Dopo aver visto questo secondo episodio, l’impressione è che Spielberg e compagni non sappiano più che pesci pigliare, fallendo nell’intento, per il quarto anno consecutivo, di dare solidità e continuità ad uno show che non fa altro che reinventarsi (senza successo) stagione dopo stagione, utilizzando sempre lo stesso
espediente: aggiungere un nuovo tipo di alieno e creare un alone di mistero sulle sue reali intenzioni.
Tra la prima e la seconda stagione abbiamo fatto la conoscenza delle “teste di pesce”, che sono poi risultati essere i leader degli Espheni, l’anno dopo sono arrivati i Volm, unica speranza per gli esseri umani di sconfiggere gli invasori e ora, visto che le carte in tavola non erano state rimescolate abbastanza, una minaccia ben più grande sta per giungere sul pianeta Terra e gli Espheni da conquistatori si trasformano in reclutatori, selezionando tra le menti terrestri più brillanti coloro che prenderanno parte alla grande battaglia finale. Vista la chiara inferiorità fisica e mentale degli esseri umani rispetto a qualsiasi razza aliena presentataci fino ad ora, non si capisce perché la loro scelta di formare un “esercito d’élite di prima linea” sia ricaduta proprio sul popolo terrestre. Se gli Espheni avevano bisogno di carne da macello da spedire in prima linea sul fronte, perchè prendersi la briga di rieducare i bambini, quando sarebbe stato molto più semplice proseguire con la politica di riprogrammazione mediante impianto seguita nelle prime due stagioni?
Ovviamente le dubbie strategie di guerra aliena sono solo la punta dell’iceberg di quel disastro seriale chiamato Falling Skies, a partire dal radicale cambio di personalità di alcuni dei personaggi principali, prima fra tutti la compagna di Mason senior, per l’occasione trasformata in esperta combattente e resa, se possibile, più odiosa del solito. Tutto ciò per cercare di recuperare sua figlia Lexi, ormai ventunenne dopo appena un anno di vita e chiave di volta degli avvenimenti che di qui a poco sconvolgeranno i piani di Espheni e compagnia. C’è addirittura il tempo per il ritorno del Dr. Kadar, dimenticato da tutti gli spettatori e vincitore del titolo di “studioso più inutile apparso in una serie televisiva”. Il suo apporto alla puntata si riduce al prelievo di un campione di sangue che poi finisce distrutto nel giro di due minuti.
Delusione totale anche sul fronte Pope, perseguitato da Weaver perché in possesso di presunte scorte di cibo e successivamente alleato del Capitano quando quest’ultimo, non accorgendosi di essere stato pedinato da un gruppo di tossici affamati (è qui che si vede l’esperienza maturata sul campo di battaglia) li porta dritti nel nascondiglio del galeotto. Qui assistiamo alla scena peggiore della puntata, con quel “no” detto all’unisono dopo essere stati etichettati come compagni d’arme. Fallito questo tentativo forzato di strappare qualche sorriso non ci viene nemmeno data la soddisfazione di vedere Weaver giustamente pestato a sangue dal buon Pope, da quattro stagioni perseguitato senza un motivo apparente, solo perché reincarnazione dell’anti-Mason.
Facciamo inoltre la conoscenza di un tale Dingaan, operaio elettrico evaso ben tre volte dalle strutture di reclusione costruite dagli alieni e inventore di una tuta speciale in grado di isolare dall’elettricità chi la indossa. Per l’ennesima volta Tom vorrebbe fare tutto da solo, probabilmente grazie al potere dell’ubiquità donatogli da suo padre l’Altissimo, ma Hal gli ricorda che anche gli altri nel telefilm devono fare qualcosa e quindi un po’ indispettito accetta a malincuore con un sospirato “fair enough”.
Nei campi di rieducazione non succede praticamente nulla, a parte una prevedibile mattanza di giovani tra quelli meno portati. Neanche a dirlo, Matt essendo un Mason purosangue, tempo due giorni e si è già distinto, anzi “elevato” al di sopra degli altri ragazzini. Ridicolo il caposquadra e ancor più ridicola l’idea di farlo sembrare un comandante delle SS in aspetto e movenze. Sì, abbiamo capito che sembrano campi di concentramento e sì, abbiamo capito che voi siete americani e che non permetterete mai che un regime si insinui nella vostra meravigliosa terra di libertà e prosperità.
Come sempre lasciamo papà Mason per ultimo. Non contento di essere diventato un vigilante mascherato, Tom decide di farsi trascinare di proposito a bordo della nave-dirigibile per acquisire informazioni sulla città in cui è imprigionato. Forte del fatto di non essere mai stato ucciso nonostante sia ufficialmente l’essere umano ad aver visitato più volte navicelle aliene, e sicurissimo fin dal principio della riuscita del suo piano ideato in dieci minuti, il nostro eroe non solo riesce nel suo intento, ma viene persino scelto dai nemici per ricoprire la carica di leader nella battaglia finale ormai prossima. Nessuno può resistere al fascino di Tom Mason, nemmeno una razza aliena votata al massacro indiscriminato.
- Il personaggio di Dingaan potrebbe essere interessante se sviluppato bene
- La nuova minaccia aliena potrebbe finalmente uccidere qualcuno della II Mass
- Se l’evasione non sfocia nel trash potrebbe essere uno dei pochi momenti emozionanti
- La totale sicurezza di Tom Mason in qualsiasi cosa fa
- L’inevitabile riuscita di qualsiasi piano da lui ideato
- Il gesto da “visuale aerea” che Tom ci propone per ben due volte pur essendo da solo
- Il siparietto tra Weaver e Pope
- La velocità con cui sono state costruite fionde e catapulte all’interno della città
- L’inutilità del Dr. Kadar e Lourdes
- Il flirt (condito da una recitazione imbarazzante) tra Ben e Margaret
perché dopo quattro anni di delusioni costanti non si vede nemmeno
l’ombra di un miglioramento. Eppure, l’Highlander della serialità
televisiva non getta la spugna, registrando un prevedibile calo d’ascolti che sappiamo bene non fermerà la gloriosa ascesa della famiglia Mason verso la conquista del pianeta terra. Gli Espheni hanno ancora molto da imparare in fatto di lavaggio del cervello. Se tra le loro fila avessero avuto il responsabile della campagna pubblicitaria del telefilm ora sarebbero i padroni incontrastati dell’intero universo.
Ghost In The Machine 4×01 | 3.67 milioni – 1.2 rating |
The Eye 4×02 | 2.96 milioni – 0.8 rating |
VOTO EMMY
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Ventinovenne oramai da qualche anno, entra in Recenserie perché gli andava. Teledipendente cronico, giornalista freelance e pizzaiolo trapiantato in Scozia, ama definirsi con queste due parole: bello. Non ha ancora accettato il fatto che Scrubs sia finito e allora continua a guardarlo in loop da dieci anni.