0
(0)
Se la prima stagione di GLOW ha come tema il ritrovare il proprio ruolo, nonostante la “ghettizzazione” che la società opera nei confronti di queste donne, il rimettersi in carreggiata, il tornare ad essere indipendenti, la seconda invece ha come tema l’amicizia, il riunirsi per uno scopo comune, far sopravvivere il programma, il sorreggersi quando tutto va storto. In questo sesto episodio infatti le ragazze formano un corpo unico che si prepara per sconfiggere un nemico comune: il wrestling maschile. GLOW si dimostra una nuova onda di femminismo che non si prende troppo sul serio, che fa autocritica ridendo di sé e di ciò che le sta intorno.
“Work The Leg” racconta le conseguenze di ciò che è avvenuto nell’episodio precedente: lo spostamento dello show alle due del mattino, le domande di Sam sul motivo per cui GLOW è stato messo in un’altra fascia oraria (al suo posto c’è il wrestling maschile), la richiesta di Bash.
Arrabbiato e deluso Bash attacca affondando la lama nelle carni delle sue lottatrici, le umilia dicendo loro che sono state spostate perché peggiori, perché non sono abbastanza; le wrestler in tutta risposta ricordano che si tratta anche di fisica, il corpo dei lottatori è diverso, più grosso e più forte (Bash continua dicendo “we push it all the way to the limit, okay?”). “Work The Leg” mette in scena una classica diatriba: da una parte le donne messe in croce per ciò che sono, per ciò che fanno, attaccate perché è loro la colpa; dall’altra l’uomo che con fare paternalistico si sente in diritto e dovere di criticarle, distruggendole, minando la loro autostima e il loro operato.
Aleggia il nome di Tom Grant nei discorsi di Bash e Sam ma per i motivi diversi, loro credono che l’uomo abbia cambiato il palinsesto per motivi di ascolti non sanno qual è la verità. Basta solo metterci più violenza, inserire mosse più pericolose e tutto tornerà come prima. L’unica che sa la realtà, oltre a Ruth, è Debbie che chiede ai due uomini se hanno parlato con Grant: la risposta è l’ennesima tirata machista in cui Bash e Sam la liquidano con poche parole.
“Work The Leg” prosegue su due fronti: da un lato la costruzione da parte delle ragazze di due match importantissimi – quello di Zoya e di Liberty, la folle russa e la madre disperata (per la scomparsa della figlia per mano di The Destroya), e quello intitolato “Chi perde lascia la città” tra Chola Junkchain e Black Junkchain – per risollevare le sorti di GLOW e dall’altro lato c’è invece la proiezione di “Gina la Vagina”, uno dei film di Sam, ad un Festival.
Le wrestler lavorano per rendere sempre più adrenalinico lo spettacolo. Carmen insegna a Ruth e a Debbie nuove mosse; è interessante vedere come nasca un match, come esso sia un susseguirsi di movimenti, di colpi ben dati e ben incassati, come l’intero incontro sia una sorta di danza violenta ben orchestrata. I corpi dell’una e dell’altra parlano, comunicano con gli occhi, sono pronti ad accogliere le mossa e a rispondere, si flettono, si piegano ma non si spezzano, se tutto viene fatto secondo le “regole”.
Liberty Belle si dimostra ancora un’attrice capricciosa, si lamenta anche questa volta, non solo e non tanto per il rancore nei confronti di Ruth, ma perché è distrutta per ciò che le è successo (il tradimento, la fine del matrimonio, il ritrovarsi da sola con un bambino da crescere), ma, quando è di fronte agli altri, mette tutto da parte dimostrandosi la biondissima Debbie. In questo episodio appare chiaro che qualcosa non va, che non sa come rimettere insieme i pezzi. Ora ce l’ha con Ruth per un motivo in più, perché non ha salvato lo show andando a letto con il potente di turno, e se la prende con la collega/amica/nemica, facile capro espiatorio, dando a lei la colpa di tutto.
Debbie non è stabile e lo capiamo ancor meglio quando fuori dalla palestra incontra il suo ex con il bambino in braccio, e al fianco la sua nuova fiamma. Nega il proprio dolore, anzi fa buon viso a cattivo gioco, dimostrandosi gentile, quasi ossequiosa ma poi la verità/verità torna a galla e lo spettatore vede il suo volto trasfigurato. Affogherà successivamente nell’alcool e nella cocaina il proprio dispiacere. E’ così pronta per affrontare il match con Ruth.
