“What did he say?”
“He wants to know what Stage 2 is.”
“That doesn’t make sense. Stage 2 is his plan.”
Il disagio che si prova nel guardare ogni singola puntata di Mr. Robot è enorme. Un misto di emozioni (negative) attanagliano cuore e mente mentre si prova a discernere tutto ciò che viene propinato, sia a livello visivo che a livello sintattico. Spesso e volentieri, infatti, ad un certo punto di un qualsiasi episodio, oltre che al termine dello stesso, lo spettatore arriva a porsi domande autocritiche che minano la propria intelligenza, il proprio acume e la propria attenzione. Viene infatti da chiedersi se ci si sia persi qualche scena per strada o se, magari, non si abbia abbastanza materia grigia per capire ciò che Sam Esmail voleva dire. Niente di più straniante, volutamente straniante e, proprio per questo motivo, estremamente apprezzabile.
Al termine di “Eps2.5_h4ndshake.sme” arrivava una rivelazione che cambiava nuovamente la prospettiva della storia raccontata sinora: Elliot sin dalla doppia season premiere è sempre stato in carcere. Nessuna spiegazione del come o del perchè, semplicemente un dato di fatto che aveva costretto tutti a riconsiderare quanto visto finora alla luce di questa nuova verità. Ovviamente le sensazioni di disagio di cui si parlava all’inizio della recensione si erano fatte sentire, e anche pesantemente. La prima parte di “Eps2.7_init_5.fve” permette però di liberarsi da quell’opprimente peso e dall’inquietudine grazie a 10 minuti (di cui 3 in piano sequenza all’interno del carcere) in cui la realtà oggettiva dei fatti viene messa a nudo, a partire da quando qualcuno bussava alla porta di Elliot nel season finale (e fatalità è già pronta un’altra porta a mantenere alta la suspense). Ecco quindi che si capisce perchè Elliot è finito in carcere, chi c’era dietro alla sua porta di casa e come ha conosciuto Leon e Ray.
“That’s how it happened.
That’s all you missed.
That’s everything.”
Precisato e fatto il punto della situazione sull’effettiva realtà dei fatti, “Eps2.7_init_5.fve” sposta il focus sul finale di stagione incombente tramite l’ennesimo cambio di status quo del protagonista, ormai libero di prigione ma totalmente in balia delle sinapsi presenti nella sua testa. In una sorta di simil elaborazione del lutto, Elliot ha cambiato opinione su Mr. Robot riconoscendone l’utilità e apprezzando l’aiuto fornito nel momento del bisogno (praticamente in tutto “Eps2.4_m4ster-s1ave.aes“), fatto che ha portato le due personalità a coesistere per la prima volta. Questo cambiamento sembra però avere avuto delle conseguenze inattese e totalmente ingestibili: improvvisi cambi di personalità (manifestati tramite un encomiabile ed eccitante cambio di attori tra un frame e l’altro), estraniazioni improvvise che vanno a sostituirsi ai “classici” vuoti di memoria (prima parlando con Darlene e Cisco e poi nella metropolitana), altri vuoti di memoria.
Qualcosa si è definitivamente rotto.
“Look at me! Tell Whiterose I wanna know what Stage 2 is.”
Che Mr. Robot avesse nascosto ad Elliot molte cose spiacevoli (e non) della sua vita non è più un mistero, la stessa presunta e supposta morte di Tyrell ne è l’esempio principale, quello che però è sempre parso chiaro è che la controparte di Elliot lavorasse per il bene comune di entrambi e non solo per il suo unico volere. Se quindi nascondere il ricordo dell’omicidio di Tyrell può essere una buona cosa per evitare altri crolli psicologici (sempre che sia morto veramente…), privare Elliot del ricordo di questo Stage 2 è un qualcosa di totalmente controproducente visto che tutti sono pronti per questa nuova fase.
Ecco allora che si insinua subdolamente nel cervello dello spettatore un’idea, un’idea che possa esserci una terza personalità all’interno del corpo di Elliot Alderson. Possibile o meno che sia, le strade percorribili per una spiegazione plausibile circa la memoria selettiva di Elliot sono solamente due: l’esistenza di una terza personalità, che terrebbe all’oscuro sia Mr. Robot che Elliot, o la realizzazione dello Stage 2 da parte di Mr. Robot e non da parte di Elliot, fatto che giustificherebbe la mancanza di ricordi. È tuttavia la prima strada che affascina di più e lo fa proprio per l’assenza rumorosissima di un Tyrell Wellick che prepotentemente e spontaneamente viene accostato subito come possibile terza entità. A tal proposito esistono decine di elementi pronti a confutare questa tesi, come la coesistenza lavorativa di due diversi lavori (Evil Corp per Tyrell e All Safe per Elliot), però la subdola idea che alla fine tutto questo sia possibile c’è. D’altronde la visione della realtà secondo gli occhi di Elliot non è mai stata totalmente limpida ed i vari filtri che si sono succeduti hanno sempre mostrato ciò che lui vedeva o che voleva farci vedere.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Eps2.6_suss3ss0r.p12 2×08 | 0.74 milioni – 0.3 rating |
Eps2.7_init_5.fve 2×09 | 0.65 milioni – 0.3 rating |
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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.