha rimescolato le carte in tavola. Soprattutto sarà interessante vedere come entreranno in collisione gli universi di Coulson e Daisy, i cui rapporti sono indubbiamente incrinati tanto che, nella breve conversazione finale, la tensione era palpabile. In tutto questo stonano solamente le improbabili doti da detective della Simmons, la quale si accorge subito della natura sintetica di Aida; ok essere intelligente, ma da qui a essere Batman ce ne vuole.
E ancora stona un bel po’ la battaglia tra Hellfire e Ghost Rider, poiché è stata una non-battaglia. Lo spettatore assiste solamente a momenti topici dello scontro, dove i due si rendono partecipi di semplici buffetti e frasi ad effetto; nelle scene successive, gli sfidanti fiammeggianti vengono mostrati in certe condizioni che lasciano solo capire l’andazzo della schermaglia, ma i precisi momenti i cui i due si regalano gentili calci sui denti non vengono mai mostrati. Un vero peccato. Un motivo di una battaglia così approssimativa è sicuramente la presenza di Ghost Rider stesso, la cui trasformazione attingerà sicuramente ad un grosso quantitativo di budget e su qualcosa si è dovuto risparmiare, ma comunque complimenti alla crew per aver compiuto un sacrificio economico consistete per il puro godimento del pubblico.
Sapendo di dover fare i braccini corti su certi sequenze della puntata, “Let Me Stand Next To Your Fire” decide di farsi perdonare coreografando un inseguimento automobilistico di tutto rispetto tra due pezzi da 90: la Lola di Coulson e la Hell Charger di Reyes; non c’è che dire, un inseguimento da puro vero nerdgasm, è come se la Jaguar di Diabolik e il Maggiolone di Dylan Dog si scontrassero in un testa a testa. A tutto ciò va aggiunto il tradimento di James verso la “sua” razza, gli Inumani, gesto che va ad aggiungere nuovi elementi e spunti di riflessione fatti nella scorsa recensione riguardo ad un altro degli hot topic più chiacchierati del Marvel Cinematic Universe: gli Inumani sono gli X-Men del MCU e, nel sottobosco dei mutanti, non è di certo una novità trovare personaggi che odiano la loro condizione tanto da schierarsi col nemico, scambiando un spiccata autocommiserazione per odio razziale.
- Il tradimento di Hellfire è una citazione ad uno dei momenti cruciali della serie Secret Warriors, dove si scopre che James vendeva informazioni al Hydra perché indebitato con il Barone Von Strucker. Nonostante il suo tradimento, però, James non è mai stato caratterizzato come un completo cattivo. Qui nel serial, invece, si, ma il tutto è dovuto al cambio di classificazione: nel fumetto un superumano, qui invece un Inumano.
- Un faccia a faccia tra Hellfire e Ghost Rider era abbastanza atteso dai lettori dei fumetti, poiché Hellfire ha tra i suoi poteri quello di controllare le fiamme degli Spiriti della Vendetta, anche se in James non c’è connessione e discendenza alcuna con Noble Kale (leggete il nostro articolo di approfondimento se non sapete chi è questo personaggio).
- Il Ghost Rider di Reyes non usa come arma la catena come i suoi precedessori ma, a livello di character design, si è optato per una fusione di elementi classici e moderni e la catena rientra nella prima categoria, facendo di Reyes che usa la catena infuocata una citazione alla iconica arma del personaggio.
- La storia dello zio di Robbie, Eli Morrow, è molto diversa da quella dei fumetti. Nei fumetti, Robbie scoprirà che lo zio è un serial killer satanista ucciso da un poliziotto nel 1999 e resosi colpevole della morte di 37 persone, nonché di aver spinto la madre di Robbie giù dalle scale mentre era incinta di Gabe, causando la disabilità di quest’ultimo.
- Quando Coulson si presenta ad Eli Morrow, è impossibile non ricordare i suoi esordi.
- Il libro che Eli Morrow sta leggendo è Robot NDR-113, prosecuzione e ampliamento de L’Uomo Bicentenario di Isaac Asimov.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Uprising 4×03 | 2.68 milioni – 0.9 rating |
Let Me Stand Next To Your Fire 4×04 | 2.34 milioni – 0.7 rating |
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