“My life ended started when you were born, and sometimes my incredible love for you, it blinds me, and I forget… I forget what a fucking little bitch, stupid, undateable, selfish and incredibly arrogant person who deserve to suffer painfully for every stupid phrase said in her worthless life brilliant young woman you are, how you’re capable of making your own decisions.”
L’amore di un padre per la propria figlia è inestimabile, è un sentimento talmente forte che prevalica senza problemi ogni ragionamento e offusca la mente in maniere che chiunque non sia genitore non può capire. Per la propria progenie si farebbe qualsiasi cosa, si perdonerebbe qualsiasi cosa e si sacrificherebbe qualsiasi cosa senza se e senza ma, è un dato di fatto. Per questo motivo Joe West non ha pronunciato le parole barrate nella citazione di sopra e non le ha nemmeno pensate perché un padre, anche davanti all’evidenza, non riesce a vedere quanto di male ci possa essere in un comportamento o in una serie di frasi. Lui non può, tutti gli altri si, o almeno dovrebbero.
Iris West è un personaggio che ricalca le orme di Laurel Lance e questo è un paragone che non è decisamente un complimento. Miss Lance, ora nota come Black Canary II, è stata per le prime due stagioni di Arrow l’emblema dell’inutilità: indiscutibilmente bella e all’inizio (ma solo all’inizio di Arrow) utile per enfatizzare i problemi creatisi con la scomparsa di Oliver Queen, è subito parsa comunque frigida, superficiale e decisamente fuori dal contesto. Insomma la classica bella ma stupida a cui va aggiunto anche il fattore arroganza ed egocentrismo. Il problema di Laurel era infatti la sua visione del mondo, una visione tolemaica laurelaica che la poneva al centro di un universo narrativo in cui tutto doveva ruotare intorno a lei e, qualora qualcosa non rispettasse questa nuova legge naturale, veniva punita da una serie di asserzioni fuori luogo e riprovevoli che la tacciavano come la “Cagna di Starling City”.
Miss West sta recitando esattamente lo stesso copione già visto in Arrow, un copione infido, fastidioso e di cui si farebbe volentieri a meno. Il problema in tutto ciò non va neanche dato a lei o alla bidimensionale recitazione di Candice Patton, quanto piuttosto agli autori che hanno deciso di farle recitare questo infame ruolo. Il fatto che fino a questo punto della stagione si fosse riuscito in qualche modo ad arginare la sua aurea bisbetica è un pregio da non sottovalutare per la serie, un pregio che però viene incredibilmente a mancare a 3 episodi dalla fine della stagione e, per giunta, proprio dopo l’episodio perfetto. Frasi da divinità monoteista quali “I’m not angry, Barry. I’m just disappointed.” fanno tremare la terra sotto i piedi ogni spettatore pronto a spaccare il proprio schermo pur di farla smettere di parlare. Si, forse cliccare “pausa” potrebbe risultare più facile, ma la rabbia e la frustrazione della superbia emanata da Iris West va sfogata su qualcosa il prima possibile.
La visione del mondo tolemaica-laurelaica che ha Iris si manifesta prepotentemente nel primo vero e sincero scambio di battute tra Iris e Barry, uno scambio di battute che merita di essere riportato pari pari perché presenta al suo interno troppe prove sull’intelligenza e la personalità della donna che un giorno diventerà Miss West-Allen.
Iris: “Does Eddie know?”
Barry: “Yes, he does.”
Iris: “Is that why he got kidnapped?”
Barry: “No, I don’t know why Wells took Eddie. I…”
Iris: “Dr. Wells is The Man in Yellow?”
Barry: “Everything he’s been doing, helping me… it was all a lie. Wells killed my mom.”
Iris: “Is he gonna kill Eddie?”
Barry: “No, he’s not. I’m gonna get Eddie back, I swear.”
Iris: “Yeah, The Flash said the same thing.”
Barry: “Look, Iris, you have to believe me, I… There were so many times I wanted to tell you. You were the first person I wanted to tell, but everything started getting crazy, and I thought maybe Joe was right and I shouldn’t say…”
Iris: “Wait, wait, wait. You’re telling me that my dad knew and he told you not to tell me?”
Barry: “He was trying to protect you. We both were.”
Iris: “Yeah, well, maybe it’s time you both stopped.”
