“So you must be relieved. Single again, no more boyfriend to worry about.“
“Ugh, totally.”
Ritorna “Woman Seeking Man”, eccezionalmente nella sua seconda uscita stagionale, dopo lo scialbo e deludente “Tinsel“. Criticato da noi per l’estrema verticalità e, molto più semplicemente, per la poca brillantezza della sua comicità, l’episodio in cui la sorella di Josh esce con Babbo Natale viene decisamente superato da quest’inatteso e, col senno di poi, ben accetto rovesciamento degli stilemi tradizionali della serie, non ruotando quindi canonicamente attorno al suo punto di vista prettamente maschile.
Sono tanti i motivi che rendono questo “Eel” non solo decisamente riuscito, ma in qualche modo memorabile all’interno della pur breve storia della serie. Innanzitutto, è pressoché unico il carattere orizzontale che lo contraddistingue, indice ancora una volta del cambio di rotta dello show registratosi in questa seconda parte di stagione, innovazione vincente e utile a far superare l’unica vera pecca qualitativa, perlomeno in termini di lungimiranza televisiva, della creatura di Simon Rich, altrimenti perfetta. A differenza del precedente sopracitato, quindi, ma anche di quello della scorsa stagione, non solo cambia la protagonista femminile, ma lo fa cedendo il posto al personaggio attorno alla quale è ruotato tutto quest’ultimo ciclo di episodi, offrendo inoltre un punto di vista completamente singolare. Rosa, prima presentataci solo come “ragazza/oggetto del desiderio” di Josh, acquisisce così un’identità propria e, come detto, del tutto inattesa, visto che solo qualche puntata fa avremmo creduto sarebbe finita già al “rifiuto” alle avance di Jay Baruchel.
Man Seeking Woman sta quindi evolvendo, praticamente pari passo con la sua programmazione (scusate l’allitterazione). La sensazione è infatti quella che pur avendo ottime idee, l’autore Simon Rich non sapesse poi come amministrarle nei difficili schemi televisivi, specialmente quelli odierni, tanto dominati dalla continua subordinazione verso un’unità narrativa interna e rigorosa. Se prima ci venivano presentate le paradossali situazioni in cui Josh incappava tutti i giorni nella sua ricerca dell’amore, in maniera totalmente casuale e isolata, tutta questa seconda parte di stagione è stata invece guidata dalla “scoperta” di Rosa, prima con la cotta del protagonista, poi con la rottura dopo la dichiarazione di lui non andata a buon fine, il fidanzamento col migliore amico Mike e adesso la relazione avanzata della nuova coppia formatasi. Il (magnifico) colpo di scena finale non solo riporta “Eel” nella dimensione “orizzontale” della serie, ma è soprattutto l’apice di un percorso sorprendentemente delineato, chiaro e programmato, che arriva a sancire la “vittoria”, tra l’altro, del sistema del padre di Josh, ovvero quella dell’attesa cronica che colpisce i bravi ragazzi, le seconde scelte, la quale confida che “se è vero amore prima o poi succederà”.
Ma poi si tratta davvero di “amore”? O siamo di fronte ad una ripetizione stereotipata e senz’anima di usanze culturali, figlie di una società che ha l’obiettivo di “accoppiare” a tutti i costi il genere umano? Questa la domanda che circonda da sempre questa serie sul “Man” che “Seeking Woman”, colto ormai sempre meno nel solo atto di “seeking”, preferendo focalizzarsi più in generale sulle incongruenze e paranoie che colpiscono le varie dinamiche dei rapporti tra uomo e donna. Come altrimenti leggere “Eel”, dove Josh, colui che “cerca” costantemente, guarda caso non c’è (o meglio, quasi, come già annunciato), rappresentando poi un altro valido elemento della trasformazione dello show: in fondo Josh era presente, anche se non fisicamente, in veste di emanazione delle “disgrazie” condivise dalla sorella, mentre stavolta è del tutto assente per gran parte dell’episodio, quasi a voler significare che lo show può fare a meno di lui, almeno quando rimangono comunque quei temi “universali” da lui portati avanti.
