Comunicazione di servizio
Fear The Walking Dead è una serie nelle cui recensioni scatta da sempre l’inevitabile paragone con la sua serie madre. Questo particolare (e la serie di commenti probabilmente ripetitivi che caratterizzano il resto delle recensioni) ha spinto la redazione di RecenSerie ad un nuovo sistema di stesura. Lo sparuto team di superstiti che ancora persevera nel recensire suddetta serie svolgerà un lavoro cooperativo. I lettori avranno modo di seguire un’interazione spesso negata dalla scrittura distaccata delle restanti recensioni. I tre recensori (Federico, Fabrizio, e Valerio) interagiranno tra loro, instaurando una dialettica che, con la forma del dialogo (anzi, del trialogo), punterà a commentare questa ottava stagione di Fear The Walking Dead. Ogni settimana uno dei tre recensori assumerà il ruolo di “intervistatore” stuzzicando gli altri due con tematiche e punti di interesse individuati durante la visione.
LE MASCHERE DA SCHERMA DI PADRE
Federico: Partiamo subito con una domanda che mi tormenta moltissimo, ovvero: dove hanno trovato tutte quelle maschere da scherma all’improvviso?
Fabrizio: Probabilmente dove hanno trovato walkman, pile stilo, centinaia di walkie talkie, strutture mediche funzionanti, provviste e munizioni infinite, la cura per l’alzheimer di Daniel (yerba mate 100% naturale), proiettili che non colpiscono mai il bersaglio a meno che tu non sia uno dei protagonisti, il coraggio di mandare in onda sta merda e così via. Il tutto in una palude. UNA PALUDE.
Valerio: Senti non lo so. Però avete notato che tutti corrono e poi vengono trovati da qualcuno che gli punta una pistola? Sarà successo tipo 25 volte in questo episodio.
Federico: Rimanendo sempre sul discorso di queste meravigliose maschere protettive, avete visto che splendida aderenza che hanno con la testa visto che correndo rimangono incredibilmente attaccate? Non lo trovate anche voi magicamente magnifico?
Fabrizio: Grazie alla forza dell’amore tutto è possibile. Anche curare i vecchi con la demenza senile. Cosa vuoi che sia un po’ di aderenza alla faccia? Ma poi a cosa servono? Pensano forse siano antiproiettile?
Valerio: Ho finito di guardare la puntata poco fa, non è stato sicuramente un dettaglio che mi ha colpito. E temo che tra tutti noi, durante ogni puntata, sfuggano tantissime di queste perle incredibili.
L’INCREDIBILE STORIA DI PADRE CHE È ERA EFFETTIVAMENTE UN PADRE
Federico: Non vi sentite nuovamente truffati dall’ennesimo villain che si rivela essere una grandissima burla? Cioè in questo caso sono due fratelli che sono talmente imbarazzanti che avrebbero meritato una morte dolorosa e lenta 7-12 anni fa…
Fabrizio: Ci sarebbe molto da dire sull’inutilità di questi due character, a cominciare dal fatto che si tratta dell’unico caso al mondo dove nel flashback i personaggi sembrano più vecchi che nel presente, ma vabbè, non stiamo a sparare sulla Croce Rossa. Sinceramente faccio molta fatica a ricordare i villain precedenti, e credo che questo già la dica lunga sulla qualità degli stessi, ma posso dire che qui ci troviamo di fronte forse ai cattivi più tristi e meno convincenti della storia. E non parlo solo dell’universo narrativo di TWD. Ma poi Ben, che problemi hai che rinchiudi tua sorella in una barca per portare un binocolo a tuo padre? Un binocolo.
Valerio: Ma poi, non è un po’ uno spoiler che noi in Italia sappiamo già cosa significa “padre”? Comunque era una roba telefonatissima. Mi pare chiaro che ora questa temibile struttura si sgonfierà in un batter d’occhio.
Federico: Nonostante la spiegazione data (?), non mi è ancora chiaro perché Madison abbia cambiato idea su PADRE. Voi avete capito? Ma soprattutto quanto ci metterà per cambiare nuovamente idea e tentare di distruggerlo?
Fabrizio: Penso si ricolleghi tutto ai suoi sensi di colpa in quanto madre e al fatto che in parte capisca, o quantomeno empatizzi, con le ragioni alla base delle motivazioni dei due fratelli PADRE. O forse, più semplicemente, non vi è alcuna spiegazione. Tutto succede completamente a caso perché nella confusione è più difficile notare quando una serie fa effettivamente cagare.
Valerio: Perché Madison non è mai tornata indietro dai figli? Perché si è messa a rapire bambini? Perché ora che vivono protetti li vuole liberare in un mondo di zombie, invece che provare a far approdare i genitori lì? E perché ha bisogno di una bombola d’ossigeno ma non ha una minima bruciatura dopo l’incendio allo stadio?
IL MATE DI DANIEL SALAZAR
Federico: Tornando sulla discussione già avuta in precedenza circa il continuum spazio-tempo, vorrei la vostra opinione sull’età di Daniel Salazar che in 7 o 12 anni, o quanto tempo è in realtà passato, non sembra invecchiato di una virgola. Quanti anni ha veramente?
Fabrizio: Ho consultato la wiki di Fear e sarai felice di sapere che Daniel aveva 67 anni nella prima stagione e ora ne ha 86.
Valerio: Dovrebbe averne 21, seguendo la logica ferrea dello show.
Federico: Secondo voi il mate che si beve lo tiene giovane perché lo fa con l’acqua della palude? E ha davvero curato l’Alzhaimer di Daniel?
Fabrizio: Mi sembra evidente che si tratti di sostanze stupefacenti, molto probabilmente acqua e MD. Non riesco a concepire altri scenari che abbiano senso.
Valerio: Era per fare scena quando è entrato. In realtà dentro è vuoto.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Di fronte alla possibilità di creare un ultimo epico villain, i due imbarazzanti showrunner Ian Goldberg e Andrew Chambliss hanno optato ovviamente per la scelta più sbagliata rovinando anche quest’opportunità. I tre recensori qui presenti però vogliono esprimere un sentito grazie per aver rispettato tutte le bassissime aspettative maturate finora.
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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.