Eppure Netflix, forse anche soddisfatta dei dati d’ascolto (cosa che non sapremo mai), ha rinnovato la fiducia al creatore Cheo Hodari Coker che ritorna nuovamente in veste di showrunner ed in questo caso anche di sceneggiatore.
Claire: “You are not invincible. Somebody will figure out how to hurt you.”
Luke: “They already have.“
Chi va cercando un senso dietro il nome di questo episodio non troverà alcun collegamento diretto con quanto messo in scena, infatti come per la 1° stagione tutti i titoli non erano altro che nomi di canzoni del gruppo Gang Starr, così questa 2° utilizza quelli del duo hip-hop Pete Rock & CL Smooth. Dietro il nome “Soul Brother #1” però, c’è molto di più rispetto ad una mera citazione, c’è infatti una season premiere che deve ricostruire quasi da zero una storyline che si era di fatto conclusa con l’arresto di Luke ed una Harlem lasciata incustodita.
Coker, conscio della situazione e agendo lentamente come fatto nella scorsa stagione, riporta in vita un quartiere ed i suoi abitanti di spicco (tra tutti Mariah, Shades, Misty, Bobby e Claire) provando a riprendere le fila di una storia che potenzialmente poteva considerarsi conclusa. “Soul Brother #1” rappresenterà quindi un grosso disappunto per tutti coloro che si aspettavano un inizio col botto, sarà invece più congeniale, ma comunque non eccelsa, a chi si è invece approcciato con un certo distacco e senza aspettative perché, da quanto visto sinora, si prospetta un discreto warm-up prima dell’inizio ufficiale delle danze.
Lo stile della puntata e per conseguenza indiretta il taglio dato alla stagione sono pressoché gli stessi visti nei precedenti 13 episodi: Harlem rimane il centro della narrazione, Luke continua ad essere il vigilante apprezzato dalla gente e temuto dalle gang di criminali, sullo sfondo c’è un eterno conflitto tra Mariah e Cage, mentre lentamente emerge un villain stagionale (prima Cottonmouth e poi Diamondback nella prima stagione, qui Bushmaster) che deve dar filo da torcere al protagonista mentre assurge alla conquista di Harlem. Le differenze che si possono incontrare sinora sono solo relative all’utilizzo di Misty Knight, uscita senza un braccio da The Defenders e ora reintegrata nel ruolo di detective, alla fama di Luke, che ora è seguito in tempo reale addirittura tramite l’app Harlem Heroes, e alla straniante relazione sentimentale-lavorativa tra Mariah e Shades. Tutto il resto è rimasto pressoché uguale, con tutto ciò che può comportare questa scelta.
Una postilla finale va doverosamente dedicata al faccia a faccia tra Luke e suo padre, il reverendo James Lucas, interpretato dal defunto Reginald Eurias Cathey che qui recita in uno dei suoi ultimi lavori. E fa un certo effetto assistere alla scena sapendo cosa poi è successo.
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You Know My Steez 1×13 | ND milioni – ND rating |
Soul Brother #1 2×01 | ND milioni – ND rating |
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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.