“The Promise” segna l’ennesimo punto di svolta nelle trame che sembrano, pian piano, volerci condurre verso un grande exploit ricco ed avvincente. Dimenticatevi tutti gli altri personaggi, perché questo quindicesimo episodio è stato completamente dedicato al racconto dettagliato di come Oliver e Slade si siano ritrovati ad essere ai poli opposti del ring. Ovviamente la promessa citata dal titolo è più una vendetta architettata fin nei minimi dettagli dal caro Wilson ai danni del (metaforicamente parlando) povero Oliver.
Quindi, per la terza puntata consecutiva le storyline vengono messe in pausa per dare spazio ad una narrazione centrata su una fusione, rapida ed incessante, tra il passato isolano ed il presente a Starling City. Dal punto di vista descrittivo era doverosa la spiegazione dei fatti, anche se per certi aspetti gli autori danno una certa accelerata alla storia.
Si presume che la scelta di velocizzare questo punto della trama sia dovuto a uno o a tutti questi tre fattori:
- Si voleva calcare la mano sulle dinamiche vere e proprie che hanno portato alla rivalità, dando anche spessore ai due personaggi;
- Non c’era in realtà molto da raccontare, difatti le vicende si erano facilmente intuite nel corso delle passate puntate;
- C’è in serbo per noi uno sviluppo ancora più avvincente e Berlanti & Co. hanno preferito scaricare subito il fucile per ricaricarlo e spararci colpi migliori nelle prossime puntate.
Delle tre ipotesi la più allettante è sicuramente la terza e con Slade allo scoperto ci sono delle buone possibilità che le aspettative non vengano deluse. Non è un mistero che il cast sia composto perlopiù da grandi talenti, non so se avete notato Amell nella parte del destabilizzato emotivamente, e tra questi troviamo senza dubbio Manu Bennet (che se non avete ancora notato è l’ex Crixus di Spartacus): voce penetrante e prestanza fisica completano il curriculum di un attore convincente. Di sicuro certi piccoli accenti e peculiarità sono qualità che possono essere colte solo con la lingua originale, insomma, la diretta USA premia ancora su tutti i fronti.
Le vicende sul mercantile sono movimentate e dinamiche, acrobazie e lotte corpo a corpo rendono vivace il minutaggio dedicato al passato. E’ importante sottolineare l’evoluzione fatta da Oliver da naufrago, finalmente i “due Queen” cominciano a sovrapporsi nonostante alcuni errori di vigliaccheria dell’Oliver precedente.
In perfetto stile Arrow nei flashback Ollie si ritrova nuovamente in carcere e questa pare essere una tradizione che di tanto in tanto deve essere rispettata.
Pur soffermandosi su due soli personaggi “The Promise” riesce ad essere una puntata ricca e avvincente più nei flashback che in casa Queen. Viene comunque da chiedersi perché, nonostante i rapporti tesi, il nostro caro Arrow non avvisi la madre sulla pericolosità dell’uomo che sta ospitando in casa propria; scelta che insomma pare decisamente illogica anche alla luce della recente rottura netta. Ad Oliver l’amore per la famiglia non è certo venuto meno e, anche se l’affetto per Thea è decisamente superiore a quello provato per Moira, la mamma è sempre la mamma e quindi si riterrebbe plausibile un chiarimento pur di evitare la morte di tutti i membri superstiti della famiglia Queen. C’è però da dire che questo è il classico problema del supereroe medio che deve convivere con una doppia identità impossibile da gestire e che grava come un macigno su rapporti personali con amici e parenti, Peter Parker e Bruce Wayne hanno una certa esperienza in proposito. Quindi se lì sul momento può sembrare un’assurdità ricordatevi che il codice deontologico del supereroe impone l’assoluto silenzio ed il massimo riserbo in queste circostanze e quindi le azioni di Oliver sono “giustificate”.
Le apparizioni di (quasi) tutti i personaggi secondari sono concentrati negli ultimi minuti dove vengono mostrati i muscoli tra le due diverse fazioni in un gioco di sguardi e frecciatine che fa storia. Unico neo in tutto questo è la presunta sparizione di Diggle che è stato messo k.o. e di cui non si sa più nulla. Ostaggio di Slade? Bisognerà aspettare per la risposta, ad ogni modo se questo era l’antipasto c’è di che leccarsi i baffi.
PRO:
- Lo sfoggio di addominali che fanno tutti, chi più e chi meno, nella Arrow-Caverna fa la gioia delle fangirl
- Oliver ed il suo allenamento: fu così che imparò a tirare con l’arco
- La squadra di Oliver al completo corre in suo soccorso
- “Diggle tira fuori l’arma più grossa che abbiamo!” Più grossa non c’era, vero?
- Wilson esce allo scoperto. Anche se in realtà tanto valeva avvalersi fin dal principio del burattino Blood, a questo punto poteva farne a meno
- Lotte ed esplosioni coreografiche sulla nave mercantile
- Passato e presente si sovrappongono nuovamente
- Non si è vista Laurel, gioite quando succede perché è sempre una nota positiva
- Non capiamo se Oliver e Shado portino la stessa taglia
- Alcuni effetti speciali discutibili
- Oliver in cella. Again?
- Perché Oliver non pensa nemmeno per un secondo di dire alla madre che Wilson è pericoloso?
Nonostante lo stand-by di tutte le altre vite di Starling City e una trama giocata a rilento, gli autori hanno inserito un tassello importante per lo sviluppo dei prossimi episodi. Mancano ancora una manciata di episodi e ad oggi, con Slade uscito allo scoperto, non manca certamente la curiosità di vedere quali colpi di scena hanno in serbo per noi Berlanti, Guggenheim & Co.
Time To Death 2×14 | 2.45 milioni – 0.9 rating |
The Promise 2×15 | 2.21 milioni – 0.7 rating |
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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.