È incredibile quante domande sbagliate ci siano in questa conversazione. Già alla prima domanda su Eddie sarebbe dovuta seguirne un’altra sul fatto che lui fosse a conoscenza della doppia identità di Barry e non le avesse detto niente, cosa che tra l’altro avrebbe dovuto spiegare il suo strano comportamento in “All Star Team Up” e “Who Is Harrison Wells?“, ma su questo si può anche soprassedere. Poi però alla scoperta che Wells è The Man In Yellow, cioè colui che ha ucciso la madre di Barry, Iris non rimane shoccata o non chiede come si possa sentire Barry ad aver collaborato fianco a fianco con la persona che ha rovinato la sua vita, no, la sua prima preoccupazione è personale, egoista, totalmente fuori luogo: “Is he gonna kill Eddie?“. E meno male che questa è la stessa persona che ad inizio episodio si professava come la sua migliore amica, perché ovviamente è così che si dovrebbero comportare i migliori amici, in maniera totalmente “selfish”. A chiudere l’allegra analisi sulla personalità piatta di Miss West arriva la stoccata finale sulla troppa proiettività di Barry e Joe, palesemente fuori luogo considerati tutti i criminali e i metaumani che sono pronti ad uccidere e rapire anche solo per divertimento. Si, certo…
“Grodd Lives” parte con un grosso peso sulle spalle, un peso che man mano che si progredisce con la visione diventa sempre più grave e non sopportabile. La supponenza di Iris danneggia in maniera indiretta anche ciò che non è sotto la sua giurisdizione narrativa, cose come l’introduzione tanto attesa di Grodd. Uno dei più famosi nemici di Flash viene infatti svilito sotto la mole di parole frivole dette prima e dopo ogni momento a lui dedicato, e tutto ciò non può essere banalmente spazzato via da una caccia all’uomo al gorilla nelle fogne.
C’è però da dire che, nonostante gli enormi difetti elencati di sopra, gli autori (Grainne Godfree & Kai Yu Wu) hanno azzardato una gestione superficiale anche per Grodd, praticamente paragonato a King Kong per tutto l’episodio, compreso il supponente finale in cui scala il palazzo e poi salta senza nessuna ragione guardando verso la telecamera. Effettivamente siamo ancora negli anni 80 e lo spettatore è un bambolotto di pezza senza un’opinione che si beve qualsiasi cosa gli venga proposto. L’importante è crederlo.
- L’uomo mascherato vestito a mò di protagonista di Army Of Two si rivela essere il Generale Eiling. Nei fumetti, Eiling non venne mai controllato mentalmente da Grodd o trasformato in un sorta di galoppino; in compenso, come spiegato nella recensione di “Going Rouge“, diventerà un mostro pompato a steroidi iracondo e dotato di una forza erculea.
- Ultimamente le citazioni pop del caro Cisco si soffermano sui film che questa volta richiamano dei classicissimi del grande schermo: Goldfinger, Jurassic Park, King Kong e Il Pianeta Delle Scimmie.
- Viene citata l’organizzazione A.R.G.U.S.: organizzazione spesso e volentieri presente in Arrow, di cui Amanda Waller, John Diggle e Lyla Michaels fanno parte. Acronimo di Advanced Research Group Uniting Super-Humans, l’organizzazione venne introdotta nel colpo di spugna dei New52 (ennesimo reboot della DC) su Justice League #7 del 2012, subito dopo che l’appena formata Justice League respinse l’invasione di Darkseid. A.R.G.U.S. ha lo scopo di supportare gli eroi nelle loro mansioni e dar loro assistenza, ma anche di controllarli e tenere d’occhio quelli più borderline ed imprevedibili, tipo John Constantine e la sua Justice League Dark.
- Debutta finalmente il personaggio di Gorilla Grodd, anticipato sin dal “Pilot” della serie. Comparso per la prima volta su The Flash #106 del 1959, Grodd acquisì dei poteri quando una navicella spaziale approdò sulla Terra e, il pilota di tale nave aliena, diede dei superpoteri a Grodd e ad altri semplici gorilla come lui; oltre ad avere un intelletto di gran lunga superiore a quello degli esseri umani, è anche un telepate. Lui e i suoi compagni potenziati, poi, decisero di seguire l’alieno e costruirono una città interamente formata da gente come loro e la chiamarono “Gorilla City”, ma Grodd divenne presto assetato di potere e progettò di conquistare il mondo, portandolo spesso e volentieri sulla strada di Flash.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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The Trap 1×20 | 3.93 milioni – 1.5 rating |
Grodd Lives 1×21 | 3.62 milioni – 1.4 rating |
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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.