The Act 1×04 – Stay InsideTEMPO DI LETTURA 4 min

Ancora una volta un avvenimento realmente accaduto si tramuta in serie tv. E, ancora una volta, non ci si può lamentare del risultato finale. Della Sindrome di Munchausen per procura ha già trattato la serie evento HBO della scorsa estate, Sharp Objects: è un disturbo mentale che colpisce i genitori/tutori, spingendoli ad arrecare danno fisico alla propria progenie così da poter raccogliere stima ed affetto dalle altre persone esterne. Una ricerca di attenzioni subdola, malvagia e per quanto visto in questa prima parte di stagione di The Act, spietata e letale.
Gypsy oltre ad essere stata estraniata da un mondo a cui anela con tutte le sue forze, si è ritrovata nella condizione di dover più volte mentire, rubare per la madre. Tutte cose che, durante questo quarto episodio, tornano a bussare alla porta di Gypsy.
Diventata ormai maggiorenne, anche se i documenti affermano diversamente, la giovane si ritrova costretta ad indicare come tutore legale la madre dopo essere stata per l’ennesima volta, costretta a prendere tale decisione.
La vita di Gypsy è costellata di privazioni continue e allo spettatore, informatosi relativamente alla storia di Dee Dee Blanchard, risulta sempre più agognato il risvolto che questa storia andrà a prendere.
Fino a questo momento la giovane ragazza si è vista togliere molte gioie, alcune forse banali sotto alcuni aspetti, ma con l’avanzare dell’età e della curiosità verso ciò che la circonda (e che sente raccontare da Lacey) gli interessi maturano e si evolvono. La ragazza inizia ad interessarsi seriamente dei ragazzi: ad inizio puntata il tutto ci viene mostrato con la ripresa di una affannata Gypsy incollata alla finestra di casa mentre spia il giovane giardiniere intento a tagliare l’erba. Poco più avanti il tutto diventerà molto più serio quando il desiderio di poter contare su di una figura maschile (e finalmente sentirsi importante sentimentalmente per una persona diversa dalla madre) andrà di pari passo con un’apertura verso il mondo esterno a cui si è dovuta negare fino a quel momento: in un momento di puro coraggio e determinazione, Gypsy riesce ad acquistare un pc portatile senza farsi notare dalla madre. Un pc che diventerà ben presto la sua personale finestra sull’esterno, sul mondo: Gypsy farà conoscenza del ragazzo che per primo la porterà ad esplorare il vasto mondo della sessualità.
Ed è in questo preciso momento, con una Gypsy sempre più matura ed adulta, che Dee Dee decide bene di cambiare le carte in gioco. La madre, ormai conscia di non poter costringere la figlia per sempre al suo fianco, sembra iniziare ad accusare fisicamente il colpo, mostrandosi spesso e volentieri debole, priva di energie e rischiando di svenire più e più volte. E’ difficile capire quanto di queste sua debolezze siano vere e naturali e quante indotte, invece, dal peculiare status mentale in cui la donna versa. Resta il fatto che Gypsy, osservando la madre in uno stato fisico sempre più precario, si sente in dovere (è la stessa Dee Dee a spingerla a provare tale sentimento) di soccorrerla ed aiutarla al meglio delle sue possibilità.
La rabbia quasi animalesca che Dee Dee mostra alla scoperta del pc segreto di Gypsy (che si fa scoprire nella maniera più sconsiderata mai vista) spaventa non solo lo spettatore per la brutalità (di cui è già consapevole, considerato quanto architettato dalla madre nei confronti della figlia fino ad ora), ma anche Gypsy: la madre si trasfigura quasi fosse diventata un’altra persona il cui unico scopo non è più la protezione, bensì l’arrecare dolore.
Il finale di puntata evidenzia ulteriormente l’evoluzione del personaggio di Gypsy da semplice bambina a vera e propria adulta. Una adulta che sta scoprendo ora, con anni di ritardo, le gioie della vita.

The Act procede senza intoppi, ma in una narrazione tanto votata all’analisi umana dei personaggi c’è veramente poco spazio per elementi scenici che colpiscano veramente lo spettatore. Ma il prodotto rimane di indiscussa qualità.