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C’è scritto 2×02 ma si legge 2×01, visto che la seconda stagione parte ufficialmente da qui.
Proprio per tutto il discorso fatto nella precedente recensione, “AKA Start At The Beginning” si presentava come una sorta di re-pilot, come una puntata dedita a riprendere in mano il microcosmo di Jessica Jones e infondergli nuova linfa vitale da dove la storia si era interrotta. Tocca ad “AKA Freak Accident” cominciare a dispiegare la trama orizzontale e tutte le varie storyline di contorno che dovranno tenere banco fino al season finale. E, come la prima stagione, anche qui si trova una discreta dose di carne al fuoco.
Attualmente, la parte meno interessante è la porzione di trama legata a Jeryn Hogarth per due principali motivi: il poco sviluppo della stessa e la (apparentemente voluta) poca attinenza con il resto della trama orizzontale. Forse è troppo presto per sollevare commenti e giudizi ma, da quanto visto in queste due puntate, la sua storyline è collegata a Jessica solo in maniera trasversale e non perché direttamente parte della trama orizzontale. Ora come ora la Hogarth rappresenta uno strascico della precedente stagione che sta affrontando un cammino tutto suo (con un fin troppo generoso minutaggio) in merito alla probabile scoperta di un cancro avanzato. Tutt’altro discorso invece per il trimurti Jessica-Trish-Malcom.
I tre character collaborano effettivamente allo stesso caso ma su diversi fronti e sono tutti impegnati nella risoluzione del mistero riguardo la IGH. Però, ciò che rende particolare la loro collaborazione, è che, pur condividendo lo stesso macro-binario, il trio ragiona come se fosse costituito da cellule indipendenti, dando modo di raccogliere informazioni e far contemporaneamente fronte alle proprie storyline personali. E, proprio con questo utilizzo dei personaggi, vengono rivalutati characters che nella scorsa stagione sono stati ai margini oppure non hanno avuto la giusta dose di protagonismo per rivaleggiare con la caratterizzazione del protagonista. Si sta parlando di Trish e Malcom che, guarda caso, in questo episodio fanno pure comunella.
Nonostante l’episodio abbia un particolare occhio di riguardo per la Jones (come giusto che sia comunque), i due character cominciano ad acquistare una forma ed un’identità tutta loro. Malcom per esempio, che ha passato il resto della stagione scorsa ai margini per via del suo ruolo da tossico, adesso comincia ad avere una testa propria con cui pensare, dimostrando atteggiamenti fin troppo somiglianti al suo datore di lavoro. Il suo coinvolgimento attivo nella trama (in veste di segretario) lo spinge a reagire e fargli acquisire una personalità che sarà interessante analizzare, in quanto intrigante incognita nell’economia della serie.
Trish, così come Jessica ma con diversa modalità, possiede invece un’occupazione e una posizione sociale più consolidata che viene ovviamente messa a rischio racimolando informazioni riguardo la IGH. L’obiettivo è chiaramente quello di mostrare cosa può succedere quando si decide di sacrificare delle sicurezze ottenute con molta fatica (e non poche sofferenze) in nome di un bene superiore; bene superiore che per ora lascia con più cocci da raccogliere piuttosto che vere e proprie soddisfazioni. La sua condotta, decisamente più hardcore della precedente stagione, si mette questa volta in netta contrapposizione con quella di Jessica Jones. Dove la Hellcat fumettisca riesce a guardare in faccia i demoni del suo passato e a passarci sopra con un caterpillar senza battere ciglio, Jessica si comporta in maniera contraria dimostrandosi come detto da Chang nello scorso episodio: “[..] the weakest human being I’ve ever met“.
La stagione è iniziata da due episodi e si è già visto l’omicidio di due personaggi. Se per Whizzer colpiva tanto la modalità di morte sopraggiunta dopo l’ennesimo rifiuto della Jones, questa volta ciò che colpisce è la persona uccisa: l’illustre Frank Simpson, colonna portante della scorsa stagione. Come ha sempre detto Stan Lee: “l’aldilà, nell’Universo Marvel, ha le porte girevoli“, però se la stagione voleva comunicare ai propri spettatori che questi nuovi tredici episodi vogliono essere senza filtri in tutto e per tutto, beh, non poteva esserci messaggio più chiaro di questo.
