Dopo cinque episodi in cui
sembrava che la terza stagione di The White Lotus stesse girando ha girato su sé stessa senza mai davvero partire, la sesta puntata cambia il ritmo e, finalmente, succede qualcosa. Nulla di sconvolgente o clamoroso, ma quanto basta per risvegliare l’interesse e far capire che, sotto la superficie molto spessa di cocktail, scenari thailandesi e poco altro, qualcosa comincia davvero a ribollire.
“Denials” riesce dove le altre avevano fallito: fa esplodere alcune dinamiche tra i vari character (Lochlan-Saxon, Belinda-Pornchan), sparge indizi (Timothy sempre più sull’orlo dell’esplosione), rialza il livello della tensione (Belinda-Greg). Ancora non siamo ai livelli delle stagioni precedenti, ma almeno ora si intravede un filo conduttore. Il mistero della pistola è tornato a farsi sentire, la dinamica tra i fratelli è esplosa in qualcosa di disturbante e le “amiche” iniziano a guardarsi con qualcosa in più che semplice sospetto. La serie è finalmente entrata nella sua fase più interessante.
Chelsea: “Hooking up with you would be an empty experience. Because I know. Because you’re soulless.”
FLUIDI FRATERNI
Il primo grande scossone arriva dalla storyline dei fratelli Ratliff. Dopo una notte di eccessi – droghe, alcol e scene a metà tra il decadente e il patetico – Saxon e Lochlan si risvegliano in camera insieme. Nudi.
È lì che la serie piazza il suo primo vero colpo basso: i due si sono spinti oltre un certo limite, e Saxon, il maggiore, sembra incapace di gestirne le conseguenze. Se per Lochlan è tutto un gioco, una sfida ai confini del tabù, per Saxon è il tracollo di un’identità costruita sulla sicurezza, sul controllo, sulla finta superiorità morale. Il colpo di scena non è tanto “cosa” è successo, ma il modo in cui la serie mostra le crepe che si aprono nel personaggio più rigido, conservatore ma anche pieno di sè. È disturbante, scomodo, ma anche il primo momento davvero “The White Lotus” di questa stagione.
PRONTE AD ESPLODERE
Anche il fronte delle tre amiche – Jaclyn, Kate e Laurie – comincia a dare segni di vita, o meglio, di logoramento. La scoperta del flirt (o forse qualcosa di più) tra Jaclyn e Valentin, il giovane massaggiatore del resort, spezza quell’apparente complicità tra donne che finora sembrava incrollabile. Michelle Monaghan, nei panni della celebrità Jaclyn, riesce finalmente a mostrare un lato meno patinato del suo personaggio, fatto di insicurezze, bisogno di attenzione e quel pizzico di narcisismo che, in un gruppo di amiche, può diventare veleno puro. È solo un accenno di rottura, ma si sente che da qui può partire una vera frattura.
Tuttavia, non tutto fila liscio. Il personaggio di Walton Goggins continua a sembrare fuori fuoco: relegato a poche scene, con dialoghi inconsistenti e storyline che non si capisce bene dove voglia andare a parare. È un peccato, perché parliamo di un attore dal carisma enorme, che qui viene sprecato in un ruolo che sembra scritto con il freno a mano tirato. E il sospetto che questa stagione di The White Lotus stia allungando il brodo per arrivare a otto episodi si fa sempre più forte. La sensazione è che questa stagione avrebbe potuto essere molto più efficace se ridotta a sei episodi ben scritti, invece di diluire tensioni e misteri in una narrazione che spesso si perde tra dialoghi da spa e momenti di vuoto.
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Certo, ci è voluto un po’, ma ora la stagione è finalmente cominciata (5 episodi in ritardo). E, per la prima volta, c’è vera curiosità per quello che potrebbe succedere nel prossimo episodio.
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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.