Fin dagli esordi Arrow si è sempre contraddistinta per avere avuto un big bad per tutta la stagione che, come nelle più classiche delle serie televisive, aspettava l’arrivo del season finale per scontrarsi definitivamente con l’eroe di turno. Si può dire che questa ritmica televisiva risalga da Buffy ma ovviamente da lì si è evoluta spingendosi oltre. Questa terza stagione sembra voler spezzare questa sorta di filo di Arianna non fregiando nessuno (per ora) del titolo di big bad ma focalizzandosi sui postumi che la morte di Sara ha lasciato a tutti quanti.
La necessità di dare una svolta alla costruzione della stagione non si sentiva molto, bisogna ammetterlo, ma l’introduzione di Flash e la modifica all’intero ecosistema supereroistico ha molto probabilmente influenzato gli sceneggiatori in questo senso. Certo il ritorno di Malcolm Merlyn è significativo e porterebbe a pensare che sia di nuovo lui il big bad (cosa che magari anche diventerà) tuttavia gli manca uno scopo, un obiettivo da raggiungere durante l’anno e questa è la grossa differenza rispetto alla prima stagione. Il progetto di distruzione del Glades lascia spazio alla paternità riconquistata ed il nuovo status di “protetto” non ce lo fanno vedere in questo modo, certo da qui a Maggio le cose possono cambiare ma vista la strada scelta fino a qui sembra che non sarà lui il prescelto di questa stagione, o almeno non il solo.
La caccia al killer di Sara Lance sembra essere stato il MacGuffin perfetto per dare il via ad una più stretta interconnessione tra Arrow e la mitologia dei fumetti DC, cosa che comunque non era mai venuta meno. Per la prima volta infatti Ra’s Al Ghul ci viene mostrato interamente e si dipana finalmente quella fitta nebbia di mistero che avvolgeva il personaggio, qui interpretato da Matt Nable. Non ci è dato sapere quale sarà il suo impatto sulla stagione in corso ma quello che è certo è che le ultime dichiarazioni di fine puntata lo vogliono pronto a scatenare una guerra contro Oliver e compagni, magari anche scomodandolo personalmente. In fin dei conti Merlyn è stato rinnegato dalla Lega Degli Assassini ed ora ha anche una taglia sulla testa; il vero dubbio che sorge spontaneo è il perchè Oliver decida di proteggere Malcolm. Non si può far leva sulla mera proprietà transitiva (se lui protegge Thea allora gli si concede l’immunità) per giustificare un simile gesto di bontà e allo stesso tempo di perdono, però al momento è l’unico che ci viene dato e francamente non può bastare come giustificazione, non dopo che viene ricordata più volte la morte di Tommy e le 502 vittime del terremoto. E’ chiaramente una scelta narrativa dettata dal bisogno di mantenere Merlyn a Starling City e di fargli evolvere il suo rapporto con Thea fino al raggiungimento di quel breaking point in cui bisognerà renderlo noto a tutti, ma è anche un ottimo modo per far uscire fuori dall’ombra Ra’s Al Ghul, un character ben più noto per il ruolo avuto nella trilogia del Batman di Nolan che per il suo peso specifico dietro Green Arrow.
“The Magician” evidenzia però le intenzioni che si celano nella testolina di Thea, ormai completamente sedotta dalla sua figura paterna biologica. La piccola Queen è ben a conoscenza di ciò che suo padre ha fatto in passato ma, colta in un momento in cui era sola al mondo e senza più nessuna fiducia in nessuno, ha imparato ad apprezzarlo principalmente per la sua onestà. Certo questo non cancella i crimini del suo passato e di questo anche Thea ne è bene a conoscenza, infatti non vuole rivelare la sua nuova relazione ad Oliver, ben sapendo che quest’ultimo si opporrebbe e non lo permetterebbe in quanto troppo pericoloso. Insomma una presa di posizione che darà sicuramente vita ad un altro scontro interno alla famiglia Queen non appena verrà tolto il velo che lo tiene celato. Nel frattempo aspettiamo Ra’s Al Ghul.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Corto Maltese 3×03 | 2.55 milioni – 0.9 rating |
The Magician 3×04 | 2.49 milioni – 1.0 rating |
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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.