La genetica non è un’opinione. Nemmeno quella modificata, a quanto pare.
Dopo le sconvolgenti rivelazioni e il flashback narrativo dello scorso episodio, che ci ha fatto metabolizzare la scoperta del villain della stagione, ora è il momento per noi e per Jessica di trovarci faccia a faccia con il mostro e di imparare a conoscerlo. L’ottavo episodio rappresenta, infatti, il primo contatto umano on screen tra Jessica e la madre: finito il tempo della scoperta e del racconto, è giunto il momento di domandarsi come agire. La prima reazione della nostra detective è quella di chiamare la polizia e quindi far arrestare la madre appena ritrovata, alla luce del fatto che è incontrollabile e pericolosa per chi le sta intorno. Ma, dopo un primo imbarazzante dialogo tra le due sui momenti che furono prima dell’incidente, Jessica decide di aiutare la madre a fuggire, portandola con sé.
La riflessione sulla scelta narrativa non può prescindere da due fattori:
- Attualmente non c’è più un villain
- Non c’è mai stato un villain
Scoprire che il mostro che ha alimentato l’indagine di questi otto episodi non esiste, o meglio, non voleva in realtà fare del male a Jessica – e considerato il fatto che neanche l’IGH esiste più come motore propulsore della parte cattiva della storia – crea un enorme punto di domanda sullo sviluppo della stagione. Inserire un nuovo villain a cinque puntate dalla fine sembra la mossa di chi sta improvvisando una stagione e non di chi l’ha scritta con un disegno narrativo ben in mente.
Aldilà delle considerazioni sulla scelta di unire le due donne, la puntata fa storcere un po’ il naso anche riguardo al primo rapporto che si instaura tra le due; rapporto che non sembra essere molto d’impatto e non sembra trovare giustificazione nei loro animi, non suscitando nel telespettatore alcun tipo di empatia o emozione. La conseguenza è che non viene naturale fare il tifo per i due personaggi: non speriamo fino all’ultimo che riescano a fuggire dalla polizia o che rimangano illese dalla colluttazione finale ma ci limitiamo ad assistere passivamente al corso degli eventi, dubbiosi e curiosi sul prosieguo della storia. La colpa della poca riuscita della storyline è forse la poca caratterizzazione della madre (che, al momento, né si ama, né si odia) o forse il timido approccio che hanno avuto le due nell’episodio.
Se le perplessità sul personaggio di Alisa non ci danno modo di tifare per una family reunion, sacrificheremmo vitelli agli dei per Malcom, che ormai fa parte a tutti gli effetti non solo della Alias Investigation, ma della serie in generale diventandone una colonna portante. Dopo che la simpaticissima (…) Trish prende l’astuta decisione di far inalare sostanze assuefacenti a un ex tossicodipendente, la reazione del telespettatore è quella di pericolo per uno dei personaggi principali, quasi come fosse in pericolo Jessica. La riflessione non è per nulla scontata, significa che Malcom sta diventando ormai personaggio non più dipendente dalla protagonista ma un suo subalterno capace di reggere da solo una puntata senza l’affiancamento dell’ investigatrice, a differenza di tutti gli altri personaggi che per funzionare hanno bisogno non solo di un collegamento con Jessica, ma di un rapporto diretto con la stessa. Bravo Malcom, te la sei proprio meritata questa promozione.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Dopo i precedenti episodi ad alto tasso di adrenalina, quest’ottavo episodio si presenta decisamente più timido e meno avvincente, nonostante sulla carta i personaggi di Jessica e Alisa dovrebbero fare scintille.
AKA I Want Your Cry Cry 2×07 | ND milioni – ND rating |
AKA Ain’t We Got Fun 2×08 | ND milioni – ND rating |
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Lunatica, brutta, cinefila e mancina. Tutte le serie tv sono uguali, ma alcune sono più uguali delle altre.