I rapporti umani dicevamo allora, colti nelle cicliche fasi di una relazione, al solito messe in scena attraverso la struttura tripartita tipica dello show; a parte, certo, il (brillante) prologo sulle malattie veneree, ancora una volta del tutto sconclusionato col resto e utile solo a introdurre la “protagonista” dell’episodio. Nella prima sezione abbiamo quindi la “definizione” del rapporto, argomento ostico per il genere maschile, qui rappresentato con una vera e propria fuga acrobatica di Mike, in stile Karate Kid. E come può essere contrastata dalla ragazza? Ovviamente con le stesse “armi”, con uno spassoso addestramento che fonde Kill Bill (il Pai Mei che abbiamo scelto come immagine) e Dragon Ball (l’allenamento coi secchi d’acqua), insomma cliché giapponesi come se piovesse. Una volta però adattatasi alle “etichette” della comunità e quindi passati ufficialmente allo status “boy/girlfriend”, ecco che si riaffaccia l’annosa domanda cardine: vero amore o inconsce influenze sociali? Nella seconda parte la si affronta con la fase “appiccicosa” di lui e il suo malsano uso dei social network che non permette ormai di lasciare alcuna intimità nella coppia. Si frega di ancora maggiore arguzia, però, la sezione finale, quella della rottura, condizionata com’è dal giudizio degli “altri”: nel far di tutto per non passare da “bitch”, Rosa si rivolge a Trinity alla special guest Carrie-Anne Moss, che cerca di camuffare con un’efficienza che le invidierebbe anche il Mr. Wolf di Pulp Fiction le vere ragioni della ragazza. Facile intuire qui il messaggio degli autori nella loro volontà di rappresentare la difficoltà di essere sinceri nella chiusura di un rapporto nel mondo odierno, con la paura di ferire il partner, implicandosi troppo spesso in un vortice di ipocrisia fatto di mezze verità e omissioni di responsabilità reali.
Il risultato finale è che la “woman” che ha una relazione fissa, torna single e libera, come le fa notare l’amica (e come abbiamo riportato ad inizio recensione). In un plot twist fenomenale, un colpo di frusta sapiente e riuscitissimo proprio per il suo carattere circolare, si conclude la parentesi di colei che, a differenza del protagonista, sembrava aver trovato il proprio lieto fine, e che invece rimane sconfitta dai presupposti negativi o perlomeno pessimisti dello show, i quali trovano nuovamente ragione nell’ennesimo fallimento del rapporto. L’eccezionalità dell’episodio dura così solo 20 minuti e Rosa ritorna ad essere quello che il titolo della serie e quindi la sua intera filosofia narrativa, suggerisce: una “Woman Seeking Man”.
E non a caso, si ritorna da Josh, dal “Man Seeking Woman”, dal nostro nerd o ancor meglio dalla nostra emanazione di spettatori “soli” (specialmente considerando il “serial addicted” medio, si scherza eh). Insieme a lei, Josh torna ad essere protagonista e alla fine, piuttosto ironicamente, è lui che sembra vincere, con quel sorriso a trentadue denti stampato di fronte lo schermo del cellulare (e chi ha visto “Love”, nuovo show di Judd Apatow, non potrà non notare una certa somiglianza col protagonista Paul Rust in questo caso). Siamo forse davvero di fronte alla fine della “ricerca” e, quindi, di tutto lo show? Ecco che il dubbio amletico torna lecito: sarà amore o solo voglia di fuggire dalla solitudine (come le scene di Rosa, che precedono l’invio del messaggio sembrano suggerire)? Sincero interessamento o solo convenzione sociale? Solo i posteri, o meglio, il season finale, saprà dircelo.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Fuse 2×08 | 0.21 milioni – 0.1 rating |
Eel 2×09 | 0.15 milioni – 0.1 rating |
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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.