Counterpart 2×03 – Something BorrowedTEMPO DI LETTURA 3 min

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Dopo un primo episodio in questo mondo (Alpha) ed un secondo nell’altro (Prime), Counterpart interrompe la suddivisione speculare degli episodi e ritorna ad un approccio più omogeneo alternando momenti nella realtà Alpha ed altri in quella Prime. Ora, al di la del fatto che il tutto riporta un po’ alla mente Fringe quando si parlava della realtà Rossa, forse a posteriori è quasi preferibile il focus solo su una specifica realtà in quanto, almeno in questo terzo episodio, non si va moltissimo avanti e c’è più la sensazione di attendere un’evoluzione piuttosto che un’evoluzione vera e propria.
Si può cogliere qualcosa di buono in entrambi i mondi ma, altrettanto, si denota una certa lentezza, quasi si volesse rallentare il ritmo per far respirare la narrazione (che non ha bisogno di essere rallentata ulteriormente), il tutto a discapito di un po’ di qualità. Chiariamo subito: “Something Borrowed” è una buona puntata ma durante i 57 minuti di visione si controlla l’orologio almeno un paio di volte. E questo non è bene.

REALTÁ ALPHA


Howard Prime: Look, you don’t like me. I get that. I don’t like you. But we have a common problem by the name of Claude Lambert, so why don’t we start figuring out what the fuck we’re gonna do about that.

In generale si può dire che nella realtà Alpha la situazione sia abbastanza in fase di chiarimento in quanto la confusione regna sovrana. I “frontalieri Prime”, ormai rimasti completamente isolati, provano a capire cosa fare; gli Alpha invece tentano di far luce sulla cospirazione in atto e, nello specifico, Quayle cerca di farlo come al solito senza successo.
Counterpart, specialmente in questo episodio, si diletta nel giocare con i doppioni dei vari personaggi, fattore che alimenta un certo tipo di dinamiche sia interne che esterne alla serie. La scena iniziale, in cui i due Lambert che parlano e si guardano mentre fanno sesso, è emblematica nel suo piccolo per dimostrare la moltitudine di aspetti con cui si può giocare grazie all’utilizzo dei doppioni; allo stesso tempo gli stessi attori possono esprimersi al meglio dilettandosi in interpretazioni completamente diverse (che non è il caso di Guy Burner nel ruolo di Lambert, quanto piuttosto quello di J.K. Simmons o di Olivia Williams).
Stupisce piacevolmente invece il primo incontro tra Emily e Naya Temple, entrambe all’oscuro di molte cose (praticamente ora la conoscenza dello spettatore coincide con quella di tutti i protagonisti della serie) e pronte ad instaurare un rapporto che molto verosimilmente porterà allo smascheramento di Howard Prime nei prossimi episodi. E d’altronde è un passo obbligatorio verso l’evoluzione della trama.

REALTÁ PRIME


Richard Langston: Eight years ago, Emily came over with word of sins committed on her side. Said she’d heard of experimentation in the early 1990s Biological, intention unclear, but a byproduct of which was the release of a viral strain that spread through customs to our world.

Qui a farla da padrone ci sono solo Howard Alpha da una parte e Emily Prime dall’altra, ma si prendono la “notorietà” per motivi diversi. A livello di trama orizzontale la rivelazione fatta da Langston è una bomba a ciel sereno perché finalmente permette di portare avanti una teoria abbastanza campata in aria, una teoria che però affonda le radici nella mitologia piuttosto nebulosa di Counterpart e che merita decisamente di essere sviscerata; a livello d’impatto visivo la prigionia di Howard insieme a tutti gli altri doppioni di Prime ha il suo fascino nascosto ma, bisogna chiarire fin da subito, non può e non deve durare più di un paio di puntate per non ammorbare la narrazione. Anche perché il povero Howard in tre puntate ha cambiato due prigioni ed è difficile mantenere questo ritmo…

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Two Claude Lambert is meglio che one
  • La teoria del virus prende prepotentemente piede
  • Utilizzo dei doppioni
  • Rallentamento della narrazione
  • Lunghezza della puntata: se non accade quasi niente 57 minuti di puntata possono serenamente essere accorciati in 40, non muore nessuno. Letteralmente…

 

La parola d’ordine comunque è e rimane Claude Lambert.

 

Outside In 2×02 0.21 milioni – 0.1 rating
Something Borrowed 2×03 ND milioni – ND rating

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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