Proprio per tutto il discorso fatto nella precedente recensione, “AKA Start At The Beginning” si presentava come una sorta di re-pilot, come una puntata dedita a riprendere in mano il microcosmo di Jessica Jones e infondergli nuova linfa vitale da dove la storia si era interrotta. Tocca ad “AKA Freak Accident” cominciare a dispiegare la trama orizzontale e tutte le varie storyline di contorno che dovranno tenere banco fino al season finale. E, come la prima stagione, anche qui si trova una discreta dose di carne al fuoco.
Attualmente, la parte meno interessante è la porzione di trama legata a Jeryn Hogarth per due principali motivi: il poco sviluppo della stessa e la (apparentemente voluta) poca attinenza con il resto della trama orizzontale. Forse è troppo presto per sollevare commenti e giudizi ma, da quanto visto in queste due puntate, la sua storyline è collegata a Jessica solo in maniera trasversale e non perché direttamente parte della trama orizzontale. Ora come ora la Hogarth rappresenta uno strascico della precedente stagione che sta affrontando un cammino tutto suo (con un fin troppo generoso minutaggio) in merito alla probabile scoperta di un cancro avanzato. Tutt’altro discorso invece per il trimurti Jessica-Trish-Malcom.
I tre character collaborano effettivamente allo stesso caso ma su diversi fronti e sono tutti impegnati nella risoluzione del mistero riguardo la IGH. Però, ciò che rende particolare la loro collaborazione, è che, pur condividendo lo stesso macro-binario, il trio ragiona come se fosse costituito da cellule indipendenti, dando modo di raccogliere informazioni e far contemporaneamente fronte alle proprie storyline personali. E, proprio con questo utilizzo dei personaggi, vengono rivalutati characters che nella scorsa stagione sono stati ai margini oppure non hanno avuto la giusta dose di protagonismo per rivaleggiare con la caratterizzazione del protagonista. Si sta parlando di Trish e Malcom che, guarda caso, in questo episodio fanno pure comunella.
Nonostante l’episodio abbia un particolare occhio di riguardo per la Jones (come giusto che sia comunque), i due character cominciano ad acquistare una forma ed un’identità tutta loro. Malcom per esempio, che ha passato il resto della stagione scorsa ai margini per via del suo ruolo da tossico, adesso comincia ad avere una testa propria con cui pensare, dimostrando atteggiamenti fin troppo somiglianti al suo datore di lavoro. Il suo coinvolgimento attivo nella trama (in veste di segretario) lo spinge a reagire e fargli acquisire una personalità che sarà interessante analizzare, in quanto intrigante incognita nell’economia della serie.
Trish, così come Jessica ma con diversa modalità, possiede invece un’occupazione e una posizione sociale più consolidata che viene ovviamente messa a rischio racimolando informazioni riguardo la IGH. L’obiettivo è chiaramente quello di mostrare cosa può succedere quando si decide di sacrificare delle sicurezze ottenute con molta fatica (e non poche sofferenze) in nome di un bene superiore; bene superiore che per ora lascia con più cocci da raccogliere piuttosto che vere e proprie soddisfazioni. La sua condotta, decisamente più hardcore della precedente stagione, si mette questa volta in netta contrapposizione con quella di Jessica Jones. Dove la Hellcat fumettisca riesce a guardare in faccia i demoni del suo passato e a passarci sopra con un caterpillar senza battere ciglio, Jessica si comporta in maniera contraria dimostrandosi come detto da Chang nello scorso episodio: “[..] the weakest human being I’ve ever met“.
La stagione è iniziata da due episodi e si è già visto l’omicidio di due personaggi. Se per Whizzer colpiva tanto la modalità di morte sopraggiunta dopo l’ennesimo rifiuto della Jones, questa volta ciò che colpisce è la persona uccisa: l’illustre Frank Simpson, colonna portante della scorsa stagione. Come ha sempre detto Stan Lee: “l’aldilà, nell’Universo Marvel, ha le porte girevoli“, però se la stagione voleva comunicare ai propri spettatori che questi nuovi tredici episodi vogliono essere senza filtri in tutto e per tutto, beh, non poteva esserci messaggio più chiaro di questo.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Uno dei poster che pubblicizzava la seconda stagione di Marvel’s Jessica Jones recitava la tagline “No filter“. Sembrava uno sprezzante gesto di sfida ma, a quanto pare, la seconda stagione sta dimostrando di essere davvero senza filtri e limiti.
AKA Start At The Beginning 2×01 | ND milioni – ND rating |
AKA Freak Accident 2×02 | ND milioni – ND rating |
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Fin qui mi piace, vediamo dove vanno.
Attendiamo l’amministratore del condominio nel letto di JJ in 3, 2, 1…
Ah, la mia più grande preoccupazione al momento è che la mangusta sia in salute.