Nel secondo filone, seduti al cinema per vedere “Gina la Vagina”, assistiamo al dialogo tra Sam e Ruth. Parlano sinceramente dopo molto tempo: Ruth racconta la verità al regista, gli dice che è a causa sua se GLOW è stato cancellato e Sam che si definisce vecchio e insicuro non critica la donna ma si mette dalla parte della sua wrestler, contento di non essere lui il colpevole di questo fallimento.
Sam è profondamente cambiato in questa stagione, sembra più umano e più vicino alle ragazze, l’uomo si mette nei panni di Ruth, di Debbie, dà una possibilità alla figlia, mandandola in sala di regia, dicendo addirittura che anche lei può avere delle idee, è un alieno rispetto a quel Sam brusco, grezzo emotivamente, incapace di gesti affettuosi e delicati.
“Work The Leg” procede in maniera tranquilla per arrivare ad un finale in cui i nervi dello spettatore saltano: l’incontro del secolo, quello tra Zoya e Liberty dà grandi soddisfazioni. Da una parte c’è la Madre Russia, dall’altra la Grande libera America. Da una parte un’indipendente donna, forte e sicura, dall’altra una dolce e combattiva madre a stelle e strisce. Se Zoya è una rapitrice di bambini che si mette in mezzo tra una mamma e la propria bambina (“the one thing that gives her life meaning, her child”), Liberty è fuori fase per la droga sniffata e per gli alcolici ingeriti, non riesce a gestire la rabbia che ha dentro per tutto ciò che le sta capitando ed esplode. Si capovolge quindi la situazione che narrativamente si crea sul ring di GLOW, la “brutta, sporca e cattiva” Zoya diventa la vittima, la principessa d’America Liberty diventa un mostro livido e indiavolato.
Ancora una volta Ruth parla a Debbie, la guarda negli occhi e le chiede “You ok?” ma ormai Debbie non si può fermare, Zoya è il nemico, è in corpore tutto ciò che lei vuole cancellare. GLOW con un cliffhanger da manuale chiude bruscamente la narrazione e lo spettatore non può fare altro che chiedersi: “cosa è successo a Ruth?”.
“Work The Leg” racconta le conseguenze di ciò che è avvenuto nell’episodio precedente: lo spostamento dello show alle due del mattino, le domande di Sam sul motivo per cui GLOW è stato messo in un’altra fascia oraria (al suo posto c’è il wrestling maschile), la richiesta di Bash.
Arrabbiato e deluso Bash attacca affondando la lama nelle carni delle sue lottatrici, le umilia dicendo loro che sono state spostate perché peggiori, perché non sono abbastanza; le wrestler in tutta risposta ricordano che si tratta anche di fisica, il corpo dei lottatori è diverso, più grosso e più forte (Bash continua dicendo “we push it all the way to the limit, okay?”). “Work The Leg” mette in scena una classica diatriba: da una parte le donne messe in croce per ciò che sono, per ciò che fanno, attaccate perché è loro la colpa; dall’altra l’uomo che con fare paternalistico si sente in diritto e dovere di criticarle, distruggendole, minando la loro autostima e il loro operato.
Aleggia il nome di Tom Grant nei discorsi di Bash e Sam ma per i motivi diversi, loro credono che l’uomo abbia cambiato il palinsesto per motivi di ascolti non sanno qual è la verità. Basta solo metterci più violenza, inserire mosse più pericolose e tutto tornerà come prima. L’unica che sa la realtà, oltre a Ruth, è Debbie che chiede ai due uomini se hanno parlato con Grant: la risposta è l’ennesima tirata machista in cui Bash e Sam la liquidano con poche parole.
“Work The Leg” prosegue su due fronti: da un lato la costruzione da parte delle ragazze di due match importantissimi – quello di Zoya e di Liberty, la folle russa e la madre disperata (per la scomparsa della figlia per mano di The Destroya), e quello intitolato “Chi perde lascia la città” tra Chola Junkchain e Black Junkchain – per risollevare le sorti di GLOW e dall’altro lato c’è invece la proiezione di “Gina la Vagina”, uno dei film di Sam, ad un Festival.
