Gotham 1×05 – ViperTEMPO DI LETTURA 5 min

“I try to be civil Jim, But I’m not the kind of man that likes to ask twice.”

L’universo di Gotham si regge su una profonda certezza: la città, la vera protagonista non solo del serial ma della mitologia stessa dell’Uomo Pipistrello, non fa sconti a nessuno. Mai. Non si preoccupa di nascondere le apparenze ed è anche per questo che risulta così dannatamente affascinante.
Il Viper, prototipo del Venom (che un certo Bane, conosce molto bene), punta a smascherare i responsabili del decadimento morale e umano che costella Gotham, ma così come accadde per Baloonman, seppur l’intenzione del giustiziere sia corretta, non lo è il modo.
Di settimana in settimana assistiamo allo sgretolamento di ogni tentativo di giustizia, di riparazione del danno permanente che sembra essere il marciume in cui Gotham affonda, ma in questo episodio, si riaccende quella luce di speranza di cui parlava Jim Gordon nel pilot. Questo barlume, altri non è che il caro Bruce Wayne. Gli autori stanno cercando di approfondire al meglio la figura del giovane, accompagnando la sua vicenda terribile a una maturazione sempre più importante; vediamo il ragazzo impegnato a capire i meccanismi che muovono i fili della malavita, la volontà di comprendere ciò che i suoi genitori facevano tramite il loro lavoro e per la prima volta lascia il nido sicuro della biblioteca di famiglia per rapportarsi con la Wayne Enterprises. Sappiamo già chi diventerà Bruce ma il modo in cui ci arriverà è altrettanto importante ed è questo ciò che sembra interessare maggiormente gli sceneggiatori. Prendiamo il rapporto con Alfred, per esempio: il legame che si sta instaurando tra i due non è soltanto figlio di una necessità, quella di accompagnare e proteggere il ragazzo come solo due genitori possono fare ma anche e soprattutto, far comprendere a Bruce che tipo di uomo vorrà diventare. Alfred non sarà solo un padre, ma un uomo che coltiverà nel ragazzo le passioni, i valori che tracceranno la strada al futuro Batman.
Si sta delineando sempre di più anche il percorso di Penguin. E’ curioso notare come, in un modo o nell’altro, sia Jim il responsabile dell’ascesa di Oswald: salvandogli la vita due volte, da due diversi boss malavitosi, regala a Cobblepot l’occasione per la sua personale rivalsa, con conseguenze che sappiamo già essere pericolose. Penguin non perde un minuto, è deciso e determinato a far parte di una guerra annunciata e vuole essere certo di essere dalla parte del vincitore.
Le varie trame sono ottimamente intrecciate: il Viper, le indagini di Gordon e Bullock, la responsabilità della Wayne Enterprises e la lotta al potere tra le famiglie mafiose.
Al momento funziona tutto in modo molto interessante ma abbiamo qualche perplessità: non si potrebbe correre il rischio di mandare avanti il tutto con superficialità, concentrandosi soltanto sulle strizzatine d’occhio ai fan del Cavaliere Oscuro? Fino a questa puntata, Gotham conferma la propria solidità ed è un bene ma non ci si starà adagiando un pò troppo sugli allori? Certo, il tempo è dalla nostra e si arriverà a sciogliere tutte le storie ma avere qualche dubbio è lecito, soprattutto quando si ha tra le mani un racconto con una vastità grandissima di personaggi e relative storie a cui attingere.