The Blacklist 1×14 – 1×15 – Madeline Pratt (No. 73) – The Judge (No. 57)TEMPO DI LETTURA 4 min

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Dopo “Cyprus Agency” le cose sono un po’ cambiate o almeno stanno cambiando. Non c’è più nessuna talpa ma la serie si sta evolvendo andando a preparare la strada per una seconda parte di stagione, oltre che per una seconda stagione, in cui molti altarini verranno svelati modificando così definitivamente le carte in tavola.
Dal post “Anslo Garrick (No. 16) (Part 1) – (Part 2)” la serie si è orientata verso un approccio più pragmatico e meno dinamico delle puntate, colpa anche del desiderio di Red di allontanarsi momentaneamente dai riflettori decisamente troppo puntati su di lui. Questo, se da un lato ha reso più rilevanti i nomi della Blacklist, dall’altro ha appiattito un po’ il valore delle puntate rendendole meno degne di nota rispetto alle precedenti con cui si erano poste le basi per quest’ottima serie. A distanza di qualche episodio la situazione sembra tornare gradualmente verso la normalità concedendo man mano sempre più spazio a Red, ovvero ripristinando i giusti pesi e le giuste attenzioni a tutti i character, siano essi Liz, Red, Cooper o anche Ressler. Certo è innegabile che la Keen e Red stiano attraversando dei momenti di relativa opacità tuttavia la sensazione è che sia solo una questione momentanea per rifiatare.
Questa duplice recensione arriva (oltre che in ritardo) in un momento abbastanza delicato di The Blacklist e si pone come da tramite tra due momenti ben distinti del plot. Ora non c’è più la scintilla della novità che fa guardare le puntate con gli occhi luccicanti, qui bisogna tirar fuori le unghie ed imbastire un qualcosa di potente e preciso e sembra che esattamente alla fine di “The Judge (No. 57) ci sia questa scatto di maturità.

“Madeline Pratt (No. 73)” si mantiene abbastanza distaccata dalle vicende presentando un caso del giorno che non merita più di tante attenzioni ed infatti ci sorvoleremo a piè pari, esattamente l’opposto di quanto accaduto in “The Judge (No. 57)”. Ciò che lega però i due episodi è l’evoluzione con annesso smascheramento di Tom, figura losca che già in “Gina Zanetakos (No. 152)” era stato quasi beccato. Reddington sin dall’inizio aveva avvertito Liz che suo marito era una mela marcia, tuttavia un’attento interrogatorio ed una misteriosa cassetta con passaporti dopo avevano messo a tacere le malelingue di tutti, tranne quelle di Reddington che, si sà, non ha praticamente mai torto. Ed infatti con le parole “I told that I was in love with beacuse that is exactly what I supposed to be. That is my job.” apre il vaso di Pandora e ci permette di capire quanto siamo stati tutti presi in giro fino ad ora. Certo noi lo abbiamo scoperto, Elizabeth no ma di sicuro non è una cosa che scoprirà così nel breve periodo quanto piuttosto nel season finale, così ad occhio. Con queste dichiarazioni viene di fatto confermata l’esistenza di un’altra parte interessata alla vita della Keen, una congregazione che si sta impegnando decisamente da tanto tempo visto che sono sposati e che avevano preventivato l’adozione di un bambino. Le cose che attualmente ci sfuggono e su cui vorrei porre l’attenzione sono però due: Jolene/Lucy o qualsiasi sia il suo vero nome è una “collega” di Tom o è la rappresentante sul campo dell’ennesimo schieramento interessato a questo gioco? Ed inoltre per chi lavora esattamente Tom? Domande a cui non avremo risposta a breve immagino.
Prima di concludere vorrei far notare che “The Judge (No. 57)” è ricco di guest star di un certo peso che corrispondono al nome della pluripremiata Dianne Wiest, qui interprete del Giudice del titolo, e Lance Reddick, il Philip Broyles tanto amato dai fan di Fringe. Non c’è che dire, la produzione non bada a spese quando si parla di guest star fortunatamente.

 

PRO:

  • I told that I was in love with you because that is exactly what I supposed to be. That is my job.” e viene giù tutto
  • Guest star d’eccezione
  • Interessante l’idea del Giudice che risolve a modo suo i casi di mala giustizia
  • Harold Cooper invischiato in atti di pestaggio, non male l’idea
CONTRO:
  • “Madeline Pratt (No. 73)” è decisamente un fillerone senza capo nè coda
  • Appiattimento delle trame
  • Elizabeth Keen un po’ sottotono

 

Se “Madeline Pratt (No. 73) è il tipico caso di filler di cui ci si dimentica appena terminata la visione, “The Judge (No. 57)” ha diritto di godere di tutta la nostra stima sia per come è stato affrontato il caso del giorno sia per il cliffhanger notevole che ci ha riservato. Pregevole…

 

Cyprus Agency 1×13 10.17 milioni – 2.5 rating
Madeline Pratt (No. 73) 1×14 11.18 milioni – 3.1 rating
The Judge (No. 57) 1×15 11.01 milioni – 2.7 rating

 

VOTO EMMY 1×14

VOTO EMMY 1×15

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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