Comunicazione di servizio
Fear The Walking Dead è una serie nelle cui recensioni scatta da sempre l’inevitabile paragone con la sua serie madre. Questo particolare (e la serie di commenti probabilmente ripetitivi che caratterizzano il resto delle recensioni) ha spinto la redazione di RecenSerie ad un nuovo sistema di stesura. Lo sparuto team di superstiti che ancora persevera nel recensire suddetta serie svolgerà un lavoro cooperativo. I lettori avranno modo di seguire un’interazione spesso negata dalla scrittura distaccata delle restanti recensioni. I tre recensori (Fd, Fb, e Vl) interagiranno tra loro, instaurando una dialettica che, con la forma del dialogo (anzi, del trialogo), punterà a commentare questa terza stagione di Fear The Walking Dead. Ogni settimana uno dei tre recensori assumerà il ruolo di “intervistatore” stuzzicando gli altri due con tematiche e punti di interesse individuati durante la visione. Sarà un’estate molto lunga.
Fosse venuta prima quest’idea chissà se non ci fossero state più recensioni di Gotham in circolo.
Vl: Ma i Maori non sono neozelandesi? Perché il tizio fa riferimento solo alla Polinesia?
Fb: Vista la mia imperante ignoranza geografica ho optato per un rapido controllo su Wikipedia, che cita “i maori sono un popolo polinesiano, diffuso principalmente nel nord della Nuova Zelanda”, quindi credo che semplicemente il tizio conoscesse l’argomento avendo consultato maniacalmente Wikipedia prima della diffusione del virus. Ma a prescindere dalla cultura del tizio, che continuo a chiamare tizio perché al momento non ne ricordo neppure il ruolo all’interno della trama, credo che il problema vero della serie non sia riconducibile alla Polinesia, bensì credo sia riconducibile al fatto che faccia schifo.
Fd: Colgo la palla al balzo dalla risposta di Fb e d’ora in poi chiamerò il “tizio” con il più chiaro soprannome di Polifemo perchè anche io non ricordo alcun nome dei protagonisti di questa serie fatta eccezione di quello di Alicia Clark, e non so spiegarmi il motivo. Ritornando alla domanda iniziale sui Maori, la reputo alquanto offensiva nei confronti di tutti coloro che credevano che il patrigno di Alicia fosse indiano. E comunque Maori si scriva Māori.
Vl: Salta all’attenzione un particolare: il cliffhanger della scorsa stagione non dà vita ad un’orizzontalità diretta bensì crea i presupposti per nuovi schemi della stagione. Di conseguenza uno potrebbe anche non ricordare nulla. Ecco, chi è la tizia che Nick si porta dietro?
Fb: Guarda, ti confesso che alla frase “cliffhanger della scorsa stagione” non avevo il benché minimo ricordo su quanto fosse accaduto la stagione scorsa. In realtà anche ora faccio molta fatica a rimettere insieme i vari tasselli. In quanto alla tizia che si porta dietro Nick posso solo sperare venga presentata nuovamente e che qualcuno faccia un bello spiegone in stile soap opera, perché, escludendo categoricamente un rewatch, che non farei nemmeno sotto tortura, questo è l’unico modo per farmi rammentare il ruolo e l’utilità del personaggio. Ah, ma poi, chi è Nick?
Fd: Quoto Mr. Fb, francamente il “Previously on Fear The Walking Dead” mi ha lasciato interdetto perchè credevo di ricordarmi abbastanza bene la trama ed invece è stato tipo il risveglio dopo una notte brava: la seconda parte della serata, in questo caso della stagione, è molto offuscata. Se non erro la tipa che si porta dietro Nick il fratello di Alicia è una che si è bombato allegramente in un altro campo profughi, anche perchè altrimenti non mi spiego questo attaccamento morboso…
Vl: Tornando seri, l’impressione è che, abituati ai momenti riflessivi del mondo di The Walking Dead, appena c’è un po’ di adrenalina il livello automaticamente si alza. È da considerarsi positivo il clima claustrofobico e altamente ritmato di “Eye Of The Beholder”?
Fb: Sicuramente l’utilizzo di questo aspetto è da considerarsi un punto a favore della serie, i problemi sorgono quando il clima claustrofobico viene utilizzato per cercare di valorizzare una narrazione per nulla coinvolgente, dal ritmo scostante e che pare stia progredendo alla cieca senza la benché minima idea di dove voglia realmente arrivare.
