“Things aren’t always how they appear.”
Per introdurre degnamente il caso del giorno e farne capire l’urgenza, questo episodio inizia in quel di Berlino, con una sequenza veramente disturbante. Si vede, infatti, un ufficiale della polizia tedesca sterminare con il gas nervino un gruppo di migranti di lingua araba. La sua motivazione sarebbe “Germany first – Make Germany great again” l’appartenenza ad un gruppo ultra nazionalista. La missione per capire bene chi fornisca gas nervino di contrabbando e non solo, dà spazio a nuovi duetti, anche comici, tra Tom e Mr. Solomon. Quest’ultimo ha inoltre la possibilità, per approfondire il suo personaggio e guadagnarsi una storia pregressa, di esibirsi in una bella Storiona della Buonanotte. Edi Gathegi approfitta al meglio dell’opportunità concessagli e non sfigura nel confronto con Reddington, canta-fiabe ufficiale di chi segue The Blacklist e il suo mondo.
Questa è, purtroppo, forse l’unica ragione d’essere del caso di giornata, la cui conclusione è piuttosto raffazzonata e deludente. Probabilmente si è tentato di inserire la frase “l’amore non ha senso”, mettendola in parallelo alle incaute rivelazioni fatte da Scottie al suo gigolò, all’occasione psicologo. D’altronde siamo negli Stati Uniti, dove non conoscono il teorema di Ferradini “fuori dal letto, nessuna pietà” e da queste confidenze non potrà che nascere il male, non importa quanti accordi di segretezza e non divulgazione si siano firmati.
La trama orizzontale, comunque, stavolta dà qualche soddisfazione: in primis il sentir nominare la famiglia che Tom ha momentaneamente dovuto lasciare. Tanto Lizzie e Agnes stanno benissimo, coccolate e protette da Red e dagli amici della task force. C’è poi il tocco originale di usare dei fumetti, non qualche grande classico della letteratura, per comunicare in codice.
Per il resto, si continua in un’atmosfera pirandelliana, così è se vi pare, oscillando fra momenti in cui un personaggio sembra pazzo e altri in cui dimostra di avere ragione, tra presunta colpevolezza e presunta innocenza.
Più interessante di tutto è comunque il dubbio instillato nello spettatore: se, come sembra, neanche Susan sa niente di Whitehall, si deve ipotizzare una “terza parte” in causa, pronta a tramare alle spalle sue e del marito. A questo proposito, qualcuno ha fatto notare come, nell’ambito del progetto Whitehall, si parli di alcune strutture in Sud Africa e come il potente personaggio, non nominato, che voleva la testa di Mr. Reddington fosse a Johannesburg. Si potrebbe dunque trattare, in entrambi i casi, di un membro ai vertici del gruppo Cabala, magari uno dei primi sei nella lista nera.
Per fortuna, alla luce del colpo di scena finale di questa puntata, qualche chiarimento potrebbe arrivare sin dal prossimo episodio.
Sempre per continuare in clima pirandelliano, infine, Ciaùla potrebbe scoprire la luna o il treno fischiare, insomma esserci un’epifania, in grado di portare un po’ di chiarezza nell’ingarbugliata matassa.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Operation Davenport 1×04 | 4.12 milioni – 0.7 rating |
Borealis 301 1×05 | 3.98 milioni – 0.7 rating |
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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).