Le wrestler lavorano per rendere sempre più adrenalinico lo spettacolo. Carmen insegna a Ruth e a Debbie nuove mosse; è interessante vedere come nasca un match, come esso sia un susseguirsi di movimenti, di colpi ben dati e ben incassati, come l’intero incontro sia una sorta di danza violenta ben orchestrata. I corpi dell’una e dell’altra parlano, comunicano con gli occhi, sono pronti ad accogliere le mossa e a rispondere, si flettono, si piegano ma non si spezzano, se tutto viene fatto secondo le “regole”.
Liberty Belle si dimostra ancora un’attrice capricciosa, si lamenta anche questa volta, non solo e non tanto per il rancore nei confronti di Ruth, ma perché è distrutta per ciò che le è successo (il tradimento, la fine del matrimonio, il ritrovarsi da sola con un bambino da crescere), ma, quando è di fronte agli altri, mette tutto da parte dimostrandosi la biondissima Debbie. In questo episodio appare chiaro che qualcosa non va, che non sa come rimettere insieme i pezzi. Ora ce l’ha con Ruth per un motivo in più, perché non ha salvato lo show andando a letto con il potente di turno, e se la prende con la collega/amica/nemica, facile capro espiatorio, dando a lei la colpa di tutto.
Debbie non è stabile e lo capiamo ancor meglio quando fuori dalla palestra incontra il suo ex con il bambino in braccio, e al fianco la sua nuova fiamma. Nega il proprio dolore, anzi fa buon viso a cattivo gioco, dimostrandosi gentile, quasi ossequiosa ma poi la verità/verità torna a galla e lo spettatore vede il suo volto trasfigurato. Affogherà successivamente nell’alcool e nella cocaina il proprio dispiacere. E’ così pronta per affrontare il match con Ruth.
Nel secondo filone, seduti al cinema per vedere “Gina la Vagina”, assistiamo al dialogo tra Sam e Ruth. Parlano sinceramente dopo molto tempo: Ruth racconta la verità al regista, gli dice che è a causa sua se GLOW è stato cancellato e Sam che si definisce vecchio e insicuro non critica la donna ma si mette dalla parte della sua wrestler, contento di non essere lui il colpevole di questo fallimento.
Sam è profondamente cambiato in questa stagione, sembra più umano e più vicino alle ragazze, l’uomo si mette nei panni di Ruth, di Debbie, dà una possibilità alla figlia, mandandola in sala di regia, dicendo addirittura che anche lei può avere delle idee, è un alieno rispetto a quel Sam brusco, grezzo emotivamente, incapace di gesti affettuosi e delicati.
“Work The Leg” procede in maniera tranquilla per arrivare ad un finale in cui i nervi dello spettatore saltano: l’incontro del secolo, quello tra Zoya e Liberty dà grandi soddisfazioni. Da una parte c’è la Madre Russia, dall’altra la Grande libera America. Da una parte un’indipendente donna, forte e sicura, dall’altra una dolce e combattiva madre a stelle e strisce. Se Zoya è una rapitrice di bambini che si mette in mezzo tra una mamma e la propria bambina (“the one thing that gives her life meaning, her child”), Liberty è fuori fase per la droga sniffata e per gli alcolici ingeriti, non riesce a gestire la rabbia che ha dentro per tutto ciò che le sta capitando ed esplode. Si capovolge quindi la situazione che narrativamente si crea sul ring di GLOW, la “brutta, sporca e cattiva” Zoya diventa la vittima, la principessa d’America Liberty diventa un mostro livido e indiavolato.
Ancora una volta Ruth parla a Debbie, la guarda negli occhi e le chiede “You ok?” ma ormai Debbie non si può fermare, Zoya è il nemico, è in corpore tutto ciò che lei vuole cancellare. GLOW con un cliffhanger da manuale chiude bruscamente la narrazione e lo spettatore non può fare altro che chiedersi: “cosa è successo a Ruth?”.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
|
|
“Work The Leg” fa ancora un buonissimo lavoro ma dà qualcosa in meno rispetto ai suoi standard sopratutto perché la bomba è nel finale.
Perverts Are People 2×05 | ND milioni – ND rating |
Work The Leg 2×06 | ND milioni – ND rating |
Quanto ti è piaciuta la puntata?
0
Nessun voto per ora
Tags:
Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.