Sbarca su Disney+ The Mysterious Benedict Society, una nuova serie televisiva basata sull’omonimo ciclo di romanzi dello scrittore americano Trenton Lee Stewart (La Misteriosa Accademia Dei Giovani Geni nella versione italiana).
Una storia che, fin dalle prime scene, rivela una serie di suggestioni ben evidenti, facenti tutte parte del filone teen-young adult di stampo fantasy.
Ma anche qualche piacevole sprazzo di originalità, per cui questo episodio pilota non colpisce immediatamente ma nemmeno si fa disprezzare del tutto, rimanendo in un limbo di difficile giudizio finale (che molto spesso, però, non è garanzia di successo).
MR. BENEDICT: IL WILLY WONKA COMPLOTTISTA
“Most people care about the truth. But most people, given proper persuasion, can be diverted from it. Fortunately, there are some who possess an unusual powerful love of the truth. These are the people I must find before it’s too late. They may be humble or obstinate, delightful or… mildly enraging. These unique individuals are the only ones who can save us from this condition called The Emergency where, every day, our minds are under attack by a plague of fear and anxiety. These truth-loving people come from unexpected places. And, in my experience, they tend to be… children.”
Questo primo episodio funge da mera introduzione alle vicende, ma soprattutto ai personaggi della storia, che ne rappresentano la principale ossatura.
Nell’universo narrativo di Stewart, l’umanità è schiava di un complotto mondiale, denominato The Emergency che rende, attraverso le onde elettromagnetiche dei media, la popolazione estremamente ansiogena e diffidente. Ma un eccentrico miliardario, Mr. Benedict (Tony Hale) intuisce questo piano e raduna attorno a sé un gruppo di “piccoli geni” tramite l’inserzione su un giornale, promettendogli grandi opportunità per il loro futuro.
Una sorta di Willy Wonka complottaro insomma, con uno stile e una regia che prendono direttamente spunto dalla fortunata serie Netflix Lemony Snicket’s: A Series Of Unfortunate Events (dove, fra l’altro lo stesso Hale interpretava il personaggio di Jerome Squalor).
GIOVANI EROI CRESCONO
L’uso della voce narrante iniziale, le situazioni e i personaggi al limite del nonsense (su tutti lo straordinario Mr. Milligan), la fotografia dai toni pastello e la storia di formazione proposta, sono chiaramente d’ispirazione snicketiana.
Mentre però gli episodi dello show di Netflix si distinguevano per un ritmo narrativo che manteneva costantemente alta l’attenzione dello spettatore (e con un precedente cinematografico non da poco), almeno questo episodio pilota non sortisce lo stesso effetto.
La puntata funge da mera introduzione per quelli che saranno gli “eroi” della storia, i giovani “superdotati” Kate, Constance, George e Reynard, con un focus particolare su quest’ultimo, per cui si presuppone che, più degli altri, il suo aiuto sarà indispensabile per l’attuazione del piano di Mr. Benedict.
Il problema è che non si può ancora supporre nulla, dal momento che, di fatto, questi giovani “eroi” ancora non hanno fatto niente, e i loro “super-poteri” vengono descritti come una generica “empatia” e “attenzione verso il prossimo”. Oltretutto, il fatto che l’episodio sia così monotematico su uno dei quattro co-protagonisti non rende pienamente giustizia agli altri tre, anche se ci sono tutti i presupposti per aspettarsi grandi cose, in particolare per quanto riguarda il character di Kate che, forse, ha uno dei background più affascinanti (e una delle abilità più utili in caso di scontro).
UNA SERIE PER FAMIGLIE
L’empatia come “super-potere” fa intuire inoltre che questa sarà serie di stampo “pedagogico”, che insisterà con il mettere in primo piano i valori di cui è portatrice la storia narrata. il che, tradotto nei canoni degli show di questo tipo, significa che il tono e il mood dello show saranno quelli di una normale serie per famiglie. Ma con il difetto che, nonostante questo, si cerca di far di tutto per farla risultare simpatica.
E a proposito di empatia, i giovani spettatori potranno forse riconoscersi nei giovani protagonisti e nelle sfide che questi si trovano ad affrontare (la scena della selezione dei piccoli geni richiama, di fatto, ad un esame scolastico). Difficilmente però lo spettatore già più anziano esperto potrà trovare dei buoni motivi per procedere nella visione. Non da un episodio pilota in cui, fino agli ultimi 5 minuti, non accade nulla di che.
Rimane un buon prodotto “estivo”, da vedere senza troppe aspettative, ma che sicuramente non avrà lo stesso effetto degli show televisivi a cui s’ispira.
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Una nuova serie televisiva young adult che mischia fantasy e teorie complottistiche. L’estetica sembra ottima e ci sono tutti i presupposti perché diventi un piacevole show estivo. Ma con tematiche e struttura fin troppo viste e riviste.
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Laureato presso l'Università di Bologna in "Cinema, televisione e produzioni multimediali". Nella vita scrive e recensisce riguardo ogni cosa che gli capita guidato dalle sue numerose personalità multiple tra cui un innocuo amico immaginario chiamato Tyler Durden!