Poldark 5×07 – Episode 7TEMPO DI LETTURA 3 min

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Joseph Merceron, al pari di Edward Despard, è realmente esistito nella Londra di Giorgio III.
Magistrato, proprietario terriero, noto per la sua corruzione, divenne con il tempo il Boss della zona est di Londra: un personaggio noto anche ai giorni nostri, tanto che  nel 2016 lo scrittore Julian Woodfrod dedicò al magistrato il libro intitolato “The Boss of Bethnal Green, Joseph Merceron the Godfather of Regency London“.
Ancora una volta, lo show di casa BBC ha giustamente pescato nella storia britannica per i propri personaggi, unendo la finzione alla realtà storica e questo non può che essere un bene.
A non convincere, però, è la gestione del nuovo antagonista, divenuto tale a partire solo dal quinto episodio: un character scaltro e intelligente come Ross, spesso a Londra, come avrebbe fatto a non accorgersi dell’immenso potere di Merceron, direttore di prigione, proprietario terriero e di immobili, magistrato corrotto e persino in combutta con il governo inglese? Un vero e proprio boss criminale sotto ogni aspetto, alla stregua di Thomas Shelby in Peaky Blinders che fa sembrare George un compagno di merende.
Il fratellastro di Hanson, nuova scoperta di questo settimo episodio, sembra sia riuscito a coprire le proprie tracce in maniera impeccabile, nemmeno fosse Keyser Soze de “I Soliti Sospetti”, un plot-twist palesemente esagerato e portato alla ribalta veramente troppo tardi.
Rimanendo in tema plot-twist, il ritorno dei francesi, altro colpo di scena della puntata, appare difficile da comprendere ad un solo episodio dal termine. E’ chiaro come Ross voglia fingersi filo-francese, per perseguire in realtà i propri scopi, ma un tale filone narrativo si poteva benissimo aprire ben prima e non certo al penultimo episodio, dove seguirà, per motivi di tempo, un’evoluzione rapida e poco approfondita.
L’impressione è che ci sia molta confusione nello sviluppo della trama orizzontale, con scelte non solo opinabili, come è giusto che sia, ma soprattutto affrettate, che danno vita a incongruenze narrative e forzature difficili da digerire, un problema in realtà riscontrato sin dalla season premiere.
Ma la sorte peggiore è sicuramente toccata alle diverse sottotrame ambientate fuori dalla capitale; infatti la sensazione è che tra l’irritante ingenuità di Sam, metalli rubati, Jacka, Tess e francesi che compaiono all’improvviso, tutte le storyline riguardanti esclusivamente la Cornovaglia siano state altamente deludenti, breve pazzia di George Warleggan a parte.
Tuttavia, soffermandoci ancora sulla scogliere inglesi, la gravidanza di Morwenna non può che far piacere, ulteriore segno di come, dopo la ritrovata intimità della scorsa puntata, il dramma tra Drake e la cugina di Elizabeth è infine giunto al termine, ed era anche ora.
E’ da segnalare, inoltre, se confermata nel season finale, l’ottima chiusura della tormentata storia d’amore tra Geoffrey Charles e Cecily Hanson: vista la sproporzione delle forze in campo, un happy ending sarebbe stato veramente forzato, mentre la partenza della giovane risulta essere una buona soluzione narrativa. Lo stesso, inoltre, si può dire per quanto riguarda Kitty Despard, la quale decide infine di tornare in patria, resasi conto di come la sua lotta, in onore del defunto marito, sia ormai impossibile da proseguire in Inghilterra. Un’altra scelta, al pari di quella appena citata, ragionevole e coerente con la trama per quanto visto sino ad ora.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • La gravidanza di Morwenna
  • La storia di Merceron storicamente fondata
  • La partenza di Cecily Hanson
  • Kitty si arrende e torna in patria
  • La gestione di Merceron
  • L’irritante ingenuità di Sam
  • Francesi? Un altro plot twist sinceramente evitabile
  • La pessima riuscita di tutte le storyline riguardanti la Cornovaglia
  • L’azzardo di Ross sembra già telefonato e arduo da gestire in un solo episodio

 

Ad un solo episodio dal termine della serie, sinceramente ci si aspettava molto di più. Tanti i problemi di gestione dei personaggi, plot-twist esagerati e forzature narrative veramente difficile da digerire. Riuscire a sistemare tutte queste problematiche in soli 60 minuti è alquanto improbabile, ma la speranza è che ci aspetti un finale di serie degno di tal nome. Nel frattempo, la puntata ottiene la sufficienza, ma nulla di più. Poldark negli anni ha abituato a ben altro, mentre questo settimo appuntamento è risultato veramente deludente.

 

Episode Six 5×06 ND milioni – ND rating
Episode Seven 5×07 ND milioni – ND rating

 

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Venera due antiche divinità: Sergio Leone e Gian Maria Volontè.
Lostiano intransigente, zerocalcariano, il suo spirito guida è un mix tra Alessandro Barbero e Franco Battiato.

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