Occorre mettersi d’accordo. Come valutare Girls, in generale? Chi cerca estetica, fantasia e ritmo narrativo ha totalmente sbagliato serie. Girls rappresenta l’anti-estetica, il grottesco, la contemplazione. Sin dalla prima stagione, il processo narrativo è stato, infatti, proprio quello della contemplazione. Contemplazione tutta femminile sulla vita di post-adolescenti borghesi, particolarmente intente a fare il diavolo a quattro nei confronti di un mondo che le guarda perplesso. Perché ramificazione? Perché la prima stagione aveva presentato le protagoniste unite in un classico scenario da comedy, procedendo però, stagione dopo stagione, verso una sempre più netta separazione tra le ragazze. Fino a giungere ad un distacco non più “morale” e simbolico, ma effettivo. Trasferta di Hannah in Iowa a parte, cosa ha a che spartire una neo-cantante capricciosa e viziata con una lunatica ed inquieta ex-tossica? E cosa hanno a che spartire queste con una ragazzina appena uscita dal college a cui si concede del minutaggio sempre minore? Poco e niente. E infatti lo spettatore si trova a seguire in parallelo quattro (tre e mezzo) vicende diverse tra loro, in maniera dispersiva, lenta e con un solo punto comune: l’irritazione. Ciò che unisce le storyline è un comportamento esageratamente e, forse, forzatamente negativo.
Analizziamo le avvincenti avventure di Hannah&Co. in “Female Author”. La “romantica” storia con Desi, il per niente stereotipato cantautore maledetto, non fa altro che ricordarci l’egocentrismo, forse in questo caso giustificato, di Marnie. Che poi salti addosso a Ray al primo complimento è solo un dettaglio.
Jessa, mostra il culo ad Hannah via skype (unico punto di incontro tra le protagoniste), dopodiché inizia a frequentare Adam e poi urina per strada. Viene arrestata. Il suo disagio verso la vita e verso il pianeta Terra era già un dato di fatto. Sicuramente positivo il confronto con Adam, purché la cosa non sfoci in una telefonatissima quanto ripetitiva (Marnie-Ray) tormentata storia romantica.
Hannah, vabbè, nella sua nuova avventura in Iowa non poteva esimersi dal non andare ad una festa per poeti e smerdare tutti. Come accennato, il procedere su vie parallele, anche a livello geografico, rischia di aumentare la frammentarietà delle varie storie creando punti di stanca un po’ ovunque. Un grande pregio delle altre stagioni era quello di ottenere, una volta ogni tanto, un incrocio fortuito o casuale tra i vari personaggi, a ricordarci che sempre della stessa serie si tratta.
Che dire riguardo Shoshanna (oltre al nome brutto)? Sebbene breve, il suo intervento è sicuramente incisivo e descrittivo per il trascurato personaggio. La frenetica, nevrotica ed insicura ragazza ha sempre cercato di farsi strada prepotentemente nel mondo, ostacolata dalla considerazione delle sue amiche più grandi, così come dalle varie convenzioni sociali, per le quali è sempre stata in un certo senso schiava. Coerentissima quindi la deriva che la porta a perdere tempo in finti colloqui di lavoro, potenziando al massimo la sua insicurezza, talmente potente che va ad annebbiare anche i risultati di quelle che sono indubbie quanto trascurate capacità.
Un pregio permane, come è sempre stato, nella scrittura (involontaria?) dei personaggi di contorno. Hannah, Marnie e Jessa vengono, in questo episodio, accompagnate e bacchettate da figure maschili/angeli custodi. Come detto ad inizio recensione il mondo circostante osserva con perplessità ciò che accade alle ragazze. E questo mondo circostante prende la forma umana di Ray, Elijah e Adam. Tutti e tre si fanno voce degli spettatori riportando in qualche modo la nevrosi delle protagoniste sul pianeta Terra.
Giudicare Girls come un prodotto brutto da guardare sarebbe un giudizio personale e soggettivo, poco condivisibile con altri spettatori, ma soprattutto impreciso e vago. Occorre eliminare quindi le inevitabili considerazioni di pancia, a cui forse la Dunham punta, e scendere a patti: ok, Girls è fatto così; noi, allora, ci immergeremo in questa tipologia di racconto e cercheremo di capire se sta funzionando o meno, nella stretta attualità di questa quarta stagione.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Triggering 4×02 | 0.80 milioni – 0.4 rating |
Female Author 4×03 | 0.72 milioni – 0.3 rating |
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Approda in RecenSerie nel tardo 2013 per giustificare la visione di uno spropositato numero di (inutili) serie iniziate a seguire senza criterio. Alla fine il motivo per cui recensisce è solo una sorta di mania del controllo. Continua a chiedersi se quando avrà una famiglia continuerà a occuparsi di questa pratica. Continua a chiedersi se avrà mai una famiglia occupandosi di questa pratica.
Gli piace Doctor Who.