Fd: Posso dire senza alcuna ombra di dubbio che questa puntata non mi ha provocato danni intestinali o alle cornee e, stranamente, mi ha lasciato anche un certo appetito e con Fear The Walking Dead a memoria non è mai capitato (ma d’altronde non mi ricordo nemmeno la seconda parte della scorsa stagione). L’adrenalina che si dipana lungo tutta la seconda metà della premiere è positiva, sicuramente, e permette di far passare questi 40 minuti in maniera tutto sommato piacevole ma è più la sorpresa della mancanza di sofferenza che fa cambiare valutazione circa l’utilizzo dell’adrenalina.
Vl: … o si parla di un’adrenalina comunque di basso livello? D’altro canto fa sorridere il salvataggio generale solo perché arriva il fratello maggiore a tirare le orecchie e tutti quegli energumeni armati a testa bassa ad abbozzare.
Fb: Su questo non vi è alcun dubbio, si tratta di un’adrenalina di bassissimo livello e sinceramente fatico a credere che qualcuno, chiunque, possa realmente trarre soddisfazione dalla visione di questo abominio seriale. Ho sinceramente confidato nel massacro. Ecco, l’aspetto che più apprezzo è forse l’empatia che lo spettatore finisce a provare nei confronti dei cattivi, non tanto perché scritti o interpretati bene, quanto piuttosto per l’odio provato verso i protagonisti. Senza alcuna esclusione.
Fd: Che Polifemo salvi la mamma o il fratello di Alicia alla fine è imbarazzante, quasi una vendetta del Karma ma il non-sense della serie non mi è nuovo. L’adrenalina con la quale si decide di mandare avanti la puntata è tutto sommato apprezzabile, insomma chi non vorrebbe veder morire male il Māori sbranato da 30 zombie? Certo è che è denotabile un certo “incattivimento” dei protagonisti rispetto alle prime due stagioni, protagonisti ormai smaliziati nell’utilizzo dell’omicidio come arma di sopravvivenza o nell’uso alternativo delle posate da pranzo e cena. Certa gente utilizza il cucchiaio per mangiare il kiwi ma qui si apre un mondo di opportunità.
Vl: Vale la pena commentare il tizio che fischiettando decide di indagare su dei suoni al di là del muro e, non contento di essere appena stato assalito da topi, infila la testa nel pertugio?
Fb: Guarda, in realtà credo che questa scena rappresenti perfettamente il rapporto creatosi tra noi recensori di Recenserie e Fear: incuriositi dalla possibilità di tirare fuori qualcosa di buono da The Walking Dead abbiamo azzardato un approccio alla serie, appunto il rumore al di là del muro, in seguito abbiamo assistito ad una prima stagione che definire deludente è un poderoso eufemismo, e qui entrano in gioco i topi, ma poi, non contenti, abbiamo pure deciso di continuare la visione del telefilm, per altri due anni, recensendolo per giunta e, beh… diciamo che noi la testa nel pertugio ce l’abbiamo infilata, vedremo se riusciremo a tirarla fuori.
Fd: Ma solo io mi lamento dell’assoluta mancanza di veridicità data dalla testa del personaggio che viene maciullata dal risucchio di zombie che all’improvviso diventano fortissimi? Trovo la scena puramente splatter e fan-service per tutti coloro che, nella serie madre, si lamentano di una mancanza di cervella e budella e quindi in quest’ottica ha un suo perché. Certo, il realismo è quella componente fondamentale che ha portato avanti la serie fino ad ora tra salvataggi clamorosi, reunion famigliari sparse per tutto il Messico ed i capelli del fratello di Alicia che sono sempre umidi/bagnati in ogni scena a discapito degli agenti atmosferici. Si capisce il sarcasmo vero? Perchè chi di realismo ferisce poi di realismo perisce.
Vl: In ogni caso, tra episodi buoni e pessimi appare evidente come questo spin-off sia un modo come un altro per espandere un universo che garantisce una buona rendita, magari creando anche delle variazioni narrative sul tema. Lo dimostra il nuovo personaggio assai ambiguo che si ritrova con un occhio bendato…
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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North 2×15 | 3.05 milioni – 1.3 rating |
Eye Of The Beholder 3×01 | 3.11 milioni – 1.2 rating |
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Approda in RecenSerie nel tardo 2013 per giustificare la visione di uno spropositato numero di (inutili) serie iniziate a seguire senza criterio. Alla fine il motivo per cui recensisce è solo una sorta di mania del controllo. Continua a chiedersi se quando avrà una famiglia continuerà a occuparsi di questa pratica. Continua a chiedersi se avrà mai una famiglia occupandosi di questa pratica.
Gli piace Doctor Who.
Dio mio , ok, non vi piace ma non trovo "prfessionale" il vostro modo di rispondere…
Giusto! Con tutti i soldi che piovono a recensione è uno scandalo.