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È scientificamente provato che il metodo più rozzo (ma valido e funzionale) per ottenere una risata da parte di qualcuno, senza applicarsi troppo, sia quello di iniziare a fare versi e pernacchie completamente casuali e senza senso. Ebbene, quando una serie tv si ritrova a dover far uso di questo tipo di espediente, portando lo spettatore a ridere per la prima volta in circa quindici minuti di visione, ci si ritrova di fronte quasi sicuramente ad un prodotto che avrà vita molto breve all’interno del palinsesto televisivo.
Il plot di Happy Together appare quanto mai banale e scarno di possibili evoluzioni che possano rendere la serie più interessante di quanto sia già apparsa.
Jake ricopre il ruolo di contabile per il proprio cliente Cooper James, una pop star emergente, e vive con sua moglie Claire (Amber Stevens West già apparsa nello sfortunato Ghosted nella passata stagione). Una sera Cooper piomba all’improvviso in casa (e nella vita) di Jake e Claire che decidono di accoglierlo in quanto si rendono conto che il ragazzo con loro riesce ad essere felice e loro stessi sembrano trarre beneficio dalla sua vicinanza. Non siete convinti da questa eccitante storia? Avete pienamente ragione, ma RecenSerie è qui per portare l’umanità a conoscenza dello scempio seriale a cui sottopongono il proprio pubblico in America. Ed eccoci quindi qui incastrati nel volervi presentare questo pilot.
Del cast c’è ben poco da dire: di Amber Stevens West si è già precedentemente scritto; Damons Wayans Jr interpreta Jake ed è già comparso in New Girl (in cui interpretò Coach nel pilot per poi scomparire già dall’episodio successivo); di Felix Mallard (Cooper) non si hanno veri e propri prodotti di cui fare menzione quindi, per bontà di cuore, è giusto far finta di nulla ed andare oltre. Inutile dire che l’unico elemento per cui risulta essere stato scelto Felix Mallard sia la bellezza fisica e non la capacità recitativa: il sorriso ebete che si ritrova stampato sul viso per circa il 90% del minutaggio è talmente pedante da risultare in determinate scene quasi fastidioso. Ma sono regia e produzione a regalare alcune sorprese, sicuramente più della prima puntata in sé dello show. La regia è affidata a Phill Lewis, il cui nome potrebbe dire poco a molti, risulta quindi utile far menzione dei character portati in scena da Lewis per risvegliare qualche ricordo: Moseby (The Suite Life Of Zack & Cody) e Hooch (Scrubs). Sì, proprio a “Hooch è pazzo” è stata affidata la regia del pilot.
Ma non è l’unica sorpresa di Happy Together: tra i produttori esecutivi compare un certo Harry Styles che forse per i più attempati potrebbe non significare nulla, ma che per i più giovani (nello specifico, le più giovani) vuol dire One Direction. Ed insomma, non volendo risultare tediosi con un’ulteriore osservazione, c’è da appuntare che forse sarebbe stato meglio che continuasse ad interessarsi del mondo della musica senza dover venire ad infestare anche il palinsesto televisivo americano e di tutto il mondo. Determinati canali già riuscivano benissimo a flagellarsi da sé.
Per concludere, Happy Together non è una serie che riesce a far ridere nemmeno per sbaglio e si poggia su di un plot a dir poco senza senso e senza sbocchi. Se vi volete male, sapete cosa guardare.
Il plot di Happy Together appare quanto mai banale e scarno di possibili evoluzioni che possano rendere la serie più interessante di quanto sia già apparsa.
Jake ricopre il ruolo di contabile per il proprio cliente Cooper James, una pop star emergente, e vive con sua moglie Claire (Amber Stevens West già apparsa nello sfortunato Ghosted nella passata stagione). Una sera Cooper piomba all’improvviso in casa (e nella vita) di Jake e Claire che decidono di accoglierlo in quanto si rendono conto che il ragazzo con loro riesce ad essere felice e loro stessi sembrano trarre beneficio dalla sua vicinanza. Non siete convinti da questa eccitante storia? Avete pienamente ragione, ma RecenSerie è qui per portare l’umanità a conoscenza dello scempio seriale a cui sottopongono il proprio pubblico in America. Ed eccoci quindi qui incastrati nel volervi presentare questo pilot.
Del cast c’è ben poco da dire: di Amber Stevens West si è già precedentemente scritto; Damons Wayans Jr interpreta Jake ed è già comparso in New Girl (in cui interpretò Coach nel pilot per poi scomparire già dall’episodio successivo); di Felix Mallard (Cooper) non si hanno veri e propri prodotti di cui fare menzione quindi, per bontà di cuore, è giusto far finta di nulla ed andare oltre. Inutile dire che l’unico elemento per cui risulta essere stato scelto Felix Mallard sia la bellezza fisica e non la capacità recitativa: il sorriso ebete che si ritrova stampato sul viso per circa il 90% del minutaggio è talmente pedante da risultare in determinate scene quasi fastidioso. Ma sono regia e produzione a regalare alcune sorprese, sicuramente più della prima puntata in sé dello show. La regia è affidata a Phill Lewis, il cui nome potrebbe dire poco a molti, risulta quindi utile far menzione dei character portati in scena da Lewis per risvegliare qualche ricordo: Moseby (The Suite Life Of Zack & Cody) e Hooch (Scrubs). Sì, proprio a “Hooch è pazzo” è stata affidata la regia del pilot.
Ma non è l’unica sorpresa di Happy Together: tra i produttori esecutivi compare un certo Harry Styles che forse per i più attempati potrebbe non significare nulla, ma che per i più giovani (nello specifico, le più giovani) vuol dire One Direction. Ed insomma, non volendo risultare tediosi con un’ulteriore osservazione, c’è da appuntare che forse sarebbe stato meglio che continuasse ad interessarsi del mondo della musica senza dover venire ad infestare anche il palinsesto televisivo americano e di tutto il mondo. Determinati canali già riuscivano benissimo a flagellarsi da sé.
Per concludere, Happy Together non è una serie che riesce a far ridere nemmeno per sbaglio e si poggia su di un plot a dir poco senza senso e senza sbocchi. Se vi volete male, sapete cosa guardare.
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Riuscire a dare un giudizio breve ed articolato di Happy Together risulta essere uno dei compiti più difficili da recensore: la storia non esiste; i personaggi sembrano fatti di pongo; i dialoghi sono talmente falsi ed edulcorati da far apparire le persone dei cartonati tanto risultano finti; la comicità è latitante e, anzi, in più scene è l’imbarazzo a fare da padrone della scena. Tuttavia, nonostante non esista un valido motivo per la visione di questa serie, il giudizio finale non è un Kill, ma un Burn. Come mai? Molto semplice: l’uccisione sarebbe stata una scelta quanto mai troppo semplice ed immediata, mentre Happy Together merita di patire le pene dell’inferno e provare un immenso dolore, bruciando lentamente. Un dolore lento e continuo che lo spettatore non ha potuto non provare durante la visione dell’intero episodio. State lontani da questa serie.
Pilot 1×01 | 5.95 milioni – 1.0 rating |
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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.