Messo alle spalle l’episodio della scorsa settimana dove si è preferito tagliare qualsiasi nuovo ramo narrativo che era appena germogliato, piuttosto che cercare di ampliare la storia anche al di fuori della famiglia Bowman, Colony si ripresenta con un episodio che naviga tra l’anonimato e la sufficienza.
Poco si aggiunge alla trama fin qui presentata: il ritorno di Charlie viene trattato in maniera insipida dagli sceneggiatori, ciò dovuto anche al fatto che il personaggio venga mostrato come totalmente cambiato rispetto ad un anno prima; Jennifer (la bionda collega di Will) è messa sotto indagine ed il finale di puntata, abbastanza dubbioso, lascia presupporre che non la rivedremo più. Altro ramo narrativo tagliato, quindi.
Uno dei fattori più interessanti, almeno per questo inizio di stagione, però, sono le intro di ogni singolo episodio per mezzo dei quali gli sceneggiatori sembrano proiettare lo sguardo degli spettatori oltre l’orizzonte, mirando allo spazio (“Somewhere Out There“) o al di fuori dei blocchi di Santa Monica e Los Angeles (“Panopticon”).
“Panopticon is a new mode of obtaining power of mind over mind, in a quantity hitherto without example. It’s a mill for grinding rogues honest”. [Jeremy Bentham]
Il titolo dell’episodio richiama un progetto di un carcere idealizzato da Jeremy Bentham nel quale un unico sorvegliante, posto al centro della struttura, potesse osservare tutti i soggetti al suo interno senza permettere a questi di capire se in quel dato momento fossero effettivamente osservati o meno. Ed è qui che si presenta la discrepanza con quanto ci viene presentato all’interno dell’episodio: mentre in Colony gli individui ignorano questa sorveglianza a tappeto, nell’idea del Panopticon essi ne hanno piena coscienza. Anzi, è proprio questo sapere che fa calare in loro il dubbio e la non ricerca della fuga: ignorano se in quel preciso momento sono osservati, ma sanno di poterlo essere e ciò li rende volubili e non invogliati ad una rivolta o, come detto, ad una fuga. Risiede proprio qui il potere che Bentham presenta e che in Colony latita a palesarsi: chi comanda ha necessità che l’altro sappia di essere osservato, in modo tale da poter far calare in maniera totale il proprio controllo su di esso.
Spostandoci sulla letteratura questo concetto è stato riproposto da molti autori (la Psicopolizia de 1984 di Orwell, oppure le SS de Fatherland di Robert Harris) ed il fatto che la popolazione sapesse d’essere osservata era fondamentale per la dimostrazione del vero prestigio del potere.
Si evince di questo potere nel momento in cui Will si rende effettivamente conto di essere osservato: lo sguardo perso di Katie ed il dialogo veloce e celato ad orecchie altrui dall’acqua della doccia ne sono l’esempio.
“The children, on the other hand, were systematically turned against their parents and taught to spy on them and report their deviations. The family had become in effect an extension of the Thought Police. It was a device by means of which everyone could be surrounded night and day by informers who knew him intimately.”
[1984, George Orwell]
Poco rimane dell’episodio una volta terminata la visione, fatta esclusione per la scoperta di Will per quanto concerne la sorveglianza.
Nota a margine: per quanto l’impegno degli sceneggiatori appaia chiaramente rivolto a caratterizzare al meglio Charlie, mostrandolo completamente cambiato dopo l’anno passato non con la propria famiglia ma sulla strada, appare però eccessiva sotto alcuni punti di vista. Alla mente torna la scena della colazione, durante la quale Charlie sembra aver totalmente disappreso qualsiasi lezione del Galateo precedentemente acquisita. Ma si tratta di particolari miseri che adornano una puntata che però poco ha regalato ai propri spettatori.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Sublimation 2×03 | 0.78 milioni – 0.3 rating |
Panopticon 2×04 | 0.82 milioni – 0.3 rating |
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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.