“Why is nothing I do ever good enough for you?
What do you want from me?
I’m doing everything I can here!”
Dopo la puntata dedicata al Thanksgiving, come ogni comedy generalista che si rispetti, arriva anche la puntata di Natale. Ovviamente, non è affatto una novità nel repertorio della serie, così come non lo è la scena d’unione finale, in cui tutto il loft (e characters secondari di turno al seguito) celebrano l’innocenza e la bontà d’animo di Jess. Certo, scene corali come questa, che si alternano per tutto l’episodio, possono solo essere prese positivamente, specie se era tanto che non si avvertiva così forte lo spirito d’unione tra i coinquilini (dove perfino la distaccata Megan Fox riesce a integrarsi perfettamente). Eppure, constatati gli aspetti positivi, la sensazione che ci sia qualcosa che non vada rimane e, allora, il dubbio che affiora è: alla sesta stagione, New Girl può ancora presentare spunti di novità? O dobbiamo rassegnarci a vedere le solite gag, i soliti e immobili personaggi, il tutto nel ripetersi continuo di puntate “a tema”, sperando che ci strappino qualche risata (cosa che, va detto, comunque puntualmente avviene)?
D’altronde già il filo portante di quest’anno, la cosiddetta trama “orizzontale” (termine che, in una comedy, specie di questo tipo, va sempre preso per le pinze), di novità concrete ne ha poche. Fin dal finale della scorsa stagione, infatti, e (almeno fino alla promozione a regular di Robby) per gran parte di quella attuale, si è capito che tutto porta al riavvicinamento amoroso tra Nick e Jess. La storia – infinita – dei due, da un certo punto di vista, è diventata allora l’unico vero oggetto d’interesse per continuare a vedere la serie (oltre allo sperare di vedere il ritorno, pur saltuario, di Megan Fox, ovvio). Una chimica, sempre forte, almeno sulla carta, che sembra perennemente sul punto di esplodere, come succede anche in questo “Christmas Eve Eve”, dalla scena del dialogo citato ad inizio recensione (che sembra quasi portarsi dietro reminiscenze, mai risolte, della rottura tra loro) fino al toccante finale, dove Nick gioca un ruolo fondamentale.
Il problema è, appunto, che anche questa volta non esplode. Tutto nella norma, diranno alcuni, succederà solo sul finire della stagione, “ciò che conta è il viaggio”; osservazioni sacrosante che, però, viste da un’altra prospettiva non fanno che accentuare come, a parte questa storyline, gli autori non abbiano altre armi da proporre. L’obiettivo allora diventa quasi esclusivamente quello di portare a casa questa stagione, infilandoci tra un accenno di intesa e un altro (come se non l’avessimo ormai capito, dopo sei anni), partner chiaramente occasionali o oltremodo forzati (Robby), da una parte, ed escamotage continui quanto deboli per tenere uno dei due “impegnati” (la storia a distanza con Megan).
Come facevano notare gli stessi Winston e Cece la scorsa puntata, indice della consapevolezza (almeno sono onesti) degli autori, al resto dei protagonisti non resta altro che fare da spettatori. Dopotutto ognuno di loro sembra essersi ormai sistemato, sia nel lavoro quanto nella vita sentimentale, tutti a parte, appunto, Nick e Jess. Ed è così che l’unica vera e piacevole novità è rappresentata proprio dall’amicizia Winston-Cece, sulla carta più che forzata, ma che continua a regalare le sole e concrete soddisfazione. Va pur detto che, nella coppia, il “grosso” continua a farlo Winston, dotato da sempre di una verve comica non indifferente, piuttosto che il personaggio di lei, più spalla che altro, la quale ormai ha trovato la sua identità nell’essere semplicemente la “moglie di Schmidt”, avendo comunque il merito di agire di riflesso sul character interpretato da Max Greenfield (anch’esso ormai arrivato a un punto morto), cosa che accade in quest’episodio. E, almeno, fa ridere.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
|
|
Es Good 6×09 | 1.77 milioni – 0.8 rating |
Christmas Eve Eve 6×10 | 1.62 milioni – 0.8 rating |
Sponsored by New Girl – Italia
Quanto ti è piaciuta la puntata?
0
Nessun voto per ora
Tags:
Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.